ITF 2019, chi sono stati i migliori? Sorprese e conferme. Hugo Gaston e Tennis Champagne

Il circuito WTT Tour ha preso il posto in questa stagione appena finita del “vecchio” circuito dei Futures ma la sostanza è rimasta più o meno la stessa: è un trampolino di lancio soprattutto per i più giovani alla ricerca di esperienza e punti ATP, utili a scalare il ranking. In questa stagione è stato introdotto il doppio ranking, una sorta di classifica ITF che affianca quella ATP. Chi fa punti in questi tornei del WTT Tour sale nel ranking specifico che riserva dei posti nei tabelloni. Un sistema un po’ complicato che è stato già cambiato più volte nel corso dell’anno e credo subirà ancora cambiamenti anche nel 2020. Il sistema dei punti assegnati varia in base al montepremi del torneo: abbiamo i WTT M25, che hanno un montepremi di 25mila dollari e i WTT M15 che hanno un montepremi di 15mila dollari. Ci sono dei posti nei tabelloni destinati ai migliori Juniores proprio per favorire l’ascesa dei più giovani. Una vittoria in un 25mila dollari vale 20 punti ATP che equivalgono ad un quarto di finale in un Challenger di medio-alto livello, mentre il successo nei 15mila dollari regala 10 punti ATP, più o meno un secondo turno di Challenger. Le note dolenti arrivano sempre dal problema annoso del prize money, troppo basso per permettere una programmazione giocando solo questi tornei, andando in attivo. Pensate che al vincitore del torneo vanno circa 3mila euro in un 25mila dollari, e circa 2000 euro al vincitore di un 15mila dollari. I mille euro più o meno che finiscono nelle casse dei tennisti in caso di finale sono lo spartiacque tra fare attivo in settimana o fare passivo. In pratica occorre arrivare almeno in finale per potersi mantenere autonomamente con il tennis in una determinata settimana, altrimenti le famiglie dei ragazzi devono ulteriormente mettere mani al portafoglio. Mentre nei Challenger il problema si è parzialmente risolto con l’obbligo di ospitalità (dormire e mangiare) da parte degli organizzatori del tournament, nei “Futures” (oggi WTT) questo obbligo non c’è e sono una rarità i tornei che lo prevedono. L’obiettivo del sindacato dei tennisti dovrebbe essere proprio portare l’ospitalità garantita ad ogni livello di professionismo. Mediamente ci sono una decina di tornei ogni settimana e ragazzi compresi tra i 300 e i 2000 del mondo si battono aspramente nel circuito WTT. Alcuni resort in città di villeggiatura in giro per il mondo riempiono le loro camere anche attraverso le manifestazioni sportive, e in particolare ad Antalya in Turchia, a Sharm in Egitto e a Monastir o Tabraka in Tunisia si organizzano tornei ITF tutte le settimane. E’ un buon compromesso per i ragazzi che girano il circuito: in genere questi resort con 60/70 euro al giorno forniscono servizi completi e consentono ai tennisti di giocare anche 4 o 5 tornei di fila senza spendere un patrimonio e con un viaggio solo. Anche in Asia (Cina, Giappone e Thailandia ma non solo) ci sono tornei a volontà. Tuttavia forse quelli meglio organizzati, che per partecipazione e nobiltà possono competere persino con i Challenger, sono i tornei ITF che si svolgono nel vecchio continente, in particolare in Italia nella stagione su terra, in Francia e Germania in Indoor. Santa Margherita di Pula è il circuito di tornei con il numero maggiore, ma tanti circoli nello Stivale offrono 15mila e 25mila dollari di grande livello.
Nella tabella qui sotto i migliori 10 tennisti del circuito ITF Professional.

