Rodeo Summer 2020 Roman Sport City: trionfano Gianluca Misso e Martina Guglielmi. Molto bene il finalista Gentili e Ciaramella tra i maschi. Super Frattaroli tra le femmine

“Nessuna persona che giochi a tennis può essere immune dalla follia” (Hernan Casanova, tennista top 400 del mondo ATP, in una chiacchierata al “Piazzo” di Biella in occasione del Challenger 2016)

Martina Guglielmi premiata da Alessandro Zijno

Il torneo di fine anno della scuola tennis del Roman è terminato con il successo di uno dei favoriti tra i maschi e invece una grande sorpresa tra le ragazze. Gianluca Misso (nella foto in copertina) è un ragazzo che proviene dal calcio e soltanto in questa stagione si è dedicato davvero al tennis. I Maestri Lanuti, Minati e Zijno hanno costruito un tennista che fa della difesa la sua arma migliore (il primo soprannome che gli diedi fu “lobman“), con margini di crescita importantissimi. Capacità di lettura della palla fenomenale, nonostante giochi da pochissimo tempo (non più di due anni), Misso gioca un diritto spesso choppato molto fastidioso, mentre il lato del rovescio è ancora la parte debole. Attenzione però perché il tennista pometino è molto veloce sia nella lettura della palla sia negli spostamenti e quindi riesce spesso a spostarsi sul diritto e fare il suo gioco. In questo torneo ha perso pochissimi games, ed è stato in difficoltà solo nella prima partita contro il Dott. Fabio Clementi che con la sua palla pesante lo ha spesso costretto ad errori. Al termine del torneo era chiaramente molto felice e ha dichiarato di voler ancora migliorare. A mio modesto parere è giunto il momento di uscire dalla propria zona di comfort, cercare gli upgrade tecnici anche rinunciando per un certo periodo a vittorie facili ma mettendo dentro gesti nuovi e migliorati. Misso vuole ambire a diventare un tennista che valga la terza categoria (che è nelle sue corde potenziali) e il lavoro da fare qui al Roman non manca.

Il Tabellone maschile

In finale è arrivato anche Fabio Gentili che ha superato un girone (l’unico da 3) per nulla banale composto da Riccardo Ferrari, tennista di classe che ama maggiormente gli scambi veloci (mentre Gentili ad arte sa variare il ritmo) e il giovanissimo undicenne (sì avete letto bene, 11 anni) Fabrizio Loi, futuro tennista di sicuro livello e di avvenire brillante se continuerà ad allenarsi bene come sta facendo. Fabio Gentili ha fatto passi da gigante in questa ultima pur travagliata stagione: non è un caso che fosse con me in campo l’ultimo giorno prima del lock down e il primo successivo alla ripresa. Pur con dei limiti ancora da superare sul piano del ritmo (footwork) e della rapidità, anche fisicamente è uno dei più preparati, difficile trovarlo fuori condizione. Tecnicamente ha messo tasselli interessanti, e ciò che conta è che la sua disponibilità al lavoro è totale, non si abbatte se gli obiettivi tecnici non arrivano presto, ed è ben disposto al cambiamento. Insomma a livello mentale è un Maestro, dentro e fuori dal campo, possiamo dirlo forte. La finale in questo torneo, la qualificazione al Master (anche con Misso) del TTT del Maestro Tato Pedà, la classifica FIT migliorata non sono un caso e derivano proprio da questo atteggiamento meraviglioso che è anche da stimolo per molti dei suoi competitor all’interno del circolo. Almeno per quelli che vivono il tennis come una crescita personale.

Fabio Gentili premiato da Alessandro Zijno

I due semifinalisti tra i maschietti sono stati Enrico Serracini e Angelo Ciaramella. Enrico Serracini ha superato il suo girone abbastanza in scioltezza, per poi sconfiggere il fratello Alessandro (di cui parlerò a parte, perché merita un plauso gigantesco) in un quarto ad alto contenuto agonistico e alla fine si è fermato sul “muro” Misso, messo in difficoltà dallo zero degli errori gratuiti del vincitore del torneo.

