Trofeo Roman Garros: La passione e la forza dei 50 eroi del tennis inclusivo

FOTO FEDERICA LAUCCI

Kevin Vagnarelli tra i ragazzi e Martina Pulcinella tra le ragazze hanno alzato la coppa, ma a vincere è stato tutto il gruppo di circa 50 partecipanti che, in totale sicurezza e rispetto delle regole imposte dal Covid, hanno dato via ad una serie di incontri divertenti e molto combattuti con uno spirito di veri guerrieri.

Il concetto vincente e da sottolineare è quello dell’inclusività: tutti, ma proprio tutti, si sono sentiti partecipi alla pari degli altri. Bambini come Fabrizietto Loi, uomini più maturi, mamme di famiglia, giovani agoniste come Irene Frattaroli e Alessia Battois, o ragazzi fortissimi tecnicamente (come Kevin Vagnarelli, il vincitore del torneo o anche Francesco Di Nillo) oppure altri mentalmente grintosi al top, beh tutti uniti nello stesso calderone. Esattamente come è la vita alla fine che ci fornisce continuamente opportunità di confrontarci con situazioni nuove e imprevedibili. Si sono azzerate le distanze sociali, tecniche, culturali e questo, più ancora della mera competizione tennistica, era il nostro vero obiettivo. Perché ciò rappresenta la vera essenza dello sport, e quindi il successo della “manifestazione” è rinchiuso nel concetto di sentirsi tutti uniti, facenti parte dello stesso universo culturale e tennistico, pur mantenendo ognuno una propria identità. E’ stato interessante osservare variegati modi di interpretare il concetto di “agonismo”: qualcuno aveva il coltello tra i denti, qualcun altro si confrontava con se stesso prima ancora che con gli avversari, qualcuno voleva passare una giornata di sport e c’era chi bramava alzare una coppa. Beh nel mio e nostro spirito TUTTI hanno diritto di cittadinanza qui dentro, senza barriere senza distinguo, senza GIUDIZIO. La parola giudizio qui non esiste. Ognuno declina il tennis e la relativa competizione come desidera. Per questo la coppa l’avete, l’abbiamo, idealmente alzata tutti quanti, non solo chi ha vinto o fatto finale. E con tutti intendo anche i tifosi, familiari, amici, che sono stati al gioco e hanno condiviso rabbia, tristezza, gioia, paura e a volte anche….disgusto (ehehe)… le emozioni che hanno caratterizzato questo meraviglioso nostro incontro. Che in tempo di COVID assume anche una rilevanza eccezionale, visto che siamo tutti stati bravissimi a rispettare i protocolli e divertirci in totale sicurezza. TENNIS INCLUSIVO.

La Competizione.

Il trofeo si è svolto in più giornate, 3 per la precisione con le finali ad eliminazione diretta nella giornata di domenica 18 ottobre. Dapprima si sono giocati i gironi, che qualificavano i migliori alla fase finale, con tutte le partite ai 4 games, versione next gen, quindi anche con killer point.

Il torneo maschile.

Kevin Vagnarelli e Mariano Fusaro con Alessandro Zijno

Vittoria e grande soddisfazione per Kevin Vagnarelli, uno dei più giovani partecipanti ma già sufficientemente esperto, visto che comunque ha una classifica FIT. Accompagnato dal suo papà, Kevin ha avuto un grande merito che dimostra la sua crescita personale oltre che tecnico-tattica: ha tenuto mentalmente per tutto il corso del torneo, senza lasciarsi travolgere dalle numerose difficoltà o ostacoli che si sono presentati sul suo percorso. Il tennis ce l’ha, con quel diritto bomba giocato sempre a tutto braccio che fa davvero male e che in fondo è stata l’arma che gli ha permesso di conquistare il trofeo. L’altra arma è stata tuttavia la pazienza, che gli ha consentito di aspettare il momento giusto di forzare tenendo il palleggio sulla diagonale di rovescio senza affrettare i tempi, prima di spostarsi sul suo diritto micidiale. In finale Kevin ha sconfitto una bellissima sorpresa del torneo, il solidissimo Mariano Fusaro. Mariano ha tutto ciò che può servire per diventare un tennista top e primeggiare con tutti, del resto viene dal beach tennis dove ha partecipato anche a tornei internazionali con ottimi risultati. La grande dote di Mariano è il tempo sulla palla, un grande acume tattico che gli consiglia sempre la scelta giusta al momento giusto, una buona dose di resistenza e abnegazione e anche sul piano tecnico i colpi cominciano ad essere sempre più incisivi.