ITF Ranking Player name Year of Birth Nation Events Played Points
1
– Hugo Gaston
2000 France 15 1147
2
– Yan Bai
1989 China, P.R. 15 1101
3
– Skander Mansouri
1995 Tunisia 21 1026
4
– Dan Added
1999 France 24 937
5
– Ivan Nedelko
1986 Russia 18 936
6
– Dmitry Popko
1996 Kazakhstan 14 918
7
– Christopher O’Connell
1994 Australia 14 911
8
– Corentin Denolly
1997 France 24 903
9
– Jules Okala
1997 France 22 852
10
Nicolas Alvarez
1996 Peru 19 843
Al primo posto il francese Hugo Gaston, ex bambino prodigio, che sta comunque confermando anche da PRO le sue skills, direi fenomenali. Ora è al best ranking al numero 252 ATP e come 2000 è tra i migliori del mondo. Ben 4 i titoli vinti a livello ITF, tutti 25mila dollari, 3 sul veloce e 1 su terra rossa a Pula. Pur non avendo un fisico statuario, a livello atletico è prestante, ha una mano spettacolare, è mancino e vince le partite in cui è favorito. Per me un sicuro top 100 a breve.
Al secondo posto in questa speciale classifica c’è Yan Bai, cinese di 30 anni: tutti i suoi punti sono stati ottenuti in Asia, è il tipico cinese old generation che preferisce rimanere nel campo di casa, in una visione asiacentrica dell’attività sportiva. E’ numero 219 del mondo a livello ATP, ma servirebbe la prova in Europa. Non credo che possa avere un futuro di entità superiore.
Gradino più basso del podio per il tunisino di formazione tennistica statunitense Skander Mansouri, anche lui al best ranking al numero 304 ATP. Stagione straordinaria per il tennista africano, con ben 4 titoli vinti, tutti su Hard. Basa la sua programmazione sui settimanali tornei in patria, a Monastir o Tabraka, e bisogna dire che nelle apparizioni nei Challenger non ha brillato particolarmente. Appare ancora acerbo per certi livelli, ma sta crescendo molto ed ha ancora solo 24 anni. Mi aspetto da lui qualche buona prestazione anche nei Challenger italici.

Dan Added
Altro francese al quarto posto: si tratta di Dan Added, che al contrario di Gaston preferisce addirittura il doppio, dove eccelle. In questa stagione però il ventenne di Strasburgo ha vinto 3 tornei in singolare, arrivando al numero 387 ATP, molto vicino al suo best ranking. Ben 24 tornei giocati da Added, un numero molto alto per la media degli altri.
Quinto il trentatreenne russo Ivan Nedelko, 316 ATP, con moltissimi punti ottenuti in tornei onestamente con campo di partecipanti non eccezionale. Ben 7 titoli vinti, 3 ad Antalya, 3 a Kampala e 1 a Vilnius. I soli tre tornei ugandesi di Kampala gli hanno fruttato ben 300 punti, una enormità per il livello di avversari incontrati. Naturalmente bravo lui a cercare questi tornei e a trovare motivazioni. Molto chiacchierato in passato per risultati apparsi poco chiari, in ogni caso non è mai stato trovato colpevole dalla Tennis Integrity Unit, a dimostrazione della sua innocenza e intelligenza. Nei Challenger non riesce ad emergere e temo che anche nel 2020 non riesca a farcela.
Sesto posto per Dmitry Popko, tennista che sinceramente mi piace molto, su tutte le superfici. Frenato da parecchi infortuni, in questo 2019 il tennista di San Pietroburgo ha un servizio bomba, tira a tutto braccio, e se sistema qualche lacuna tattica e temperamentale può davvero fare il salto nel 2020. Sette titoli, tutti su terra, ottenuti dal russo in questa stagione e ranking altissimo al numero 188 ATP. Mi aspetto molto nei Challenger in Asia e America nella prossima stagione dal ventitreenne russo.

