ITF World Tennis Tour 2020, Week 5: Gianluigi Quinzi, il sogno è ancora vivo, trionfo nel 25mila dollari di Weston in Florida

M25 Weston, FL, Usa (25K, Terra): [5] G. Quinzi (ITA) b. [3] C. Lindell (Swe) 3-6 7-5 7-5
Che Gianluigi Quinzi (qui un focus sul tennista marchigiano) sia un tennista di qualità lo sappiamo dal 2013 quando vinse Wimbledon Juniores. Poi abbiamo scoperto che questa qualità forse non era sufficiente per i tornei dei “grandi”, anche se nel corso del tempo Quinzi era riuscito a vincere parecchio anche a livello ITF. Con questo successo, ricordiamocelo, è al dodicesimo titolo ITF. In realtà nel 2018 sembrava aver imbroccato la strada maestra vincendo anche 2 Challenger, sulla terra italiana di Mestre e Francavilla. Poi di nuovo un black out, la discesa in classifica fuori da quelle posizioni che gli competono e che gli avrebbero permesso di giocare i Challenger. Invece eccolo qui, a lottare su ogni palla a Weston, in Florida. Lui si trova bene negli Stati Uniti, si sente forse più a casa tennisticamente lì che qui da noi. Sicuramente percepisse intorno a lui qualche sentimento di ostilità, un po’ di invidia, molte critiche, anche dall’interno stesso del mondo Tennis Italia. Oggi, con questo successo e i 20 punti susseguenti, torna in top 400, ma il best ranking (142 ATP) è ancora lontano, anche se afferrabile in questa stessa stagione. Se da ragazzino Quinzi era uno schiacciasassi sul piano anche mentale, poi nel percorso successivo l’ho molte volte visto lasciare andare dei match, innervosirsi e non incanalare le energie in modo positivo, e tutto questo con numerosi allenatori, tutti molto validi, da Gorietti a Leitgeb, a Medica, passando per Tenconi. E allora se il “problema” non fosse il rapporto con i coach? E se fosse che Gianluigi aveva proprio bisogno di cambiare aria? Non si vince Wimbledon per caso, nemmeno a livello Junior, né si diventa top 150 con sole doti tattiche o di “combattente”. E’ vero che gli esperti parlano di limiti tecnici ancora non superato da Gianluigi: un servizio non all’altezza, un diritto poco incisivo, e qualche problema nell’imporre il gioco, però il ragazzo le partite le vince. E le vince così, con le sue armi, che tanto spuntate non devono essere quindi. Qui in Florida Quinzi ha sconfitto al primo turno lo spagnolo Esteve Lobato, giocando un tennis solido, quel tipo di match che faceva da Junior. Secondo turno ancora positivo anche come prestazione contro il lettone Podzus, non un tennista già affermato ma uno di quelli in rampa di lancio e che aveva dalla sua il vantaggio di non aver nulla da perdere. Nei quarti Quinzi ha trovato il tedesco Torebko, uno che quando sta bene fisicamente ed è in giornata può fare partita pari con tutti: match durissimo, che Quinzi ha ripreso al tie break del secondo set dopo aver perso il primo per poi lottare punto a punto nel terzo set vinto 7-5. In semifinale aveva l’argentino Mena Lopez, uno che ultimamente stava vincendo tanto. Temevo questo incontro che invece Gianluigi ha vinto in scioltezza per poi trionfare in un match epico in finale contro Cristian Lindell, un tennista svedese di passaporto (e padre) ma brasiliano come crescita personale e sportiva (e di madre). Perso il primo set, Quinzi non ha mollato, e non ha sciolto nemmeno quando è andato sotto nel terzo set. Ha lottato come da ragazzino faceva ad ogni incontro e forse questo match può significare la “rinascita” di Quinzi che a 24 ani appena compiuti è ancora così giovane da poter aspirare a qualsiasi traguardo. Forza Gianluigi.