Leo Garofoli

La grande impresa Mariano Fusaro l’ha compiuta in semifinale dove ha sconfitto quello che sul piano tecnico è il più completo tennista del nostro centro, Leonardo Garofoli, che ha ceduto solo al tie break bloccato dalla strenua difesa del suo avversario. Da parte mia vanno i migliori applausi a “Leo”, impeccabile nel comportamento e nell’impegno su ogni punto: onestamente le persone si fermavano a guardare il suo gioco tanto è pulito e ordinato. E pazienza se stavolta la coppa non si è alzata, per me Leo ha dimostrato tutto il suo valore, tecnico e umano. L’altro semifinalista è stato il Dott. Fabio Clementi, storico tennista della Roman Sport City di Pomezia: Fabio col suo gioco vario, intelligente, tesse la sua tela e mette in difficoltà puntualmente ogni tipo di avversario, preparato molto bene in tal senso dal Maestro Daniele Lanuti. Una preparazione tecnica e atletica che gli consente di superare i suoi avversari anche molto più giovani in certi casi, ha permesso a Clementi di giungere in semifinale dopo aver sconfitto nei quarti uno strepitoso Paolo Tamburrini, positiva sorpresa del torneo. Tamburrini, sorretto anche dai suoi tifosi, ha sfoderato una prestazione sontuosa per tutta la durata del torneo e si propone come una mina vagante per i prossimi impegni. Tutti dovranno fare i conti con lui presumo. Quarti di finale anche per Giorgio Valenti, che per attitudine e capacità tennistiche può aspirare anche a qualcosa di più. Giorgio è un tennista completo, che nella fattispecie ha sofferto il gioco molto difensivo del già citato Mariano, ma che durante il torneo ci ha fatto divertire tantissimo! Un Giorgio Valenti che conoscevo come atleta, molto preparato, con un fisico magro ed esplosivo, ma che non avevo mai avuto l’occasione di apprezzare anche come collante socializzatore. Non è un caso che tutti se ne ricordino e me ne parlino con molta simpatia. Complimenti Giorgio, atteggiamento da vero campione! Ho fatto bene a forzarti a giocare! (ehehehe). Prestazione sontuosa anche per Lorenzo Lanuti, figliolo meraviglioso del Maestro Daniele Lanuti, che ha avuto la sfortuna di incappare nei quarti contro Leonardo Garofoli, più esperto e comunque in grande condizione. Lorenzo, il futuro è tuo, ora che sei cresciuto e che i colpi cominciano a funzionare a dovere! Anche Luca Ginosi ha sorpreso favorevolmente e ha messo in mostra un servizio bomba che gli ha permesso di vincere tanti match e mettere in difficoltà tutti i suoi avversari.

Claudio Zazza con Alessandro Zijno

Gli ottavi di finale di Claudio Zazza sono stati un vero e proprio miracolo visto che il giovane ragazzo romano non è ancora un tennista ma un nuotatore ed allenatore professionista in vasca: eppure si è messo in gioco, è venuto ad allenarsi con discreta continuità, ha fatto passi in avanti sul piano squisitamente tecnico e tattico, e ora può sperimentarsi in questo terreno micidiale sul piano psicologico che è il tennis. Fisico statuario, una coordinazione buonissima, cultura e preparazione a 360 gradi come sportivo, può approfittare di me che sono lo zio per provare a compiere qualche miracolo in più al prossimo torneo. Silvio Morelli, anche lui fuori agli ottavi, è uno dei tennisti che tira oggettivamente più forte e che ha messo in mostra le doti di impatto perfetto della palla, un vero e proprio bombardiere che sta riprendendo la migliore forma atletica per poter puntare al titolo nel prossimo trofeo. Alessandro Serracini è uno dei ragazzi che più è migliorato in questi ultimi mesi, dopo il terribile incidente di un paio di anni fa: solo un po’ sfortunato nel sorteggio anche in questo torneo, dove si è trovato davanti il super Leo Garofoli, eppure si è battuto come un leone, e lo dico senza paura, Alessandro è uno dei miei allievi preferiti per la sua disponibilità squisita e per le grandi capacità comunicative che possiede. Alessandro rappresenta perfettamente il concetto di inclusività che mi piace contrabbandare.