Angelo Ciaramella si conquista una semifinale assolutamente incredibile solo pochi mesi fa. E’ un fighter straordinario, tecnicamente è cresciuto in modo esponenziale dal giorno in cui ha messo piede nel circolo (un anno fa circa), è diventato un tennista che utilizza le variazioni in modo sublime, razionale e creativo nello stesso momento, che è una qualità straordinaria che alcuni dei suoi avversari (dotati di maggiore tecnica su determinati colpi) dovrebbero provare a sviluppare. Divertente notare di come tutta la settimana precedente io allenandolo lo avevo un po’ ripreso per alcuni atteggiamenti tattici che denotavano un tentativo per me azzardato di cambiare la propria identità. Devo dire invece che aveva proprio trovato la quadra, una giusta via di mezzo tra un gioco percentuale e un filo di aggressività. Peccato per la semifinale persa sostanzialmente per un problema fisico quando era in vantaggio con Gentili, bravissimo però a restare nel match fino alla fine (non è un modo di dire, Gentili non ha sciolto perché credeva fermamente anche sotto nel punteggio che avrebbe potuto farcela). Ora per Angelo si tratta di continuare a lavorare così sul piano tecnico, tattico e mentale dove i miglioramenti sono stati evidenti e provare anche a dare continuità al lavoro prettamente atletico.

Quarti di finale comunque positivi per Fabrizio Loi, il piccolo di cui ho già parlato dotato di una tecnica squisita grazie agli allenamenti col Maestro Daniele Lanuti a cui fa da contraltare ovviamente un fisico ancora non sviluppato: la sua palla viaggia e questo è un segnale molto positivo. Quarti anche per Alessandro Serracini che ha perso il derby col fratello, ma che nella fase a gironi aveva dominato e sta dando continuità ad un percorso spettacolare: in 3 anni di allenamento insieme Alessandro ha trovato finalmente una propria identità di gioco, mixando sapientemente colpi di chiusura con situazioni di maggiore manovra. Gli serviva solo un po’ di consapevolezza per vincere tante partite come sta facendo in questo periodo, per altro dopo un incidente molto sfortunato di un paio di stagioni fa. Da segnalare le vittorie in allenamento anche dei giorni successivi al torneo, segnale di una crescita ormai definitiva. Gianluca Pezzullo, tornato a competere dopo un po’ di tempo ha conquistato un bel passaggio di turno nei gironi per poi cedere all’incredibile lotta di Angelo Ciaramella, in un match che avrebbe potuto durare anche 6 ore se Gianluca avesse tenuto maggiormente. Probabilmente non si aspettava un Ciaramella così “cattivo” agonisticamente e il caldo si è fatto senz’altro sentire, visto che si è giocato a 40 gradi all’ombra verso mezzogiorno. Per Pezzullo tuttavia segnali incoraggianti e se riprende ad allenarsi con continuità dirà sempre la sua nei tornei. Persona squisita oltre che tennista validissimo, dotato di un servizio molto particolare e difficile da gestire per gli avversari. Quarti di finale anche per Giovanni Tarantino, il campione di Nola, trasferitosi ormai da anni a Pomezia, finito in un girone di ferro. Spettacolare prestazione però, andando ad eliminare due tra i favoriti come Gianni Giubileo e Fabio Clementi anche giocando un tennis molto aggressivo e propositivo. Insomma un Giovanni che pur allenandosi con una frequenza che io da allenatore ritengo un po’ troppo scarsa (ma dovuta a famiglia e lavoro, non certo a mancanza di volontà) sta provando anche a “sentire” la palla con una impugnatura diversa sul diritto con risultati egregi. Peccato per lui che il derby con Gentili (abitano nella stessa via) nei quarti sia volato via troppo in fretta con qualche errore di troppo per Tarantino che non ha trovato la via per bucare un Gentili in modalità competizione.