M25 Nonthabury, Thailandia (25K, Hard): M. Pecotic (Cro) b. [7] K. Sultanov (Uzb) 6-1 3-6 6-2
Senza italiani in gara, trionfa a Nonthabury il croato Matija Pecotic che vince il decimo titolo ITF della sua carriera e vola verso la top 350 ATP, ora che a 30 anni sembra aver trovato la sua dimensione dopo un lungo periodo di difficoltà fisiche ed esistenziali.
M15 Il Cairo, Egitto (15K, Terra): J.P. Paz (Arg) b. [3] E. Tiurnev (Rus) 6-3 7-6
Al Cairo va a vincere Juan Pablo Paz, argentino di 25 anni, senza perdere nemmeno un set in una settimana a dir poco entusiasmante per lui. Calato molto in classifica anche a causa di vari infortuni, Paz torna a vincere un torneo a distanza di quasi 4 anni e trova il suo sesto titolo ITF, rientrando di gran carriera in top 800 ATP. Fuori ai quarti Fabrizio Ornago mentre Stefano Baldoni è uscito al secondo turno. Gianmarco Ferrari si ferma all’esordio nel main draw.
M15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [1] S. Baez (Arg) b. [JR] G. Onclin (Bel) 6-1 6-2
Un altro argentino sugli scudi in settimana e si tratta di Sebastian Baez ex numero 1 al mondo da Juniores. Sarà ora 359 del mondo il diciannovenne argentino, al suo quinto successo a livello professionistico, dopo i 4 conquistati lo scorso anno. Questo a Monastir per Baez è il primo sul cemento, mentre finora aveva sempre trionfato su terra. Battuto in finale il sorprendente belga Onclin, che era in tabellone grazie a i posti riservati ai migliori Junior del mondo. Ai quarti Baez aveva superato il nostro Jacopo Berrettini, visto in netta ripresa. Quarti di finale anche per Andrea Guerrieri e per il tunisino Moez Echargui. Dalla Valle, Dambrosi e Turchetti si sono fermati al secondo turno.
M15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [1] Z. Piros (Hun) b. [2] C. Alcaraz (Esp) 4-6 6-4 6-3
Ad Antalya vince Zsombor Piros, ungherese di cui si parlava molto bene anni fa ma ancora non è riuscito ad emergere definitivamente, ora 405 ATP, ma chi davvero impressiona è lo spagnolo Alcaraz Garfia che a 16 anni è numero 407 del mondo e che nel 2020 ha un invidiabile record di 14 vittorie e una sola sconfitta, per altro risultati ottenuti su due superfici differenti con 2 titoli all’attivo solo quest’anno. Il vincitore del torneo Piros in semifinale ha sconfitto il nostro Davide Galoppini che ha avuto il merito di battere il forte romeno Jecan nel turno precedente. Nei quarti fuori Marco Bortolotti mentre al secondo turno è stato sconfitto (proprio da Bortolotti) Giovanni Fonio. Primo turno fatale per Alessandro Petrone e per Federico Campana che ha superato le qualificazioni vincendo due partite e approfittando del forfait del fuoricategoria russo Nedelko.
M15 Veigy-Foncenex, Francia (15K, Indoor Carpet): [1] C. Heyman (Bel) b. A. Gautier (Fra) 6-1 6-3
Il bombardiere belga Heyman batte in finale il padrone di casa Gautier e vince il diciassettesimo titolo ITF. 26 anni e ora di nuovo top 400 Heyman è un tennista a cui sta mancando l’acuto a livello Challenger ma nei 15mila dollari è una vera garanzia e ha confermato il successo che aveva già ottenuto a Veigy-Foncenex nel 2019. Il francese Tchiutakian sorprende Julian Ocleppo al secondo turno. Julian è sembrato un po’ stanco anche nel primo match con Arnaldi dove aveva sofferto molto prima di uscire vincitore al terzo set.
M15 Cancun, Messico (15K, Hard): [6] S. Kirchheimer (Usa) b. D. H. Boyer (Usa) 6-4 6-4
Senza italiani al seguito vince il torneo di Cancun un americano di 24 anni, Strong Kirchheimer, che conquista il suo primo torneo da professionista.
Alessandro Zijno