Fabrizio Loi

Che dire di Fabrizio Loi? Il più giovane tennista del torneo, solo 11 anni, a cui queste competizioni con i più grandi e scafati avversari stanno facendo un gran bene: strepitose le sue prestazioni, mature, determinate, mai un lamento, sempre soluzioni. Complimenti Fabrizio, puoi diventare davvero molto forte! Marco Valori è tornato a giocare dopo un periodo di stop per motivi personali, e il suo gioco pulito e ben impostato ha dato ottimi frutti: vorrei rivederlo più spesso su questi campi perché con pochi innesti tecnico-tattici nel suo tennis può davvero ambire a risultati eccellenti. Dovendo immaginare un esempio da portare per i più giovani non posso non pensare a Riccardo Terenzi: “solo” ottavi di finale per quello che è l’emblema del nostro modello di tennis. Riccardo ha portato nel nostro circolo una ventata di novità, di integrazione collettiva, è un collante naturale per fenomeni e giocatori principianti, ha perso 15 chili in pochi mesi, il suo tennis è meraviglioso ed è stimolante per tutti. Non è un caso che chi lo frequenta e si allena con lui sia migliorato tantissimo. Su Riccardo Terenzi punto tantissimo per le prossime competizioni e credo possa ambire anche al titolo, o comunque debba partire per vincere con tutti viste le sue qualità. Altro “ragazzo” fenomenale è Marco Ginosi, dotato di un braccio favoloso, direi magico e che apprezzo tantissimo per la sua maniera sempre positiva di vivere il tennis. Marco è ormai temutissimo per le sue palle corte micidiali, per un gioco a rete direi eccezionale e amatissimo per la sua simpatia travolgente. Prossimo obiettivo minimo, superare il fratello Luca. Uno degli ultimi acquisti della Roman Sport City nei corsi adulti è stato GianMarco Guglielmi, che è entrato subito con lo spirito giusto e grazie alle sue gambe da calciatore e a piedi veloci sta bruciando le tappe vincendo numerose partite e mettendo in difficoltà tennisti più esperti: ottavi di finale per lui, che è in possesso di una qualità difensiva notevole, un diritto già fastidioso per gli avversari e sul quale punto molto quando riusciremo a lavorare bene sul un rovescio ancora da migliorare. Atteggiamento eccezionale per Gian Marco che infatti sta già facendo passi da gigante e al quale vanno i miei complimenti. Vincente l’atteggiamento anche di Egidio Paluzzi, del quale mi piace sottolineare l’enorme sforzo che sta facendo in allenamento per trovare una identità di giocatore: ci sono ancora molte cose da sistemare e la strada è quella giusta: gironi ben giocati, poi nel primo turno sfida molto complicata contro il finalista del torneo. Complimenti vivissimi anche per un altra giovanissima new entry, Alessandro Bruni: pur eliminato al primo turno del main draw, dopo partite del girone giocate molto bene, è rimasto fino alla fine a studiare i suoi avversari di domani, e a godersi soprattutto il clima meraviglioso della manifestazione. Alessandro Bruni esempio per tutti: miglioriamo questo impatto Ale, se riusciamo a far rimanere più tempo la palla sulle corde, col tuo tipo di gioco e le tue caratteristiche fisiche e mentali che possiedi, ci possiamo togliere tante soddisfazioni. Impressionante Rossella Anderlini, una delle poche ragazze inserite nel torneo maschile: l’incontro decisivo (dopo gironi molto buoni) contro Silvio Morelli era proibitivo eppure “Ross”, ormai ragazza Hydrogen Style, ha lottato come una leonessa e ha reso la vita molto difficile al maschietto, che ha sudato sette camicie per venirne a capo. Allenamenti mirati, grande volontà, atteggiamento da professionista, per Rossella Anderlini si schiudono le porte per una seconda giovinezza tennistica e un futuro in cui i tornei internazionali, stavolta tra le ragazze, possono non essere una chimera anche se per il momento ci concentriamo sull’attività nazionale, provando a scalare la classifica FIT. L’altra ragazza inserita (anche) nel torneo maschile è stata Chiara Vitali, finalista nel torneo dedicato alle ragazze, che nei giorni si è tolta anche la soddisfazione di sconfiggere il fortissimo Francesco Di Nillo: Chiara, lo vedremo, sta beneficiando delle competizioni perché aveva solo bisogno di conoscere e vivere le emozioni dei tornei. Ne parleremo dettagliatamente nello spazio dedicato al torneo delle girls. Maurizio Rinaldo è uno dei tennisti più completi da tutti i punti di vista della Roman Sport City e nei gironi ha dimostrato le sue qualità di combattente. Massimo Muscolo, che ha ripreso a giocare dopo qualche problema al ginocchio, ha giocato nella fase ad eliminazione diretta contr Leo ed è rimasto molto soddisfatto del suo rendimento, avendo dato filo da torcere al campione pometino.

