Circuito Juniores 2020: Rune con Mochizuki tra i maschi e Kasintseva con Eala tra le ragazze i futuri dominatori delle scene mondiali?

Anche il circuito ITF Juniores è stato fortemente penalizzato dalla Pandemia, che tuttavia non ha impedito ai ragazzi più promettenti di mettersi in luce. Alcuni di loro si sono già inseriti con successo nel circuito maggiore, girando i Futures e in alcuni casi con risultati interessanti. La classifica Juniores ha, a mio parere e anche a parere dei Coach che si occupano di ATP e WTA, un’importanza relativa. Serve per lo più a fare esperienza, e salire in classifica più che altro è utile per poter respirare l’aria degli Slam. In queste occasioni si sta un paio di settimane a vivere l’atmosfera del grande evento, ci si abitua a stare sotto la luce dei riflettori, ci si allena con i più forti tennisti del mondo e si possono studiare le loro abitudini, metodi di allenamento e stile di vita fuori dal campo. Insomma si “gioca” a fare i professionisti per un paio di settimane. E se si resta tra i primi 100 di categoria questa esperienza si ripete per i quattro Slam. Per i migliori Juniores poi ci sono dei posti disponibili nei tabelloni dei Futures senza dover passare nelle qualificazioni. Il passaggio dai tornei Juniores a quelli Futures o Challenger è un momento decisivo, strategico, nella carriera di un tennista. E’ il momento in cui si può perdere la rotta. Ragazzi fortissimi, abituati ad eccellere si trovano improvvisamente a perdere molte più partite rispetto a quelle vinte e il rischio di bruciarsi esiste. Così come il rischio di mettere in dubbio il lavoro che si svolge con i Coach, di rileggere il proprio percorso con uno sguardo triste e senza prospettive positive. Il passaggio da Juniores a Professionista è il vero spartiacque: la grande differenza sul piano del gioco consiste nel fatto che più si alza il livello meno i tennisti professionisti “regalano”, si abbassa quindi il numero di unforced. E i professionisti sanno cambiare il loro gioco adattandolo all’avversario, in modo nettamente migliore rispetto agli Juniores che non sono così avvezzi a trovare soluzioni tattiche o tecniche all’interno dello stesso match.

Vediamo quali Juniores si sono messi maggiormente in evidenza partendo dalla classifica mondiale.

  • 1 Harold Mayot, Francia, 2002

Il francese ha vinto gli Aus Open 2020 prima della Pandemia, nel Roland Garros di categoria è uscito al secondo turno ma a livello PRO sta già bruciando le tappe e ha raggiunto già la posizione numero 426 ATP. Il prossimo anno lo vedremo protagonista nei Challenger, in particolare in quelli francesi dove avrà Wild Card. E’ un tennista davvero molto promettente, che si esprime meglio sul veloce, e sono sicuro che ha già le stimmate del piccolo campione, un ragazzo che alla fine del prossimo triennio diventerà senza dubbio top 100. Già nel 2019 aveva vinto un Futures!

  • 2 Holger Rune, Danimarca, 2003

Forse ancora più pronto e maturo di Mayot è Holger Rune, fenomeno danese che si sta rivelando anche nei Futures dei “grandi”. Nel 2019 ha vinto il Roland Garros Juniores, e in questa stagione addirittura 3 titoli ITF, tutti su terra battuta tra cui anche un 25mila dollari, arrivando al numero 472 del mondo. Rune si diverte anche a raccontare e condividere la propria storia, il proprio percorso di crescita, su un blog che ha addirittura trovato ospitalità sul sito ufficiale dell’ITF. Si allena alla Mouratouglou Tennis Academy col Coach Lars Christensen e ha un Mental Coach che l’ha aiutato moltissimo di nome Lars Robl, il quale formava a livello mentale addirittura le forze speciali danesi.

  • 3 Dominic Stephan Stricker, Svizzera, 2002

Vincitore del Roland Garros Juniores nel 2020 sia in singolare che in doppio (in coppia col nostro Flavio Cobolli), Stricker è ancora un po’ indietro come classifica PRO, dove è numero 1168 ATP e ha come miglior risultato i quarti di finale nel 25mila dollari di Klosters. E’ un contrattaccante che al momento si esprime meglio su terra rossa ma pare avere le caratteristiche per esser eun tennista completo.

  • 4 Shintaro Mochizuki, Giappone, 2003

 Shintaro Mochizuki è il vincitore dell’ultimo Wimbledon Boys disputato, ovviamente nel 2019. E’ un tennista molto interessante, dotato di un grandissimo anticipo sulla palla, che si destreggia alla grande anche sul cemento e sulla terra rossa. E’ quindi polivalente, molto duttile, eclettico, forse di tutta la cinquina è il mio preferito tra i giovanissimi insieme a Rune. Attualmente Mochizuki è numero 630 del mondo tra i professionisti, non ha ancora vinto titoli ITF ma ha uno score stagionale che dice 20 vittorie e 14 sconfitte. Va avanti spesso nei tornei, è un ragazzo che vince le partite che deve vincere. Suo padre è un tennis Coach, e ha allenato suo figlio fino ai 12 anni, per poi mandarlo alla IMG Academy a Bradenton dove tutti restarono affascinati da questo ragazzino che si allenava molte ore al giorno senza mai dare segni di stanchezza. E i risultati arrivarono subito, fino ai giorni nostri.

