ITF World Tennis Tour 2020, Week 3: Alessandro Bega da 9 anni vince almeno un torneo pro l’anno: trionfa a Cancun e ritorna in top 400 ATP

M25 Rancho Santa Fe, CA, Usa (25K, Hard): [8] B. Nakashima (Usa) b. [4] G. Blancaneaux (Fra) 6-3 6-3
Lo statunitense Brandon Nakashima, di chiare origini nipponiche e di soli 18 anni, vince il suo secondo torneo da professionista battendo in finale il più conosciuto francese Blancaneaux. Nel corso del torneo l’americano ha sconfitto tennisti di ottimo livello tra cui anche il connazionale Emilio Nava di cui si dice un gran bene e anche Ulises Blanch che abbiamo potuto ammirare anche nei Challenger italiani. Per Nakashima best ranking ora al numero 302 ATP e presto lo vedremo all’opera forse anche nei Challenger. Non c’erano azzurri in California.
M15+H Bagnoles De L’Orne, Francia (15K, Terra Indoor): [WC] J. Marie (Fra) b. [5] M. Martineau (Fra) 6-3 6-4
In Normandia, in un torneo molto amato dai tennisti francesi anche per l’ospitalità garantita, va a vincere la Wild Card Jules Marie, 28 anni ed ex 220 del mondo. Sulla terra velocissima indoor Marie ha sconfitto in finale uno dei favoriti il connazionale Matteo Martineau e al secondo turno aveva eliminato uno dei miei tennisti preferiti, l’altro francese Samuel Brosset (qui un focus su Brosset) un vero fenomeno con la racchetta, che spara tutti i colpi e quando ne entreranno almeno la metà darà filo da torcere a tutti. Unico azzurro Alessandro Ceppellini, bravissimo a qualificarsi, e poi anche a superare un turno prima di essere sconfitto dal francese Folliot.
M15 Il Cairo, Egitto (15K, Terra): J. Marti (Esp) b. [2] N. Sanchez Izquierdo (Esp) 6-2 2-6 7-6
28 anni, ex numero 170 del mondo, lo spagnolo Javier Marti vince il suo diciannovesimo titolo ITF in carriera in singolare, mostrando al mondo tennistico di essere tornato in ottima forma dopo un 2019 sfortunatissimo. Il torneo ha visto due azzurri in semifinale: il primo Fabrizio Ornago sconfitto proprio dal vincitore, mentre Daniele Capecchi era stato eliminato dal finalista, lo spagnolo Sanchez Izquierdo, un ventenne catalano in forte ascesa. Ortenzi fuori al secondo turno mentre Gianmarco Ferrari è stato eliminato all’esordio nel main draw.
M15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [2] A. Escoffier (Fra) b. T. Laurent (Fra) 6-2 6-0
Grandissima settimana per il francese Antoine Escoffier che trionfa per la nona volta a livello ITF sempre sul veloce outdoor sua superficie preferita. Tennista esperto di 27 anni, Escoffier non ha ancora forse espresso tutto il suo potenziale, alternando prestazioni molto buone a periodi più neri. Bravissimo Matteo Arnaldi che si è spinto fino ai quarti di finale, col suo tennis molto intelligente fatto di accelerazioni improvvise e anche di un gioco ordinato e paziente.
M15 Manacor, Spagna (15K, Hard): C. Alcaraz (Esp) b. E. Furness (Fra) 6-3 6-4
Carlos Alcaraz continua a stupire: il fenomeno spagnolo allenato da Juan Carlos Ferrero che 2 anni fa si fece notare per aver battuto Federico Gaio quando aveva solo 14 anni, oggi con sole 16 primavere alle spalle vince il suo terzo titolo ITF, il secondo di fila in questo 2020 appena cominciato. Tennista apparso già maturo per livelli più alti sta velocemente bruciando le tappe e credo che potrà davvero dire la sua in futuro anche in ATP. Presto la Federazione Spagnola (e non solo) gli concederà altre Wild Card per i Challenger dove ha già ben figurato per altro, e ne vedremo delle belle. Best ranking per Alcaraz, ora numero 422 ATP che in entrambi i tornei appena vinti a Manacor ha sconfitto in finale il francese Furness, anche lui in ottima ascesa. Gli osservatori ne tessono le lodi anche se qualche dubbio viene confessato a bassa voce in relzione ad un fisico ancora da sviluppare. Ma ragazzi Alcaraz (che ha tolto il cognome Garfia per motivi che onestamente non conosco) è ancora un ragazzino, fortissimo per carità, ma ancora davvero giovane per poter immaginare una sua carriera, sia in senso positivo sia negativo. Per me, se volete la mia, diventa forte forte. Fuori al primo turno Alessandro Coppini.
M15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [1] J. Barranco Cosano (Esp) b. [WC] J. Cagnina (Bel) 6-4 2-6 6-1
Doppio: U. Akkoyun (Tur)/ J. Cagnina (Bel) b. [2] A. Petrone/ L. Prevosto (ITA) 6-3 6-4
Prima testa di serie del torneo di Antalya, un altro spagnolo, Javier Barranco Cosano (che si allenava col nostro Raul Brancaccio) si mette in luce nei tornei ITF. Secondo titolo del 2020 per Barranco Cosano per un totale di 8 vittorie ITF a soli 21 anni., tutti ottenuti sulla sua superficie feticcio, cioè la terra battuta. Tennista regolare, mancino grintoso, forse manca ancora dello spunto decisivo, dell’accelerazione convinta ma è uno di quelli che potrebbe arrivare lontano, magari migliorando e prendendo fiducia anche sulle altre superfici, sennò è dura fare punti pesanti. In finale lo spagnolo ha battuto Julien Cagnina, un belga di cui si diceva un gran bene anni fa da Junior ma che poi è stato frenato da parecchi infortuni. Cagnina si è consolato vincendo il torneo di doppio insieme al turco Akkoyun. Semifinale per un grandissimo Davide Galoppini (battuto il fortissimo romeno Jianu) mentre Marco Bortolotti è stato costretto al ritiro nei quarti: non è nemmeno sceso in campo contro il futuro vincitore del torneo. Fuori al secondo turno Cammarata e Bonadio, entrambi ritiratisi, mentre Sorrentino, prevosto, Vatteroni e Petrone sono stati eliminati all’esordio. Si è messo molto in evidenza il sorprendente romeno Dan Alexandru Tomescu, ventenne che nel 2020 potrebbe esplodere, almeno a livello ITF.
M15 Cancun, Messico (15K, Hard): [1] A. Bega (ITA) b. M. Alves (Bra) 6-4 6-2
Ma quanto merita gli applausi Alessandro Bega? Li merita davvero per l’abnegazione, la voglia di girare il mondo, la capacità di crederci sempre e stare lì a lottare punto su punto, torneo dopo torneo. Testa di serie numero 1 del tabellone, il tennista milanese storico allievo di Laura Golarsa, ha sbaragliato il campo senza perdere nemmeno un set e non era certo scontato anche se era il favorito in base al ranking. Tennista dal gioco piatto e dalla buona velocità di palla, Alessandro Bega sul cemento è un cliente difficile per tutti, sempre molto regolare e determinato. A Cancun Bega ha vinto il suo quattordicesimo titolo ITF, e pensate che dal 2012 vince almeno un torneo l’anno. Ora così ritorna in top 400, il che gli permetterà a volte di essere dentro a qualche tabellone Challenger, dove però ancora non ha mai davvero brillato. Secondo me però è vicino il momento di un suo exploit anche a livello Challenger, ovviamente sul cemento.

Alessandro Zijno