Danilo Salvatori

Felice e soddisfatto anche Danilo Salvatori, ritornato a giocare e anche molto bene: bellissima la foto che lo ritrae pubblicata nell’articolo: 3 vittorie su 3 nel girone, poi una buona prestazione anche contro Lorenzo Lanuti, pur uscendo eliminato. Daniel Menegoni, compagno di vita di Chiara Vitali, è stato doppiamente impegnato come tennista e come supporter della sua bella, e nel torneo in cui era diretto protagonista ha vinto 2 partite nei giorni eliminatori, per poi cedere contro Fabrizietto Loi, probabilmente condizionato dalla giovanissima età del suo avversario. Super prestazione anche dell’altro Golden Boy della Roman Sport City, Flavio Soldati, 14 anni che ha accettato l’invito dei Maestri e si è gettato nella mischia con risultati prestigiosi: persino una vittoria contro Claudio Zazza, di 7 anni più grande prima di cedere con onore a Paolo Tamburrini. Capitolo Francesco Di Nillo, ragazzo con potenzialità pazzesche: sul diritto con Francesco non si gioca, e oggi finalmente il campioncino di Borrello è diventato anche capace di gestire le partite, di dominare l’impeto di attaccare tutte le palle e il rovescio non è più il lato debole. Complimenti a Di Nillo, che nel corso degli ultimi giorni ha giocato ben 13 partite vincendone 6 e mostrando a tutti i progressi. Per Daniele Messina torneo eccezionale considerando che era più di un anno che volente o nolente non riusciva a giocare: addirittura vittoria prestigiosa nel primo turno contro Fabio Gentili, il finalista dell’ultima edizione. Daniele Messina stupisce perché a dispetto di una tecnica ampiamente migliorabile, ha una capacità di lotta e una voglia di vincere pari solo ai grandi campioni. Convincenti progressi anche per Michele Del Vescovo, questa settimana impegnato anche nel TTT di Tato Pedà al Salaria Sport Village dove ha conquistato una importante vittoria: Michele è ormai solido in tutti i fondamentali e sta migliorando anche sul piano squisitamente agonistico. Ritorno alle competizioni per il mito Marco D’Angelo (qui un focus su di lui), ragazzo incredibile: di lui si ricordano gli allenamenti impressionanti fatti con il braccio sinistro quando il destro era infortunato. Poi un po’ di cose della vita l’hanno fermato ma tornerà più forte di prima. Giovanni Tarantino ha giocato un girone molto buono e avrebbe anche passato il primo turno del main draw se un indolenzimento al ginocchio non lo avesse fermato anzitempo quando aveva praticamente vinto il suo match con Marco Ginosi. Il forte tennista di Nola, sta vivendo una stagione fantastica con miglioramenti continui nel gioco, provando anche a cambiare l’impugnatura per una palla ancora più incisiva. Giovanni Tarantino si propone come un outsider di tutto rispetto per il campionato prossimo a venire. Giacomo “Jack” Angelici è uno dei più giovani partecipanti al torneo, ha giocato un buon girone per poi uscire al primo turno in un match difficile contro un “partitaro” come GianMarco Guglielmi: per Angelici si tratta di provare a lavorare un po’ di più sul campo (Università permettendo) perché i mezzi ci sono tutti. Torneo a dir poco strepitoso per Tullio Bendini, fantastiche prestazioni, e 3 vittorie su 3, nel girone di qualificazione del sabato, e poi ottavi di finale, uscito solo per mano di un Luca Ginosi strepitoso in quell’incontro. Per Tullio Bendini progressi incoraggianti, e grandi opportunità per il campionato del Roman. Il finalista della scorsa edizione agostana Fabio Gentili non è andato oltre