ATP Challenger 2021, Week 35: Prima vittoria di Zeppieri in un Challenger, successo a Barletta. Continua il meraviglioso cammino del 2021 per Agamenone che trionfa a Praga

Barletta, Italia (CH Tour 80, Terra): G. Zeppieri (ITA) b. F. Cobolli (ITA) 6-1 3-6 6-3

Doppio: M. Bortolotti (ITA)/C Rodriguez (Col) b. G. BrouwerJ. Sels (Ned) 6-2 6-4

Da un italiano all’altro. Il tricolore continua a sventolare sull’Open della Disfida di Barletta. Dopo il successo di Gianluca Mager nel 2019, è Giulio Zepperi il vincitore del Challenger Atp 2021, tornato sui campi del Circolo Tennis “Simmen” dopo l’anno di pausa, causato dalla pandemia. La 21esima edizione della competizione internazionale da 48.820 euro di montepremi, ha visto per la prima volta nella sua storia, una finale tutta italiana. Zeppieri ha superato, infatti, Flavio Cobolli al termine di un match bello e vibrante, conclusosi in tre set col punteggio 6/1, 3/6, 6/3. Una finale tra “next gen”, ovvero tra due 19enni talentuosi, che rappresentano il futuro del tennis italiano. Un derby che è risultato la naturale conclusione di una settimana di incontri, in cui i due italiani sono stati assoluti protagonisti.

Per Zeppieri, quella di Barletta è stata la prima vittoria di un Challenger Atp in carriera. “Non sono riuscito a trattenere le lacrime – ha detto il vincitore a fine partita -. Sono contentissimo per la finale e per la settimana di incontri disputati. E’ stata una partita molto combattuta, perché con Cobolli sono cresciuto e ci conosciamo molto bene. Nella precedente sfida ha vinto lui, a Barletta è toccata a me la vittoria. La dedica va tutta al mio staff e ai miei affetti più stretti che mi hanno seguito in Puglia dal primo all’ultimo giorno, sostenendomi in ogni circostanza. Il futuro? Continuare a crescere e migliorare tappa dopo tappa, cercando di chiudere ancora meglio questo 2021 molto importante per me”.

Bilancio positivo per la manifestazione che ha riportato il grande tennis in Puglia. “E’ stata una settimana intensa che ha messo a dura prova la macchina organizzativa in un periodo insolito per questo torneo – commenta il direttore tecnico Enzo Ormas -. Alla fine possiamo dire che il torneo di Barletta è tornato, e lo sport diventa ancora lo strumento per ritrovare quella normalità al cospetto di una pandemia che continua a limitare la nostra vita. Le normative anticovid hanno condizionato l’evoluzione della manifestazione, che comunque non ha perso il suo fascino e il suo seguito. Speriamo di ritrovare le date di aprile per l’anno prossimo, quelle tradizionali per il nostro challenger”.

Il torneo di Barletta si è confermato come la vetrina, all’interno della quale mettere in evidenza i giovani talenti italiani e internazionali. “Basta vedere i primi quattro classificati e si capisce come l’Open della Disfida resta il trampolino di lancio per le promesse del tennis – aggiunge il vice presidente nazionale della Fit, Isidoro Alvisi -. Oltre a Zepperi e Cobolli, non bisogna dimenticare anche il cinese di Taipei Tseng, e l’argentino Tirante. E’ stata una data insolita, molti tennisti erano iscritti ad altri tornei in giro per il mondo, ma Barletta resta una tappa imprescindibile per i giovani, con una rinnovata collaborazione con la Federazione”.

Splendidi quarti di finale per un ritrovato Ocleppo dopo i problemi al polso e per Andrea Vavassori che nel doppio è un Top 100 consacrato (77 ATP).

Esame superato a pieni voti anche per il Circolo Tennis “Simmen”. “Gli sforzi fatti sono stati ripagati alla grande – dice il presidente della struttura sportiva, Luciano Binetti -. Nonostante la situazione pandemica, il circolo ha retto l’impatto mettendo in mostra un tennis importante e di qualità, grazie all’instancabile lavoro degli organizzatori”.

Varsavia, Polonia (CH Tour 80, Terra):C.U. Carabelli (Arg) b. N. Serdarusic (Cro) 6-4 6-2

Praga, Repubblica Ceca (Ch Tour 50, Terra): F. Agamenone (ITA) b. R. Peniston (Gbr) 6-3 6-1

L’italo-argentino Franco Agamenone ha già festeggiato il suo primo titolo Challenger.

 

Franco Agamenone, che da un anno vive a Lecce dopo essere nato in Argentina nel 1993, sta ottenendo quest’anno tutto quello che fino a pochi mesi fa sembrava pura utopia. Nella prima metà della stagione ha dominato il circuito Futures, portando a casa cinque vittorie, poi, grazie alla sua nuova classifica, ha cominciato a frequentare il piano di sopra. Qualche Challenger non andato benissimo (tre eliminazioni nelle quali) e adesso l’incredibile exploit col primo successo in carriera nel Challenger 50 di Praga (terra battuta).

 

In finale ha impartito una severa lezione al britannico Ryan Peniston (n.351 ATP) con un punteggio netto (6-3 6-1) che ci racconta molto della partita. Cinque break contro uno solo, migliori percentuali di servizio (69% di punti sulla prima contro il 47%), ma soprattutto un’energia e un entusiasmo che hanno fatto subito capire all’avversario che la giornata non sarebbe stata semplice. Del resto in tutto il torneo l’azzurro è sembrato un uomo in missione, lasciando per strada un solo set (contro il belga Michael Geerts nei quarti), e dimostrando come anche a 28 anni non sia tardi per dare una svolta alla propria carriera. Intanto polverizza il suo best ranking e sale al n.290 ATP, dopo aver iniziato la stagione alla posizione 675. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che il seeding non fosse di grande qualità, con la prima testa di serie inclusa appena nella top 300 (il russo Karlovskiy, n.291 ATP), ma l’esperienza insegna che nessuna partita è facile e che il campo può sempre riservare brutte sorprese.

 

Abbiamo raggiunto telefonicamente Franco, che comprensibilmente faceva fatica a trattenere l’entusiasmo. Nonostante le radici argentine parla un buon italiano: “Sono contentissimo per questo primo titolo che conferma il mio ottimo momento. Ogni partita ero sempre più in fiducia e devo ringraziare tutti quelli del mio team che mi hanno aiutato in questa crescita. Mentre ti sto parlando, sono appena sceso dall’aereo e tra poco devo già ripartire per Como dove affronterò le qualificazioni“. Davvero gli esami non finiscono mai.

Alessandro Zijno