ITF World Tennis Tour 2019, Week 8: Pietro Rondoni, semifinalista ad Antalya, miglior azzurro della settimana

M25 Aktobe, Kazakhstan (25K, Indoor Hard): [IR] A. Tabilo (Chi) b. [SE] N. Lootsma (Ned) 6-3 6-4
Stessa finale della settimana scorsa in Kazakhstan, con risultato invertito. Domenica passata avevamo raccontato la vittoria dell’olandese Lootsma partito dalle qualificazioni, che in semi aveva battuto il nostro Sinner oggi splendido protagonista al Challenger di Bergamo, mentre oggi evidenziamo il successo del cileno Tabilo che prende altri 3 punti ATP e avvicina la top 500. 21 anni per il cileno e terzo successo professionistico per lui. Il Cile sta avendo davvero un momento strepitoso per il suo tennis, con Garin, Jarry, Barrios vera ed altri, compreso Tabilo. Migliore dei nostri Francesco Vilardo che ha raggiunto i quarti di finale. Marco Bortolotti ha fatto secondo turno mentre è uscito subito Luca Giacomini.
M25 Glasgow, Gran Bretagna (25K, Indoor Hard): [2] A. Escoffier (Fra) b [6] J. Jahn (Ger) 6-2 7-6
Settimo sigillo in carriera per il 26enne francese Antoine Escoffier, che si conquista 3 punticini pesanti in ottica Challenger, che sono il suo vero obiettivo di caccia. In finale battuto il tedesco Jahn. A parte i due finalisti, che sono già venuti alla ribalta nel palcoscenico internazionale e sono conosciuti al pubblico che segue Challenger e Futures, direi di fare attenzione a due britannici: Jack Draper e Evan Hoyt. Jack Draper ha 17 anni, è stato già numero 7 del mondo Juniores, finalista a Wimbledon boys, e nel 2018 ha già vinto 3 titoli professionistici. Questo è un talento da seguire in ottica “ricerca di top player”, sebbene sia curiosamente piuttosto criticato in patria solo perché figlio di un grande dirigente sportivo e tennistico britannico, Roger Draper. L’altro è Evan Hoyt, 24 anni, quando è diventato maggiorenne si è trasferito negli USA per frequentare il college, seguito dalla IMG Academy che lo ha messo sotto contratto da quando era ragazzino e giocava alla pari con Kirgyos e palleggiava con Federer e Nadal che gli facevano i complimenti. Come tutti gli “universitari” matura un tennis vincente un po’ più tardi dopo la gavetta USA. Entrambi i britannici hanno fatto semifinale. Unico azzurro in tabellone era Enrico Dalla Valle, sconfitto proprio da Escoffier al secondo turno, torneo comunque positivo per lui.

Jack Draper
M15 Antalya, Turchia (15K, terra): N. Razborsek (Slo) b. P Toledo Bague (Esp) 7-6 6-3
Il 25enne mancino sloveno Nik Razborsek, che si è messo in grandissima evidenza nel 2018 tanto da pensare che potesse entrare a giocare anche Challenger vince il consueto appuntamento settimanale sulla terra di Antalya battendo in finale il forte spagnolo Toledo Bague. Sesto successo in carriera, tutti su terra rossa, per lo sloveno. Migliore degli azzurri Pietro Rondoni, piemontese ex allievo di Piatti e Sartori, ora seguito da Gianluca Naso, che ha raggiunto la semifinale e puntella ancora la sua classifica ITF che essendo quasi top 20 ormai gli garantirà presto di entrare nei Challenger attraverso i posti riservati agli ITF ranking. Questo è il motivo di una programmazione mirata alla costruzione di tale classifica. Riccardo Bellotti si ritira nei quarti, mentre Alexander Weis si qualifica ma poi va fuori al primo turno.