il primo turno in questo torneo sorpreso da Daniele Messina (l’uomo che non sbaglia mai): cominciamo col dire che Fabio è alla prima stagione come giocatore agonista di un certo livello, ha conquistato i primi punti della classifica nazionale FIT e onestamente è un allievo che tutti i Maestri vorrebbero allenare. Sempre presente, puntuale, pensate che il giorno dopo all’allenamento è arrivato per primo la mattina ed è stato l’ultimo ad andare via. Solo applausi per lui, anche se la prestazione globale è stata sottotono in questa specifica competizione. Direi grandissimi applausi anche per Alessio Pulcinella, papà della campionessa femminile Martina che ha il doppio merito di aver saggiamente condotto la sua pupilla alla vittoria anche con la sua solo apparentemente silenziosa presenza e di aver giocato il torneo pur infortunato per un risentimento al polpaccio: girone molto buono di Alessio che a tennis gioca davvero bene, poi eliminazione nel main draw per mano di un Claudio Zazza bravissimo a restare concentrato e a sfruttare l’infortunio di Alessio. Chi ha stupito positivamente per atteggiamento da campione e anche per un gioco che dimostra classe è Ivano Oliva, al quale mancano solo minuti nelle gambe in campo per poter puntare a risultati superiori della semplice qualificazione al main draw ottenuta in questo torneo. Cosa dire del tennista maggiormente cresciuto in questa ultima stagione? Parliamo di un eccellente Angelo Ciaramella, tennista giovanissimo come esperienza, ma già competitivo insieme ai migliori. Secondo me avrebbe potuto impensierire anche i finalisti, col suo gioco “ragnatela”, molto studiato, utilizzando le armi non ancora dirompenti nella migliore maniera possibile per vincere gli incontri. Non a caso aveva fatto solo vittorie nel girone della mattina di domenica, poi purtroppo è stato costretto ad abbandonare e non ha potuto sfruttare la testa di serie che si era guadagnato. Ma possiamo dire che “è nato un campione”! Discorso simile per Simone Palmini, che già per lignaggio era tra i favoriti e che aveva giocato un ottimo girone di qualificazione con tutti segni verdi accanto al suo nome. Purtroppo anche Simone non ha potuto essere presente alla kermesse finale. Alessandro Pirone, grazie al Maestro Gianluca Minati che lo segue personalmente, aveva ottimamente superato i gironi di qualificazione, poi per un improvviso problema non ha potuto mettere in mostra le sue doti nella domenica: sarà per la prossima! Sergio Verdone, anche lui assente poi nel pomeriggio decisivo della domenica, è in un momento particolare per il suo tennis: da una parte la velocità di palla aumenta e non gli manca certo, in particolare sul diritto, dall’altra stiamo ancora cercando quella consistenza nel gioco (pochi errori, palleggio in sicurezza) che ha già nelle sue corde ma gli manca come consapevolezza. Ora a Sergio potrebbe giovare anche un ritrovato entusiasmo per il “tiro” al poligono, dove si destreggia alla grande e che potrebbe dargli una nuova linfa anche per l’attività tennistica, dove andremo a cercare quella regolarità che ancora manca per raggiungere i traguardi che merita. Atteggiamento da campione per Riccardo Ferrari, che ha affrontato con coraggio e tecnica sopraffina i gironi: piglio giusto, qualificazione raggiunta, poi purtroppo ha dovuto dare forfait nel pomeriggio della fase finale.

Riccardo Ferrari

Giorgio Valenti

Lorenzo Lanuti

Riccardo Terenzi e Daniele Messina

Sergio Verdone

Tullio Bendini

Torneo femminile.