Veniamo ai tennisti che si sono fermati nei gironi: per qualcuno era il primo ritorno alle competizioni dopo il lock down, per qualcun altro un tentativo di provare nuovi colpi, mentre c’è chi mirava solo a mettere minutaggio nelle gambe per mirare più decisamente ai prossimi tornei.

Nel primo girone erano presenti, oltre al campione Misso e il già citato Tarantino, due tra i possibili favoriti della vigilia in un raggruppamento davvero di ferro, dovuto al sorteggio integrale voluto da me come direttore del torneo. Il primo è il Dott. Fabio Clementi, il quale ha tutta la mia stima e considerazione per come lotta in ogni santo match, e in ogni singolo punto. E’ un altro fighter, e se avesse vinto il primo match con Misso avrebbe cambiato la storia del torneo probabilmente. Sul filo di lana l’ha spuntata il campione Misso ma Clementi ha dimostrato di possedere il tennis per poter impensierire chiunque. Gianni Giubileo anche merita un plauso perché l’ho visto con un piglio particolare, una gran voglia di competere, vincere ed è uscito, come anche Clementi, solo per la differenza games. Nel secondo girone hanno partecipato Loi, Gentili e Riccardo Ferrari, per la rinuncia a causa di un infortunio di Salvo Guariglia, che sarebbe stato forse il favorito numero uno del torneo se fosse stato bene. Ferrari, eliminato, si è consolato con un allenamento di livello molto alto con Claudio Ciani, il preparatore atletico numero uno di Pomezia nonché tennista di altissimo livello. E’ stato credo illuminante vedere che Ferrari teneva meglio il palleggio con una terza categoria come Ciani, mentre faticava maggiormente con una palla meno veloce come quella di Gentili. Terzo girone davvero interessante dove c’erano Tullio Bendini ed Egidio Paluzzi, oltre ai due semifinalisti Ciaramella e Enrico Serracini: Tullio ha giocato dei match positivi nella prestazione anche se la qualificazione è scappata via. Si tratta di trovare continuità nei colpi, utilizzando le numerose armi che possiede in maniera più utile. Si sta allenando tanto e bene con Maestro Gianluca Minati, al prossimo torneo ammireremo un Tullio ancora più combattivo. Per Egidio discorso molto simile e seguendolo io personalmente posso dire di essere molto contento innanzitutto di essersi messo in gioco, e poi di aver messo a frutto gli allenamenti cercando (e non trovandolo ancora completamente) un tennis più “percentuale”. Questi tornei servono proprio a creare negli atleti quella consapevolezza necessaria allo sviluppo delle proprie trame di gioco. Il quarto girone è stato dominato da Alessandro Serracini come detto, e la “garra” di Pezzullo ha avuto la meglio, in una sorta di spareggio per la qualificazione, su quello che io ritengo il prossimo vero protagonista nuovo del nostro circolo: Riccardo Terenzi. Riccardo è entrato nel Roman con un entusiasmo e una carica così eccezionale che ne fanno quello che io potrei nominare come “capitano”. Inclusivo, appassionato, positivo, Riccardo Terenzi in poche settimane è diventato il punto di riferimento per molti tennisti, organizza le partitelle, condivide esperienze, porta allegria. E in più gioca divinamente a tennis: tecnicamente è forse tra i migliori visti nel torneo. Ora col Maestro Minati sta lavorando sulla consistenza e al prossimo torneo si merita il titolo di outsider di lusso: per me stupirà presto ed esploderà, facendo migliorare anche gli altri. Fai giocare sempre una palla in più al tuo avversario, Ricky e vedrai…. Il quarto incomodo era Luca Fabbricino, venuto espressamente da San Marco dei Cavoti (Benevento) per partecipare al torneo, e divertirsi avendo ancora dei passi da fare per poter competere ad armi pari con questi ragazzi che io non esito a definire “animali” nel senso positivo del termine: ormai tutti i nostri allievi entrano in campo utilizzando al meglio le proprie capacità, e come gli animali sembrano usare l’istinto per risolvere le situazioni tecniche, tattiche ed atletiche. Ma poi usare le proprie competenze sulla personale sfera emotiva per gestire la rabbia, piuttosto che la delusione, o la paura in certi momenti, come anche le varie difficoltà, dentro e fuori dal campo. Questa è la grande vittoria di questo contesto.