  • 5 Arthur Cazaux, Francia, 2002

Finalista degli AUS Open 2020, il francese Cazaux ha un fisico molto atletico, una ottima mano come da tradizione francese e è già numero 733 del mondo a livello ATP. Nel 2020 ha vinto il torneo di Torello, in Spagna sul veloce, battendo anche i nostri Nardi e Bellucci ed è il suo primo titolo da professionista.

Al decimo posto il nostro Luciano Darderi, uno dei prospetti più interessanti, che è salito al numero 958 del mondo tra i professionisti, mentre Flavio Cobolli (figlio dell’ex professionista Stefano) è numero 19 come Junior ma già 873 ATP.

Femminile.

  • 1 Elsa Jacquemot, 2003, Francia (nella foto in copertina)

La vincitrice del Roland Garros 2020, la francese (di Lione) Elsa Jacquemot è  numero uno al mondo tra le Juniores e ha già due quarti di finale in tornei da 25mila dollari in Francia, uno nel 2019 e l’altro nel 2020 più qualificazioni a Cagnes Sur Mer nel torneo da 80mila dollari su terra. La classifica WTA dice 525 del mondo, vale già molto di più, secondo me presto lotterà per la top 200. Qualcuno dell’ambiente solleva dei dubbi sulla sua capacità di resistere alle difficoltà del circuito PRO, naturalmente non a livello tecnico ma atletico e sul piano della pressione e della continuità nell’impegno.

  • 2 Viktoria Jimenez Kasintseva, 2005, Andorra

Diventerà la più importante sportiva andorrana? Molto probabilmente sì. Era la più giovane del lotto delle pretendenti e ha vinto gli Aus Open Junior Girls pur essendo una 2005 battendo la polacca Weronika Baszak! Chiunque l’ha incontrata ne parla come di un fenomeno. Può migliorare negli spostamenti e lavorare molto sull’aspetto atletico, in WTA non ha ancora una classifica ufficiale ma ha 3 vittorie e 4 sconfitte con una semifinale raggiunta a Melilla, in Spagna a settembre di quest’anno. E’ mancina e già serve molto bene. E’ figlia di Joan Jimenez-Guerra che è stato numero 505 ATP in singolare (355 in doppio) nel 1999 ed è anche il suo Coach. La cultura tennistica e sportiva non le manca, ha la passione giusta, il fuoco dentro ed è impostata bene sia tecnicamente che come atteggiamento, e quindi io credo molto in questa ragazza.

  • 3 Alexandra Eala, 2005, Filippine

Semifinalista al Roland Garros Juniores, Alexandra Eala è anche lei una 2005, quindi ancora in totale formazione. Tuttavia vince tante partite ed ha già esordito a livello WTA, conquistandosi la posizione numero 1183 ATP, con uno score stagionale di 5 vinte e 4 perse nei tornei PRO. Miglior risultato il secondo turno nel 25mila dollari di Las Palmas dove al primo turno ha clamorosamente sconfitto la britannica Francesca Jones (qui un focus sulla tennista britannica), famosa per la sua proverbiale grinta e numero 241 del mondo nonostante una sindrome che le deformava le estremità.

  • 4 Diane Parry, 2002, Francia

I francesi stanno tirando fuori tanti campioncini in erba sia nel settore maschile che in questo femminile, grazie alla struttura Federale del Roland Garros e a Coach molto bravi, come del resto quelli italiani. C’è una grande attenzione alla tecnica e non è raro riconoscere una francese, solo per il gioco, quando si gira il circuito. Diane Parry è un prodotto della scuola transalpina molto interessante che ha fatto semifinale ai Championship e vinto il Master finale nel 2019. Come Junior è andata sempre molto forte, a livello PRO in questo momento è 303 WTA, una posizione che le permette di entrare in molti tabelloni interessanti degli ITF. In questa stagione ha vinto Antalya su terra rossa. Sarà interessante vederla nella prossima stagione al Roland Garros dove avrà certamente una Wild Card.

  • 5 Daria Snigur, 2003, Ucraina

L’Ucraina con Snigur, Lopatetska, Yastremska, Kostyuk, Zavatska, Chernyshova, Dema e Kostenko si prepara a dominare il tennis femminile per i prossimi 10 anni minimo. Se Lopatetska è la “Pitonessa” perché ha un gioco che “stritola” lentamente le avversarie con i “lobboni”, la Snigur è la “boscaiola” perché tira forte e si prende qualche rischio in più cercando di dominare il gioco. Daria “Dasha” Snigur ha vinto Wimbledon nel 2019, ed è già 221 WTA con 4 titoli ITF conquistati. 6 vittorie e 9 sconfitte in questa stagione nel circuito professionistico ma Daria ha giocato tutti tornei superiori ai 15mila dollari, esordendo anche al Roland Garros dei grandi.

Migliore azzurra in classifica è la 2003 Matilde Paoletti, trentesima, con un buon terzo turno al Roland Garros sconfitta dalla forte russa Charaeva. A livello professionistico Matilde ha già classifica WTA, è numero 1004, e ha uno score stagionale di 1 vinta e 3 partite perse. Melania Delai è 31esima ma lei è già lanciatissima nel tennis professionale, ha una esperienza di almeno 2 anni in WTA ed è numero 618 del mondo. Per Lisa Pigato discorso simile, anche lei ha abbandonato il circuito Juniores per dedicarsi al WTA dove è 605 del mondo. Intanto crescono tutte le altre ragazze azzurre, molte allenate da Tax Garbin a Formia nel Centro Federale da Beatrice Ricci ad Eleonora Alvisi o Asia Serafini.

Alessandro Zijno