Martina Pulcinella e Chiara Vitali con Alessandro Zijno

Trionfo di Martina Pulcinella che ha vinto tutti gli incontri che ha disputato mostrando una capacità tecnica spettacolare e anche molta maturità sul piano agonistico. Le perplessità che lei stessa aveva su sè stessa come combattente sono state spazzate via da prestazioni fantastiche che le hanno consentito di alzare la coppa. Dopo il girone già positivo nella mattina, Martina nel pomeriggio ha dapprima sconfitto una ottima Patrizia Minonne, poi in semifinale la sorpresa Francesca Fraschetti. Finalissima molto combattuta e portata a termine vittoriosa contro Chiara Vitali. Qualcuno mi ha chiesto quale sia il colpo migliore di Martina Pulcinella, io credo che la sua qualità migliore sia proprio il timing sulla palla, sia nel diritto che nel rovescio. E’ vero tuttavia che il rovescio effettivamente è molto bello anche da vedere oltre che efficace. Molto bene e coppa in mano anche per Chiara Vitali, che sta diventando una fighter pazzesca, mettendo skill su skills nel suo bagaglio. Una su tutte la palla tagliata, soprattutto il “chop” di diritto, il diritto a sventaglio e anche la palla corta. Chiara è arrivata in finale anche stanca dopo una semifinale combattutissima e finita al tie break decisivo contro la giovanissima Irene Frattaroli, elasticità pazzesca e DNA che sembra costruito apposta per il tennis. Chiara l’ha portata a casa grazie ad un ventaglio di soluzioni tecniche maggiori, a cominciare dal servizio, ma Irene pur con minore esperienza è arrivata ad un passo dal successo. Ora se per Chiara si tratta di lavorare sulla velocità di crociera, su un palleggio più pesante e qualche rotazione; per Irene c’è margine di miglioramento enorme su ogni fondamentale, e in particolare sul servizio e sulla complessità di palla.