Torneo Femminile.

Prima cosa da dire. Ma quanto erano belle le nostre partecipanti? Io dico sempre che forse per valore tecnico non siamo tra le scuole più forti in Italia (ma ci arriveremo) ma sul piano estetico siamo top school! Sembra che le scegliamo solo per l’aspetto (e forse è così J ). Abbiamo la bellezza elegante, quella dirompente, quella sbarazzina, quella dei gesti e dei modi, quella dello strapotere atletico. Ma soprattutto abbiamo la bellezza dentro, l’empatia. Ma ora veniamo direttamente al torneo.

Il tabellone femminile

Vittoria, per nulla scontata, per Martina Guglielmi, che solo dopo pochi mesi di allenamento, alza la sua prima coppa in questo sport pazzo e crudele, ma così simile alla vita, tanto da divenire una sua metafora. Pensate che al primo match Martina era stata sconfitta da Alessia Battois, di cui parlerò dopo. Bravissima a riprendersi la Guglielmi bionda, dotata di un fisico longilineo ed elastico e anche di un timing sulla palla molto prezioso. La differenza poi l’ha fatta la voglia di vincere, andando a trovare soluzioni in campo (sbagliare poco e lottare su ogni palla) e fuori (incollandosi una scarpa che si era rotta) senza farsi prendere dal nervosismo. Tutti match combattuti, dopo l’iniziale sconfitta, per Martina, che in finale ha superato la resistenza di Irene Frattaroli, punta di diamante del Roman, giovanissima quindicenne, in possesso di una fisicità importante e di una esplosività pazzesca. In pochi mesi anche lei ha bruciato le tappe ed eccola alzare anche lei la coppa riservata alla finalista. Per Irene, che viene dall’atletica leggera (e si vede), una bella soddisfazione per trovare la motivazione per aumentare un po’ i volumi e la quantità di allenamento settimanale. Io la chiamo “Iron” Irene, ha tutto per potersi divertire oggi e anche domani in questo sport, a partire da un carattere davvero adatto a questa disciplina (è completamente pazza :-).

Irene Frattaroli con la coppa

Semifinale per Alessia Battois, altra ragazzina terribile (anche lei 15 anni), unica a potersi fregiare di aver inferto una sconfitta (indolore, visto l’esito del torneo) alla vincitrice Martina Guglielmi. Alessia è stata baciata dal DNA, è già alta più di me, ha una struttura fisica che promette di farla diventare la risposta azzurra alla Sharapova, e ora può provare a dare più del 100% in allenamento, per arrivare ai massimi livelli cui può aspirare. Dipende da lei. In semifinale Alessia ha perso il derby delle “frittelle” (amano definirsi così le due amiche e compagne di allenamento nei lunghi pomeriggi pometini) con Irene, e bisogna dire che nel girone aveva fatto vedere un tennis aggressivo e propositivo molto moderno. Da parte mia i complimenti vanno alle due ragazze in questione ma anche ai rispettivi genitori e familiari che hanno fatto un tifo garbato ma intenso, proponendo sorrisi e incoraggiamenti che mi fa davvero piacere aver notato. Semifinale amara anche per Francesca Fraschetti, accompagnata e tifata dalla figlia Chiara, che comunque si è consolata con una bella coppa, premio per un torneo giocato benissimo: prime 3 gare nel girone vinte per la bella tennista pometina che aveva sconfitto anche l’ottima Frattaroli. Atmosfera rovente in semifinale contro la vincitrice del torneo Martina Guglielmi, con una Francesca meno precisa del solito, condizionata anche da un piccolo infortunio dovuto ad una caduta.