Francesco Forti
M15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [3] A. Rinderknech (Fra) b. [Q] P. Nouza (Cze) 6-4 6-4
Il francese Arthur Rinderknech conquista il torneo tunisino di Monastir ed è al suo terzo titolo in carriera. La posizione numero 30 del ranking ITF che così raggiunge, gli garantirà altri tornei da testa di serie ma non ancora la possibilità di entrare nei tabelloni dei Challenger, forse qualche speranza in più per le quali. A detta del nostro Francesco Forti è un tennista in ascesa che è solido e quindi difficile da battere: ha solo 23 anni potrebbe anche stupire. Il mancino Emiliano Maggioli, solo 17 anni, è già una realtà: ha affrontato addirittura le pre quali, quel torneo che viene riservato a chi resta fuori anche dalle qualificazioni ufficiali che sono ora a 24 giocatori. I resort dei tornei ormai istituzionali (Monastir, Antalya, Sharm) si riempiono di tennisti che stanno provando a resistere a questo scempio fatto dalle nuove regole delle doppie classifiche (ATP e ITF), anche perché il numero dei tornei è ampiamente diminuito, visto che i 15mila non danno più punti ATP e i 25 mila ne danno solo ai finalisti. Quindi i resort organizzano dai giorni precedenti delle prequali addirittura con tabelloni a 48 giocatori o anche di più, che danno ai vincitori Wild Card per il tabellone principale o per quello delle quali. Succede che Maggioli ad esempio abbia giocato 3 partite nelle prequali, abbia poi dovuto superare 2 turni di qualificazione, con gente forte ormai dentro (non come l’anno passato che c’erano i bye, veri o virtuali), e sia arrivato letteralmente cotto alla semi contro il ceco Nouza. Curiosamente proprio il ceco ha rischiato di uscire al primo turno di quali contro il russo Boris Pokotilov battuto solo 11-9 al supertiebreak che sostituisce il terzo set. Francesco Forti (qui in suo profilo) superato ai quarti dal francese Rinderknech, è rimasto a Monastir dove nel prossimo torneo dovrebbe essere tds numero 4. Il suo percorso è lineare, è un ragazzo molto umile e sa che lavorando bene con coach Galoppini può raggiungere gli obiettivi che si pone. Secondo turno per l’eterno Erik Crepaldi e Riccardo Balzerani (sconfitto nel derby con Maggioli). Fabrizio Andaloro, pur sconfitto subito, continua a fare esperienza e mostrare progressi.
M15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): F. Bergevi (Swe) [8] S. Sun (Chi) 7-6 7-6
Il vincitore del settimanale torneo di Sharm è lo svedese Filip Bergevi, 24 anni, al primo titolo in singolare da professionista. Allenato dal papà Pontus, da Junior sembrava poter rappresentare il futuro del tennis svedese, attanagliato da una crisi che appare davvero forte, salvato solo dai fratelli Ymer. Ora questo successo potrebbe rilanciarne le pretese. In finale Bergevi ha superato il 22enne cinese Fajing Sun. Quarti di finale per Giorgio Ricca, che partendo dalle quali si è fatto strada battendo due altri azzurri, Marco Miceli e l’ottimo Matteo Arnaldi. Fuori subito Claudio Fortuna e Francesco Passaro. Si mette in mostra l’olandese Ryan Nijboer, 19 anni e un buon prospetto.
M15 Vale Do Lobo, Portogallo (15K, Hard): [PR] F. Tearney (Nzl) b [2] J. Grills (Aus) 6-2 2-6 6-4
Il neozelandese Tearney, in tabellone grazie al ranking protetto, tornato a giocare in questa stagione dopo un anno fermo per un infortunio, giunge fino in finale e poi va addirittura a vincere il torneo portoghese battendo in finale la tds 2 Jacob Grills. Livello altissimo per un torneo WTT (ex Futures) che fino agli anni passati non presentava tabelloni di grande livello. C’erano davvero tennisti molto forti, come i due finalisti, ma anche Peter Kobelt, e la tds1 Ojeda Lara, 340 ATP. Tra gli azzurri bene Jacopo Berrettini, che sulle orme del fratello Matteo sta bruciando le tappe grazie all’ottima organizzazione della Rome Tennis Academy con l’aiuto di Cipolla: Jacopo ha fatto quarti di finale battuto proprio dal neozelandese Tearney. Subito fuori Tortora e Fonio.

Prossima settimana primo torneo WTT in Italia nella splendida cornice della città di Trento nel Circolo ATA Battisti, uno dei migliori vivai italiani, nella migliore tradizione trentina. Ci saranno di sicuro Andrea Pellegrino, Andrea Basso, Dalla valle, Caruana, Ornago e Bellotti. Per il ranking ITF entrerà anche marco Bortolotti. Si gioca sul veloce indoor. Qualcuno dice che potrebbe giocare anche Sinner, anche se il suo allenatore ha già dichiarato di voler adesso preparare la terra rossa. Attenzione ai due olandesi, Sels e Brouwer, specialisti della superficie, e anche al gigante tedesco Tobias Simon, un corazziere che se serve bene è ingiocabile, come del resto il francese Olivetti, che però è spesso vittima di infortuni.
Alessandro Zijno