Chiara VitaliIrene Frattaroli

Semifinalista a sorpresa e fortemente volitiva Francesca Fraschetti: risoluta e grintosa, Francesca ha un gioco senza grosse lacune che la rende competitiva contro tutte le avversarie. Un complimento particolare visto il momento personale che sta vivendo. Buon torneo anche per Patrizia Minonne, uscita con la vincitrice del torneo ma precedentemente superba nei gironi dove ha collezionato diversi scalpi importanti. Patrizia si sta allenando con molta lena, anche con gruppi di livello tecnico superiori e questo sta concedendo alla campionessa salentina la possibilità di crescere ulteriormente. La vincitrice dell’edizione agostana del torneo, Martina Guglielmi, ha trovato un ostacolo insormontabile in Francesca Franchetti come detto, e comunque merita i complimenti sia per l’atteggiamento positivo dimostrato, sia per un tennis che sta provando ad implementare: ora non prova soltanto a rimettere la palla di là, puntando su ottime doti difensive e di lettura della palla, ma anche ad attaccare e manovrare il gioco. E quando si prova a cambiare si ha bisogno sempre di un periodo più o meno lungo di adattamento. Per fare 2 passi avanti spesso si deve prendere la rincorsa e farne uno indietro, dicono i coach bravi. Ottima performance durante tutto il torneo per la Pure Fighter Valentina Guglielmi, incredibile lottatrice indomita, capace di generare una fortissima energia durante i match che trascina gli spettatori e mette in difficoltà le avversarie. A finire nella rete di Valentina, la giovane Alessia Battois di cui parleremo tra poco. E a rischiare di finire invischiata nel gioco imprevedibile di Valentina Guglielmi è stata anche la finalista Chiara Vitali, che ha vinto contro “Vale” solo al tiebreak finale. Alessia Battois mostra un tennis molto bello a vedersi, dotata di un fisico longilineo che andrebbe meglio sfruttato, vista l’altezza e le potenzialità di una ragazza magra e ben proporzionata. Certo è che negli spostamenti laterali, e in quelli avanti/dietro, e poi nella lettura della palla Alessietta può crescere tantissimo e allora diventerebbe, come sono sicuro che capiterà, un osso ancora più duro per tutti. Si sta allenando bene, ora (Covid permettendo) potrà fare ancora più esperienza nei tornei e queste esperienze le stanno dando delle “soft skills” da utilizzare anche fuori dal campo di tennis. Bello vedere in campo Nadia Baccante, per la quale adesso il tennis rappresenta un importante molla di reazione ad un momento particolare e molto impegnativo, dovendo affrontare una sfida dura che la vita le ha messo di fronte. Sono sicuro che affronterai le difficoltà a testa alta, Nadia, come ti ho visto sempre fare sul campo da tennis e sappi che potrai contare sempre su di noi, per qualsiasi necessità. Festeggeremo insieme, sappilo. Da premiare il coraggio di scendere in campo per Ilaria Alborghetti, al primo anno di tennis e al suo primissimo torneo, che ha dato comunque filo da torcere a tutte le avversarie: servizio preciso, diritto ormai sicuro e abbastanza potente, dobbiamo lavorare sul rovescio e sugli spostamenti.  Ci aspettavamo tutti di più sul piano dei risultati dalla splendida Martina Muscolo, che ha pagato un po’ di emozione e di disabitudine alla gara, visto che si sta allenando poco e non fa tornei per il momento: tennista eccezionale sul piano dei colpi e della tecnica pura, è incappata in una giornata storta sul piano strettamente prestazionale, eppure il suo sorriso e l’empatia non vengono mai a mancare. Frequentatrice di un altro circolo, e ospite graditissima Valeria Mandrisi ha stupito tutti per la sua tenacia e anche per colpi spettacolari ed interessanti: il mio personale consiglio per Valeria è quello di continuare con la stessa lena e non farsi abbattere dai risultati che poco la premiano al momento; ha un gioco complesso, diciamo “difficile”, non alza pallettoni ma prova ad interpretare le gare con spirito offensivo prendendosi dei rischi. Questo è un modello di sviluppo tecnico-tattico che paga un po’ più in là del tempo. La fotografa-tennista Federica Laucci era al torneo in duplice veste: di giocatrice, e ha dimostrato di poter competere con tutte, e di FOTOGRAFA UFFICIALE del torneo. Il suo tennis è migliorato tantissimo, ho visto spesso i suoi allenamenti col Maestro Gianluca Minati e sta lavorando bene sia sul piano strettamente tecnico che su quello atletico, aveva e ha ancora bisogno di confrontarsi in giro con altre ragazze del suo attuale livello. Come Fotografa ha dimostrato di essere una professionista vera, sinceramente mi ha stupito vederla lavorare esattamente come fanno i fotografi ufficiali dei tornei Challenger che per un po’ di tempo ho girato. Insomma se ancora Federica non può ambire a fare la tennista PRO, è però già in grado di andarsene per tornei sia come tennista che come fotografa. Cecilia Lunghi, una delle naturali favorite del torneo femminile data la sua ottima formazione tecnica, ha dovuto dare forfait alle finali dopo un girone dominato a causa di un malore (di lieve entità comunque per fortuna) patito nella notte tra sabato e domenica. Primo torneo, tanto divertimento, e parecchi dettagli finalmente capiti, per Emanuela Bussoletti, tennista che gioca da relativo poco tempo e che ha fatto passi da gigante sotto tutti i profili: se tecnicamente può ancora migliorare tantissimo, appare finalmente matura sul piano dell’atteggiamento, della disponibilità al sacrificio e al problem solving. Fortemente combattiva, Emanuela ha anche vinto diverse partite nel girone, ha mostrato colpi interessanti ed è entrata nel magico mondo dell’agonismo, lei che è agonista nell’anima. Paola Gonnella ha esordito come tennista giocando tutti i match con grande energia e volontà, e si è tolta lo sfizio di mettere in difficoltà tutte le altre ragazze, mostrandosi competitiva.

Cecilia Lunghi

Alessia Battois

Martina Pulcinella

Rossella Anderlini, Hydrogen Style

Martina Guglielmi

Paola Gonnella

Francesca Fraschetti

Ale Battois, Marty Muscolo, Paola Gonnella, e Vale Guglielmi

Patrizia Minonne

Alessandro Zijno