Le mie girls, da sinistra Monica Panico, Alessia Battois, Nadia Baccante e Francesca Fraschetti

Nel primo girone, oltre alle qualificate Francesca e Irene, erano presenti Patrizia Minonne e Monica Panico, da applaudire entrambe e non per retorica. Patrizia Minonne ha scelto di giocare nonostante una caviglia in disordine, per una distorsione nella settimana precedente: personalmente ho apprezzato molto soprattutto perché è scesa in campo nonostante tutto col coltello tra i denti, come è solita fare l’infermiera di origini leccesi ma trasferita ad Aprilia. Ha anche lottato punto su punto, ma il dolore non le ha permesso di esprimersi al meglio. Voleva esserci, questo dimostra che si sente in grado di competere anche azzoppata e quindi è cresciuta molto sul piano caratteriale. Applausi convinti anche per Monica Panico, che udite udite, ha preso la racchetta in mano la prima volta il pomeriggio precedente il torneo!!! Ma quante persone su mille avrebbero accettato l’invito a gettarsi nell’arena? Lei lo ha fatto, dimostrando una personalità invidiabile, unica, che fa di lei una delle ragazze su cui punto la prossima stagione, anche viste le doti atletiche importanti essendo una ex calciatrice: gambe veloci, cuore oltre l’ostacolo. Nel secondo girone, oltre a Martina e Alessia, c’erano Nadia Baccante e Valentina Guglielmi (nessuna parentela con la vincitrice del torneo, ma solo una accesa rivalità). Nadia Baccante tecnicamente è una delle tenniste più forti che abbiamo: mancina, rovescio a due mani e diritto pesantissimo in top spin e anche un servizio interessante. E’ la ragazza che meglio utilizza il top spin, e voglio fare un complimento pubblico al Maestro che in passato l’ha formata. E’ un piacere vederla giocare e allenarsi, sempre allegra e positiva. Ci manca di fare quel passetto in più sulla parte prettamente agonistica, rimandando una palla di là in più della avversaria, che è ciò su cui lavoreremo da settembre. Valentina Guglielmi è la moglie del finalista maschile Fabio Gentili e oltre ai meriti che le riconosco per i successi del marito (dietro un grande tennista c’è sempre una grandissima compagna di vita) è anche una tennista davvero in gamba. Gli allenamenti duri che abbiamo fatto hanno dato i frutti sperati, ora c’è maggiore mobilità, la palla viaggia parecchio e poi “Vale” è dotata di un servizio molto potente figlio delle esperienze pregresse come pallavolista. Cosa serve per salire di livello? Più tempo da dedicare agli allenamenti e un lavoretto sulla tattica visto che le nostre competitor adesso sono tutte iper-agguerrite.

Il 26 settembre 2020 (data da confermare) potrebbe esserci un rodeo di benvenuto per la nuova stagione: scaldano i motori gli altri big, pezzi da novanta come Marco Silvetti (ha dichiarato che conta di esserci, e se venisse sarebbe il naturale favoritissimo della vigilia, ma come al Festival di Sanremo attenzione ad essere favoriti…), il completo e anima candida Leonardo Garofoli, l’inaffondabile Salvo Guariglia, o il sempre pericoloso mancinaccio Simone Palmini, il sicuro Claudio Celentano e il pluripremiato fuoriclasse (come calciatore) Simone Feola. Tra le ragazze anche siamo in attesa della conferma di altri pezzi forti, che vorranno strappare il titolo a Martina, come Laura Campanaro, Laura Rendina, Sara Cittadini o quella che sotto sotto potrebbe sorprendere per la sua vena da sognatrice, Emanuela Bussoletti. Insomma potrebbe essere davvero un torneo rodeo di livello pazzesco, con contenuti agonistici impressionanti.

Oggi è l’anniversario dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima che chiuse la seconda guerra mondiale: oggi di bombe qui al Roman ce ne sono moltissime pronte ad esplodere sotto forma di servizi, diritti, e rovesci fulminanti, per una guerra, per fortuna sportiva, che finisce senza feriti ma solo con abbracci, sapendo di aver dato tutto. E la fatica si trasforma in sollievo perché a pochi metri dai campi il buffet è pronto a ricompensare delle fatiche e a consolare chi ne avesse bisogno.

Alessandro Zijno