ATP Challenger 2020, Week 39: Lorenzo Musetti vince a Forlì e si candida ad un ruolo da protagonista anche negli Slam. Andrea Vavassori top 100 in doppio e cresce anche Andrea Pellegrino

Forlì, Italia (CH Tour 100, Terra): [WC] L. Musetti (ITA) b. [Q] T. Monteiro (Bra) 7-6 7-6

Doppio: T. Brkic (Bih)/ N. Cacic (Srb) b. A. Vavassori (ITA)/A. Golubev (Kaz) 3-6 7-5 10-3

Lorenzo Musetti vince gli Internazionali di Tennis Città di Forlì “Memorial Piero Contavalli”. Il diciottenne di Carrara, che grazie a questo successo diventerà numero 138 del mondo, ha battuto in finale il brasiliano Thiago Monteiro con il punteggio di 7-6(2) 7-6(5) in un’ora e 58 minuti di gioco. Per l’allievo di Simone Tartarini è il primo titolo Challenger in carriera: l’azzurro è il terzo teenager a laurearsi campione nel circuito internazionale dopo lo spagnolo Carlos Alcaraz Garfia (Trieste) e il ceco Tomas Machac (Koblenz). Musetti dunque campione – Incontenibile la gioia di Musetti al termine della finale: “È un sogno che si avvera. L’anno scorso ci ero andato vicino a Milano, quest’anno a Trieste (semifinale in entrambi i tornei): a Forlì mi sono trovato benissimo sin dal primo giorno e ho raggiunto l’obiettivo. Credo di essermelo meritato, è stata una settimana di grande tennis. A chi dedico il titolo? Alla mia famiglia e al mio team. In campo vado io, ma dietro c’è tantissimo lavoro che non si vede”. Poi uno sguardo al futuro: “Nel circuito ATP non sono ancora nessuno. Sto giocando molto bene, ho battuto tanti top 100 nelle ultime due settimane e non me lo aspettavo. Ho sempre avuto le capacità tecniche per giocarmela con tutti, mancavano quelle mentali e fisiche: devo continuare a crescere senza fretta restando umile. Obiettivi? Raggiunto quello di entrare tra i primi 150 del mondo, adesso voglio la top 100. Non sarà facile, ma ci proverò entro fine stagione”. Trionfano in doppio il bosniaco Tomislav Brkic ed il serbo Nikola Cacic, che in finale si sono imposti sul kazako Andrey Golubev e l’azzurro Andrea Vavassori con lo score di 3-6 7-5 10/3 in un’ora e 31 minuti di gioco. La soddisfazione di MEF Tennis Events – Conclusa la premiazione, il consueto bilancio di Marcello Marchesini, presidente MEF Tennis Events: “Non poteva andare meglio per noi organizzatori del torneo e per la splendida città di Forlì. Quando è arrivato al circolo Tennis Villa Carpena dopo il Foro Italico, ho detto a Musetti che avrebbe dovuto vincere qui o a Parma (prossimo Challenger MEF Tennis Events ad ottobre, ndr), perché penso che a breve inizierà a frequentare con continuità il circuito ATP abbandonando quello Challenger. Si è messo a ridere e mi ha risposto che avrebbe fatto di tutto per conquistare il titolo. Ora pensiamo a Parma, dove probabilmente daremo una wild card ad un top 50 ATP”. Musetti ha dominato nel primo turno il russo Gabashvili per poi compiere una vera e propria impresa contro il fortissimo Tiafoe, venuto qui in Europa a preparare lo Slam parigino. Quarti di finale contro Andreas Seppi in un derby che ha visto il più giovane prevalere e semifinale sofferta e anche un po’ fortunata perché il sudafricano Harris si è infortunato nel mezzo di una partita molto combattuta. Poi l’epilogo finale e due tiebreak fenomenali contro il brasiliano Monteiro. Musetti gioca bene a tennis, questo è poco ma sicuro. E al contrario di come potrebbe sembrare è anche molto determinato, magari non ha gesti eclatanti sul piano agonistico, ma s allena con dedizione, ha mano fatata, un fisico che sta migliorando: il lavoro di Tartarini e della Federazione rappresentata da Umberto Rianna nel progetto Over 18, che ormai da molti anni sforna campioni, sta pagando.

E così veniamo all’altro grande talento del tennis italiano, che certo non si è perso anche se negli ultimi mesi i risultati non erano stati eccezionali: parliamo di Andrea Pellegrino, fisicamente un vero e proprio toro, che finalmente trova una settimana importante e raggiunge le semifinali a Forlì, sconfitto solo da Thiago Monteiro. Soprattutto la vittoria al secondo turno con Cameron Norrie è stata prestigiosa e illuminante, confermando la bella prestazione nel turno precedente contro il sempre complicato Galovic, e stupendo ancora anche nel turno successivo dei quarti contro l’altro brasiliano Clezar. Il toro di Bisceglie è un ragazzo caparbio, che ha un percorso federale a Tirrenia che lo ha formato, poi negli ultimi tempi si è trasferito alla corte di Coach Aldi e pian piano sta arrivando dove merita, almeno a ridosso della top 300 come obiettivo minimo stagionale secondo me, per quel che vale. Il best ranking è al numero 312 ATP, datato 2019, e verrà ritoccato al numero 298 la prossima settimana quando usciranno le classifiche.

Quarti di finale per Salvatore Caruso, ancora inebriato dai grandissimi US Open giocati e sconfitto da Harris col quale ha comunque lottato alla grande come sempre, e quarti anche come detto per il sempreverde Seppi. Secondo turno fatale a Riccardo Bonadio che comunque sta facendo una stagione esaltante, sempre protagonista e oggi numero 277 ATP suo best ranking confermato. Eliminati al primo turno Vavassori, Zeppieri, Arnaboldi e Baldi. Per Andrea Vavassori la soddisfazione di una finale nel torneo di doppio, dopo che a Roma aveva già raggiunto i quarti di finale in coppia con Lorenzo Sonego. Finalmente la TOP 100 raggiunta in questa specialità. Bravissimo Andrea e papà Davide (suo Coach) a crederci.

Sibiu, Romania (CH Tour 80, Terra): [3] M. Huesler (Sui) b. T. Etcheverry (Arg) 7-5 6-0

A Sibiu non c’era presenza italica e il torneo è finito nelle mani dello svizzero ventiquattrenne Huesler che già si era messo in evidenza a Kitzbuhel, e che con questo successo (il secondo a livello Challenger) raggiunge il best ranking al numero 179 ATP. BR anche per il finalista Etcheverry che sarà 258 ATP. Continua la favola dell’argentino Francisco Cerundolo che raggiunge le semifinali e il suo miglior risultato in carriera al numero 223 ATP. Ottima semifinale per lo spagnolo Gomez-Herrera, trenta anni, che finalmente sembra più maturo e determinato. Potrebbe sorprendere presto in qualche Challenger, che per altro non l’ha mai visto alzare un trofeo in singolare a questo livello.

Alessandro Zijno