Corentin Moutet, Allez La France

CORENTIN MOUTET: francese, 19 anni, 112 ATP

Sviluppo Potenziale: 40% (in forte crescita)

Futuro da solidissimo top 50, con punte elevate, forse anche in Top 30 stabile nei prossimi anni. Il dubbio viene sulla tenuta fisica e mentale, ma considerando che gli allenamenti diventano sempre più scientifici e il lavoro mentale dà molti frutti possiamo sbilanciarci su una crescita magari non velocissima ma sicura del giovane transalpino.

La Scheda
Corentin Moutet è nato in Francia a Neuilly sur Seine, un comune di circa 60mila abitanti vicino a Parigi, il 19 aprile 1999. E’ alto 1,77 (il sito dell’ATP riporta un 1,75 ormai superato con l’ultimo sviluppo fisico del campioncino francese) con un peso forma di circa 70 kg. E’ stato numero 7 del mondo a livello Juniores solo un anno fa, facendo semifinale sia a Wimbledon che agli Aus Open di categoria. Mancino con rovescio bimane in carriera Pro finora ha vinto 5 ITF Futures e un solo Challenger a Brest (su superficie indoor Hard). Nel 2017 ha guadagnato più di 400 posizioni finendo l’anno al numero 156 ATP, arrampicandosi in questa stagione fino al numero 109 che risulta essere il suo best ranking. E’ un tennista che vedremo presto vincere i Challenger a mani basse o andarci molto vicino. Allenato attualmente da Laurent Raymond è seguito dalla Federazione Francese che conta su di lui per rilanciare ad altissimi livelli il tennis transalpino e gli ha messo a disposizione le ottime strutture del Centro Federale a due passi dal Roland Garros oltre a decine di migliaia di euro ogni anno per spostamenti e pernottamenti nei tornei. Il suo stile di gioco è unico nel panorama internazionale fatto in genere di servizio-diritto o cannonate da fondo campo: infatti il giovane francese ama il tocco, possedendo una ottima mano, scende spesso a rete non solo a prendersi il punto, sa variare molto bene e cerca di frequente la smorzata. Ciò che finora può averlo frenato è il suo temperamento un po’ sopra le righe, una piccola ma significativa insofferenza alle regole che ne fa un giocatore difficile da gestire, a stare a sentire i rumors di Parigi. Il suo vecchio allenatore Thierry Ascione ne ha spesso parlato come un puledro da domare. Ha molti punti da difendere da qui a fine stagione, ma sono convinto che riuscirà a rimanere in top 150 da qui a fine anno, per poi spiccare il volo dalla metà del 2019.


Le dichiarazioni
“Sono stato spesso criticato in patria per il mio atteggiamento in campo, eppure ci sto lavorando molto e i risultati si vedono. Sto riuscendo finalmente a giocare un punto per volta, a stare nel “qui ed ora”, senza innervosirmi se a volte non riesco a fare ciò che vorrei. Riguardo al mio gioco posso dire che da bimbo giocavo per ore a minitennis, senza tattiche, si colpiva la palla come veniva e quindi mi sono esercitato al gioco di volo in maniera naturale. E mi è rimasto dentro questo senso di libertà. In questo 2018 abbiamo fatto una scelta di programmazione molto ambiziosa, giocando le quali dei tornei ATP più importanti tralasciando un po’ i Challenger che riprenderemo ad affrontare più tardi per salire in classifica. L’obiettivo immediato è entrare in top 100, il resto si vedrà.”

La storia
Considerato un predestinato Corentin Moutet è finito fin da subito sotto l’egida federale francese, in realtà con alterne fortune. A parte i genitori che lo hanno sempre incoraggiato e seguito, i tecnici della Federazione Francese lo hanno a volte strumentalizzato per mostrare i progressi del tennis transalpino, mentre hanno attribuito alle sue esuberanze qualche risultato mancato nel corso degli anni. In realtà la FFT gli ha concesso parecchie Wild Card, a partire da quando a 15 anni gli fornirono la possibilità di provare le quali a Metz e lui rispose con una vittoria al primo turno, lottando poi pur perdendo contro il più grande e pubblicizzato Herbert, forse il più forte giocatore di volo della “nouvelle vague”. L’anno successivo la Federazione del Roland Garros lo invita alle quali dello Slam parigino a soli 16 anni, e Corentin perde contro il tedesco Berrer, uno dei giocatori più intelligenti del circuito, che attualmente collabora con la GPTCA di Castellani e Pistolesi. Quest’anno la svolta col primo Challenger conquistato sul tappeto indoor di Brest, battendo in finale il fenomeno greco Tsitsipas, numero 15 del mondo. Proprio stanotte agli us Open Moutet ha perso al primo turno da Wild Card contro il connazionale Nicolas Mahut in quattro set.
Alessandro Zijno