ATP Challenger 2019, Week 24: Travaglia con vista top 100. Evans e Moutet, due fenomeni

Nottingham, Gran Bretagna (CH Tour 125, Erba): [1] D. Evans (Gbr) b. [13] E. Donskoy (Rus) 7-6 6-3
Nella settimana che ha visto Matteo Berrettini vincer eil suo primo torneo ATP su erba a Stoccarda, si è svolto anche un Challenger meraviglioso a Nottingham, su un’erba classica velocissima e che mette in evidenza qualsiasi limite tecnico. A spuntarla, come la settimana scorsa a Surbiton, è stato il britannico Daniel Evans (qui un suo profilo, assolutamente da leggere per la forza mediatica del protagonista). Evans, in passato considerato a ragione uno scavezzacollo, un ragazzo che ha avuto anche una dipendenza da cocaina, che per sua stessa ammissione non amava allenarsi e non conduceva una vita da professionista. E’ stato numero 10 al mondo da Juniores, attualmente al numero 63 ATP, ma vedrete che entrerà in top 50 in breve tempo, con grandissime chance a Wimbledon di essere uno spauracchio anche per i top player. Sono sicuro che né Nadal, né Djoko, né Federer vorranno averlo in dote al sorteggio e sarà uno dei primi nomi che andranno a guardare. In finale battuto il russo Donskoy che non credevo potesse essere tanto competitivo fuori dal cemento outdoor sua superficie preferita. Secondo turno per Stefano Napolitano.

Federico Gaio
Lione, Francia (CH Tour 100, Terra): [3] C. Moutet (Fra) b. [4] E. Ymer (Swe) 6-4 6-4
Doppio: [2] P. Oswald (Aut)/ F. Polasek (Svk) b. S. Bolelli/A. Pellegrino (ITA) 6-4 7-6
Corentin Moutet (qui un suo profilo): ad agosto scorso scrivevo testualmente “è un giocatore che vedremo vincere Challenger a mani basse”. Corentin Moutet che col successo di Lione raggiunge il best ranking al numero 86 ATP, si allena nel Centro Federale Francese del Roland Garros. Il mancino con rovescio bimane conquista il quarto titolo Challenger in pochi mesi, ma del resto il ragazzo è un predestinato che entrerà in top 50 in carriera senza dubbio, perché ha un tennis molto brillante, unico per classe nel panorama internazionale. Ha compiuto 20 anni ad aprile, non è altissimo per la media dei tennisti professionisti: il sito ATP scrive 175 cm, ma in realtà il ragazzo nel frattempo è cresciuto e sfiora il metro e ottanta. Battuto in finale l’ottimo svedese di etnia etiope Elias Ymer. Molto bene Federico Gaio che da quando è tornato a lavorare con Daniele Silvestre sembra un tennista ritrovato sul piano delle prestazioni: tennista serissimo, professionista esemplare, il faentino si è spinto fino alle semifinali, stoppato da Moutet in tre set. Gaio così rientra in top 200 con questo risultato. Fuori Alessandro Bega al primo turno. Nel doppio sfiorata la conquista de titolo da parte della coppia Bolelli/Pellegrino, sconfitti in finale dal duo Polasek/Oswald, due specialisti.
Columbus 2, OH, Usa (CH Tour 80, Hard): [8] M. Torpegaard (Den) b. J. Nam (Kor) 6-1 7-5
Venticinque anni, tennista danese che ha anche dedicato la sua vita allo studio e per questo è uscito relativamente tardi, Mikael Torpegaard conquista il Challenger di Columbus e raggiunge il suo best ranking al numero 170 ATP. E’ il secondo trionfo a livello Challenger, e il secondo in quel di Columbus, del resto lui negli USA è di casa, avendo fatto l’università proprio in America. Già a gennaio scorso aveva fatto finale ancora una volta in Ohio. In finale è arrivato a sorpresa Ji Sung Nam, coreano di 25 anni, anche lui al best ranking in posizione 298 ATP. Non c’erano azzurri a Columbus.
Shymkent 2, Kazakhstan (CH Tour 80, Terra): [3] A. Martin (Svk) b. [2] S. Travaglia (ITA) 6-4 6-4
Un po’ di rimpianti per l’ascolano Stefano Travaglia, che ha giocato un torneo molto positivo ma si è fermato in finale contro lo slovacco Andrej Martin. Travaglia nell’atto conclusivo avrebbe potuto fare qualcosa di più, era molto teso e nervoso, sentiva parecchio l’ansia di vincere e pur facendo molti vincenti ha finito per perdere 4-6 4-6. Travaglia così avvicina sensibilmente la top 100 ATP (sarà 103 la prossima settimana), soglia psicologica determinante e ormai a portata di mano. Il ventisettenne marchigiano infatti non ha tantissimo da difendere in estate e potrebbe salire ancora coronando quel sogno di ogni ragazzo che gioca a tennis, il fatidico ingresso nei primi 100 del mondo che equivale a sicurezza economica e possibilità di sviluppo carriera maggiori. Il vincitore del torneo di Shymkent 2, lo slovacco Andrej Martin, 29enne e prossimo numero 126 del mondo, conquista il suo dodicesimo titolo Challenger, e bissa il successo in Kazakhstan già festeggiato poche settimane fa. Periodo d’oro per lo slovacco che era dotato della testa di serie numero 3 e in semifinale aveva sconfitto il cileno Alejandro Tabilo, di cui è bene appuntarsi il nome: sarà uno dei protagonisti della prossima stagione a livello Challenger, è un ragazzo molto concentrato e positivo che possiede anche buoni colpi. Ancora molto bene Giustino, che raggiunge i quarti di finale e festeggerà un altro best ranking al numero 141 ATP. Terzo turno e sensazioni positive anche per Riccardo Bonadio che pian piano si sta dimostrando pronto per i Challenger e da cui ci aspettiamo un exploit nelle prossime settimane.

Alessandro Zijno