ATP Challenger 2020, Week 46: Marterer e Kudla i vincitori della settimana. Matteo Viola nei quarti a Bratislava

LA FOTO DI MATTEO VIOLA È GENTILMENTE CONCESSA DA ROBERTO DELL’OLIVO

Bratislava, Slovacchia (CH Tour 80, Indoor Hard):[PR] M. Marterer (Ger) b. [Q] T. Machac (Cze) 6-7 6-2 7-5

Da anni si parla di Maximilian Marterer come di un possibile crack, poi purtroppo numerosi problemi fisici ne hanno compromesso la crescita: 25 anni da Norimberga, Marterer in Slovacchia si è portato a casa il settimo Challenger della sua storia, che lo riporta quasi in top 200 ATP. Il tedesco è stato anche numero 48 del mondo nel 2018, e senza dubbio dirà ancora la sua in palcoscenici maggiori. Battuto in finale il sorprendente qualificato Thomas Machac, 20 anni, amante delle superfici veloci, che in questa stagione era alla seconda finale Challenger, dopo aver vinto a Koblenz: sarà 197 ATP, suo best ranking da oggi. Quarti di finale per Matteo Viola, che ha disputato un buon torneo sconfiggendo prima il fortissimo giovane Lehecka 7-6 al terzo e poi Milojevic che era stato il giustiziere al primo turno di Andrea Arnaboldi. Dieci posizioni guadagnate per Viola, 33 anni e oggi numero 222 al mondo. C’è stata qualche battuta polemica su Matteo Viola nel sito livetennis.it e sui social per il lancio della racchetta dopo uno smash sbagliato. Ma cosa vogliamo dire ad uno dei più corretti ed educati tennisti che io abbiam mai conosciuto? Tutto si può dire di Viola meno che sa uno avvezzo a lasciarsi andare alla rabbia. Può capitare, non è successo niente di irreparabile, amen. Fuori al secondo turno un Lorenzo Giustino, 148 ATP, alla ricerca delle migliori sensazioni sul veloce indoor. Anche Marcora si ferma al secondo turno mentre Federico Gaio all’esordio non riesce a superare il russo Safiullin, un osso durissimo. Fuori ai quarti il predestinato testa di serie numero 1, il finlandese Ruusuvuori, numero 87 del mondo e allenato dal nostro Coach Federico Ricci (qui una sua intervista), che si è consolato vincendo il torneo di doppio insieme al connazionale Heliovaara.

Cary, NC, Usa (CH Tour 80, Hard): [2] D. Kudla (Usa) b. [4] P. Gunneswaran (Ind) 3-6 6-3 6-0

Denis Kudla, 28 anni, americano di origini ucraine, vince a Cary il settimo Challenger della sua carriera, e si ricandida ad un posto nella Top 100 ATP, che tanto importante è per entrare nei tabelloni principali degli Slam. Lo statunitense, ex numero 53 de mondo, con gli 80 punti di oggi conquista 10 posizioni e sarà numero 114 ATP. Battuto in finale l’indiano Gunneswaran, anche lui ex top 100, che con i 48 punti della finale conquista 9 posti in classifica e sarà 137 ATP. Continua a stupire Mikael Torpegaard il danese cresciuto anche tennisticamente negli USA (Ohio), 26 anni e 185 ATP che ha raggiunto le semifinali, come anche il colombiano di lontane origini italiane Daniel Elahi Galan. Galan, 24 anni e 128 del mondo (Best ranking eguagliato) mi è sempre piaciuto molto come atteggiamento: l’ho conosciuto piuttosto bene nel Challenger di Genova nel 2016, quando col suo papà si allenava sempre di mattina molto presto. Il padre mi ha raccontato i grandi sacrifici che ogni famiglia in tutto il mondo deve affrontare per portare i propri ragazzi ad avere una chance e se vieni da un Paese come la Colombia è forse ancora più difficile. Galan fin da piccolo ha cominciato a vincere nel suo Paese, poi ha fatto risultati in Sudamerica e piano pian ha cominciato ad affermarsi in giro per il pianeta. Ha un tennis piatto, tira forte, serve e risponde bene ed è adatto a tutte le superfici: insomma un tennista forse sottovalutato che potrebbe presto ambire a salire ancora. Non c’erano azzurri in tabellone.

Alessandro Zijno