ITF WTT Femminile 2020, Week 8: La felicità di Dalila Spiteri in trionfo a Heraklion

W60 Il Cairo, Egitto (60K, Hard): M. Kostyuk (Ukr) b. [3] A. Bolsova Zaidonov (Esp) 6-1 6-0
Senza perdere nemmeno un set l’ucraina Marta Kostyuk, 17 anni, trionfa al Cairo, si riavvicina al numero 116 WTA suo best ranking e conquista da minorenne il terzo titolo ITF della sua carriera che si preannuncia sfavillante. Entrambe le italiane presenti al Cairo sono state eliminate all’esordio nel main draw: Martina Di Giuseppe, che appare in un periodo di appannamento, nulla ha potuto contro la prima favorita del seeding, Vitalia Diatchenko, mentre Stefania Rubini, bravissima a qualificarsi, è stata eliminata dalla romena Ruse.
W60 Kyoto, Giappone (60K, Indoor Hard): [3] F. Ying Xun (Chn) b. [4] I. De Vroome (Ned) 3-6 6-3 7-6
Fan Ying Xun, cinese di 25 anni, vince il settimo titolo ITF della sua carriera, il più importante finora e festeggia il best ranking al numero 167 WTA. Finalista l’olandese De Vroome, in netta crescita, mentre non c’erano azzurre in Giappone.

Clara Tauson
W25 Glasgow, Gran Bretagna (25K, Indoor Hard): C. Tauson (Den) b. [3] V. Tomova (Bul) 6-4 6-0
Clara Tauson sarà probabilmente la prossima numero 1 del mondo WTA, così’ come lo è stata da Junior. Il suo staff è di primissimo piano con il papà Soren a capo di un gruppo il cui esponente tecnico è il coach Lars Christensen e il lavoro sta pagando velocemente. Oggi è numero 221 WTA, la ragazza ha solo 17 anni ed ha già vinto ben 6 tornei professionistici. Sa fare tutto, e non banalmente, è potente, grintosa, migliora costantemente gli spostamenti che potevano diventare un tallone d’achille e ha tutte le carte in regola per sfondare. Angelica Moratelli si qualifica ma viene eliminata al primo turno nel main draw.
W25 Perth, Australia (25K, Hard): [1] M. Inglis (Aus) b. [5] D. Aiava (Aus) 6-4 7-6
Derby aussie in finale vinto da Maddison Inglis, anche lei a festeggiare il best ranking al numero 112 WTA: 22 anni e 5 titoli all’attivo in carriera con 2 solo quest’anno, il che dimostra che la giovane australiana potrebbe presto entrare nella fatidica top 100. Fuori al primo turno Lucrezia Stefanini.
W25 Jodhpur, India (25K, Hard): [1] A. Raina (Ind) b. [7] B. Cengiz (Tur) 7-5 6-1
La padrona di casa Ankita Raina, senza nemmeno perdere un set, dimostra la sua superiorità confermando la tds numero 1 e vincendo il torneo: per la ventisettenne indiana secondo titolo stagionale e undicesimo complessivo, tutti ottenuti in Asia. Ora è 160 WTA, best ranking (121 in doppio), un risultato straordinario per la piccola ragazza indiana, non potentissima ma molto mobile e dotata anche di buon tocco. L’ingresso in top 100, un sogno solo pochi anni fa, è realizzabile. Non c’erano azzurre in India.
W15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): C. Monnet (Fra) b. [Q] V. Ryser (Sui) 4-6 6-1 6-2
Battendo in finale la sorprendente qualificata svizzera Ryser, Carol Monnet, francese di diciotto anni irrompe in top 600 WTA, conquistando a Monastir il suo quarto titolo ITF, tutti conquistati proprio in Tunisia sugli stessi campi in cemento del Magic Tours. Unica rappresentante azzurra nel tabellone principale era Anastasia Piangerelli, bravissima a qualificarsi e poi eliminata però al primo turno nel main draw.