Christpher O’Connell
Christopher O’ Connell è al settimo posto ma idealmente è il tennista migliore come rendimento stagionale. Prendendo solo i punti ITF è realmente in questa posizione, ma la sua stagione è stata esaltante con il best ranking al numero 120 ATP, partendo dal nulla perché veniva da infortunio che gli aveva tolto il ranking l’anno prima. Tennista australiano di grandissima grinta e discreto talento, era forte già da giovanissimo, e ora a 25 anni ha ritrovato fiducia e forma. E’ il tennista che ha vinto di più in stagione, a qualsiasi livello, ben 82 partite vinte e successo in 3 Futures e 2 Challenger, oltre a ben 6 finali! Rendimento spaziale per continuità! Lascia presagire una stagione successiva col botto, a cominciare dai tornei australiani.
Ottava posizione per Corentin Denolly. Ventidue anni, mancino che si allena con la Federazione Francese, Denolly è atteso da tempo al grande salto, che finora non era riuscito a fare: ora è numero 289 ATP, suo miglior risultato in carriera. Superficie preferita la terra ma si difende molto bene anche sul cemento, in questa stagione ha vinto 3 tornei ITF. Da attenzionare per i Challenger in Francia per la prossima stagione.
Al nono posto troviamo un altro francese: il gigante Jules Okala, 22 anni, alto più di 190 centimetri con una massa di muscoli impressionante. Tennista che basa molto del suo gioco sulla prima palla, forza molto, si muove oggettivamente non benissimo ma è piuttosto ovvio vista la sua mole. E’ numero 376 ATP, proverà qualche apparizione nei Challenger nella prossima stagione. Due titoli quest’anno, entrambi su terra rossa.
Nicolas Alvarez è l’unico sudamericano in questa classifica: decima posizione per il campione peruviano di 23 anni. Numero 305 ATP, senza dubbio è un tennista interessante che in questa stagione ha vinto 3 titoli ITF, girando sia Europa che Stati Uniti oltre al suo Sudamerica. Proveniente da una famiglia abbastanza agiata della capitale Quito in Perù, Alvarez è un bel toro con un gioco vario e completo. Ha giocato anche nei Challenger in Sudamerica, con risultati discreti. Nella prossima stagione è atteso alla conferma, e secondo me arriverà per lui anche il primo Challenger vinto in carriera.
Veniamo agli azzurri.

Enrico Dalla Valle
Primo degli italiani, al 33esimo posto assoluto, Enrico Dalla Valle, 21 anni, prodotto di Tirrenia che si è allenato per diverso tempo con i Coach Federali e poi quest’anno è passato da Piatti, dove si allena anche il fenomeno Sinner. Cresciuto a Ravenna dal Maestro Urbinati, Dalla Valle è un tennista con un servizio molto buono che in questa stagione ha vinto ben 4 tornei e si trova ad un passo dalla top 400 ATP. I Challenger per lui nella prossima stagione possono essere un trampolino di lancio.

Fabrizio Ornago
Sessantreesimo posto per Fabrizio Ornago, protagonista di una stagione non eccezionale. 27 anni, Ornago ha vinto 2 titoli ITF, ma è nei Challenger che avrebbe potuto fare di più. Ci riproverà l’anno prossimo, visto che la classifica (427 ATP) non è eccezionale ma può permetter qualche ingresso in tabelloni dei Challenger di montepremi più bassi. Giocherà WTT e farà bene migliorando la sua classifica, perché è un ragazzo intelligente, che in passato ha pensato prima a laurearsi e solo ora gioca da tennista a tempo pieno.

Riccardo BalzeraniGabrio Castrichella
Il terzo miglior azzurro nei Futures è Riccardo Balzerani, 113 posto come classifica ITF, allenato da Gabrio Castrichella per conto della Federazione. Il tennista reatino è 474 ATP, ha vinto il torneo di Bolzano e giocato la sua migliore stagione e forse il suo miglior tennis finora. Del resto con un coach come Castrichella (ma anche altri Federali, perché a Tirrenia gli allenatori girano) il risultato è quasi garantito. Nel 2020 può ambire senza dubbio alla top 300 ATP e a qualche buon piazzamento anche a livello Challenger.

Julian Ocleppo
Tra gli altri tennisti da citare per il rendimento nel circuito WTT c’è senza dubbio Julian Ocleppo che è 172esimo per il ranking ITF e numero 406 ATP: stagione molto positiva per questo ragazzo di 22 anni, figlio del Davisman Gianni, che ha fatto finale a Shrewsbury e due semi a Sharm oltre al secondo turno di quali a Montecarlo. Buone le performance dell’azzurro anche nei Challenger, che possono diventare territorio di caccia di punti per lui nella prossima stagione. Mano delicata, grandi capacità atletiche e grinta da vendere per il simpatico e fenomenale Julian Ocleppo. Mi è piaciuto molto anche il brasiliano Orlando Luz, ex numero 1 de mondo da Junior che è al suo best ranking al numero 303 ATP con ben 3 titoli stagionali ITF tutti ottenuti su terra battuta. Protagonista sicuro nel 2020 anche a livello Challenger.
Alessandro Zijno