Dalila Spiteri con mamma e papà
W15 Heraklion, Grecia (15K, Terra): D. Spiteri (ITA) b. M. Spigarelli (ITA) 6-4 6-1
Doppio: [1] T. Pieri/D. Spiteri (ITA) b. N.Brancaccio (ITA)/O. Helmi (Den) 7-6 6-1
Ho visto giocare solo un paio di volte Dalila Spiteri, la tennista di Licata che sempre più si sta mettendo in mostra in questi ultimi tornei. Mi ha colpito il suo rovescio ad una mano e questo è piuttosto ovvio, visto che lo gioca molto bene ed è una rarità nel panorama femminile. Mi ha impressionato anche la sua potenza, con gesti fluidi ma con palla che viaggia, colpi interessanti e anche molto vari. Ciò che tuttavia ha toccato maggiormente le mie corde è il suo sguardo, soprattutto fuori dal campo, nei momenti che precedono o seguono il match. Ci ho letto un fuoco dentro vero, onesto. Mi è sembrata una ragazza davvero molto determinata, “cattiva” in senso sportivo, disposta a tutto pur di raggiungere il massimo livello possibile. La immagino molto passionale nelle sue espressioni, non mi stupirei se piangesse spesso e con lacrime abbondanti per questo sport ma dopo 10 minuti sia in campo a sputare “sangue” per allenarsi e migliorarsi. Forse sono solo suggestioni date dal suo modo di colpire la pallina o dalle espressioni facciali, o magari dai riccioli dei suoi capelli che la fanno apparire peperina e vulcanica. Sta di fatto che oggi a distanza di 4 anni dall’ultima volta Dalila ha vinto un torneo ITF, a Heraklion, dopo quello del 2016 a Solarino, nella sua amata Sicilia. La ventiduenne così guadagna bel 68 posizioni nel ranking mondiale e si assesta al numero 636 WTA (secondo le stime, perché le classifiche vengono rinnovate contando i punti dei 15mila con una settimana di ritardo). Spiteri, in coppia con Tatiana Pieri ha trionfato anche nel torneo di doppio, battendo in finale la forte danese Helmi e la nostra Nuria Brancaccio, tornata ad allenarsi in Italia dopo parecchio tempo speso, con profitto, in Spagna. Al Lyttos Beach ITF World Tour di Heraklion, Dalila ha sconfitto al primo turno la sua amica Martina Colmegna (stanca probabilmente per le sfide dell’ultimo torneo qui ad Heraklion in cui è stata in gioco fino all’ultimo, perdendo in finale dalla Spigarelli e vincendo il titolo di doppio proprio con Dalila) e poi nel turno successivo la spagnola Angela Fita Boluda, tennista in genere molto solida e stavolta demolita dai colpi efficaci della tennista azzurra. Ai quarti la Spiteri aveva una tennista che mi piace tantissimo, la Chichi Scholl, una ragazza americana che davvero sta lottando con tutta la sua grinta per competere in questo duro sport: 6-3 6-0 per Dalila Spiteri contro l’americana annichilita. Non c’è da pensare ad una Scholl demotivata perché la ex 164 WTA statunitense è una che vuole vincere anche in allenamento, per cui figuriamoci. Semifinale contro la sorprendente qualificata Arina Gabriela Vasilescu, di cui si diceva un gran bene tempo fa e che, pur allenandosi non sempre in patria, è figlia della scuola romena, che regala sempre grinta e determinazione oltre che buone doti tecniche e atletiche. Ancora due set vincenti per l’azzurra, sempre in spinta anche in questo match. Intanto nella parte alta del tabellone si stava facendo strada anche l’altra italiana, Martina Spigarelli, che giunta in finale proveniva da torneo vinto e una sola sconfitta nelle ultime 13 partite. Anche la finale però sorrideva alla siciliana Spiteri che alzava al cielo il trofeo dopo un 6-4 6-1 memorabile in suo favore. Per Martina Spigarelli comunque la certezza di essere in ottima condizione e poter sperare nel raggiungimento di risultati interessanti anche nei 25mila dollari come il suo livello merita.
Questo scrive Dalila nel suo profilo Facebook: Che fantastica storia è la mia vita!
Questo trofeo ha un valore molto diverso da tutti gli altri che stanno già sulla mensola di casa, ha un valore speciale perché 3 mesi fa non avrei mai e poi mai detto che oggi potevo stare in campo, a lottare, a divertirmi e a essere quella di prima… anche questa volta, ho vinto io..
Ho vinto io perchè ho dei genitori che come sempre, hanno preso la mia vita e ne hanno fatto molto di più.
Ho vinto io perché sono sempre stata circondata da persone fantastiche con grandi valori, e non a caso, anche quando ero in mezzo alla merda, loro si sono riconfermati presenti e speciali.
Ho vinto io perché con il mio santo Stefano abbiamo sempre visto le cose positive, e che tutti gli ostacoli che abbiamo incontrato e che incontreremo, servono solo a farci diventare più forti.
Ho vinto io perché sono finita di nuovo nella mia bella trinacria e ho trovato persone meravigliose oltre che competenti.
Ho vinto io perché amo e sono amata da un grande uomo e insieme vinciamo contro tutto e tutti!
Ho vinto io perché sono passata da “speriamo di non farmi male” a “minchia se lo salto 1metro di step”
Ho vinto io perché nella mia scialuppa ci sono persone fantastiche… e siamo pronti ad affrontare tutte le mareggiate. Nel frattempo, godiamo , se pur “inutili”, a questi match giocati e pure vinti.
E la cosa bella di tutto questo, è che avevo scritto tutto questo la settimana scorsa in un foglio solo per me.. oggi posso dire ” minchia ho vinto veramente io Spitè!” e allora, con tre coppe grandi accanto, lo condivido con tutti voi.
Tatiana Pieri si è fermata ai quarti di finale, sconfitta dalla russa Leykina mentre Nuria Brancaccio e come detto Martina Colmegna sono state eliminate al primo turno del main draw.
W15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [1] N. Potocnik (Slo) b. J. Stamatova (Bul) 6-3 6-2
Doppio: A. Zantedeschi (ITA)/Y. Lizarazo (Col) b. M. Guo/J.Han (Chn) 6-2 5-7 10-4
Nina Potocnick, slovena di 23 anni e numero 413 WTA prima del torneo, testa di serie numero 1 del seeding, vince il torneo di Antalya. Secondo sigillo stagionale (quarto in assoluto) per la slovena che salirà al numero 392 WTA vicina al suo best ranking (327). Ancora poco sicura sul veloce la slovena, che suppongo colmerà presto le distanze con le altre competitor. Secondo turno fatale per Aurora Zantedeschi e Marion Viertler, entrambe al loro best ranking (Zantedeschi 725 WTA e Viertler 926 WTA). In doppio successo azzurro di Aurora Zantedeschi in coppia con la colombiana Lizarazo.
W15 Cancun, Messico (15K, Hard): [4] A. Gamiz (Ven) b. [2] C. Meligeni R. Alves (Bra) 6-7 7-5 6-0
Senza azzurre al seguito, vittoria a Cancun per la venezuelana Andrea Gamiz che vince il suo tredicesimo titolo ITF (ma solo secondo sul cemento) e rientra così in top 500 WTA.
Alessandro Zijno