ITF WTT Femminile 2019, Week 45: Cocciaretto vince in Cile, Pigato in Grecia dove Delai fa finale. L’italia sorride, il futuro esiste

W100 Shenzhen, Cina (100K, Hard): [2] L. Zhu (Chn) b. [1] S. Peng (Chn) 6-3 1-3 Rit.
La venticinquenne cinese Lin Zhu vince il titolo più importante della sua carriera, sale al numero 71 WTA in un torneo che ha visto la nostra Jasmine Paolini spingersi fino alle semifinali. Per la toscana best ranking al numero 105 WTA, un risultato che può ancora migliorare già in questa stagione, non avendo punti in scadenza.

Elisabetta Cocciaretto
W60 Colina, Cile (60K, Terra): E. Cocciaretto (ITA) b. [Q] V. Bosio (Arg) 6-3 6-4
La 2001 marchigiana Elisabetta Cocciaretto continua a stupire, vince ancora un torneo in Cile, festeggia il suo best ranking al numero 167 WTA, e dimostra al mondo che in Italia ci sono tenniste giovani già pronte per il grande salto negli Slam. Dieci vittorie di fila per la Cocciaretto che aveva vinto anche il torneo di Asuncion la settimana precedente. Dopo un inizio del 2019 senza risultati di rilievo, nonostante i progressi si notassero in allenamento e nell’attività Juniores dove aveva fatto bene, la “Coccia” col suo mentore Fausto Scolari ha cominciato a correre a livello di risultati nella seconda metà dell’anno, fino a queste trasferte sudamericane favolose. C’è da battere il ferro finchè è caldo adesso e probabilmente ci sarà una bella preparazione invernale con vista sulle quali agli Aus Open del 2020, ricordandoci che quello è un torneo che a livello giovanile ha visto Elisabetta fare semifinale! Fuori Sara Errani al secondo turno, una Sarrita che da qualche tempo si allena anche con la Cocciaretto e che può essere molto utile allo sviluppo della marchigiana.
W60 Las Vegas, NV, Usa (60K, Hard): M. Hibi (Jpn) b. A. Kalinina (Ukr) 6-2 5-7 6-2
In un torneo senza azzurre trionfo perla giapponese Mayo Hibi a Las Vegas: 23 anni e ora 171 del mondo, la giapponesina si propone anche per tornei superiori.
W25 St. Etienne, Francia (25K, Indoor Hard): [4] A. Bogdan (Rou) b. O. Dodin Walkover
Ana Bogdan, dolce romena 27enne, lontana dal clichè delle ragazze dell’est (in particolare romene e moldave dell’ovest) tutta grinta e lotta, ma dotata anche di buona mano, trionfa in Francia, approfittando in finale del ritiro prima del match della cronica infortunata Oceane Dodin. Avvicina la top 100 di nuovo la Bogdan, mentre tra le azzurre si è distinta Martina Trevisan che raggiunge i quarti di finale: la mancina toscana allenata da Matteo Catarsi, 26 anni, sale al numero 161 WTA. Fuori al primo turno Stefania Rubini.
W25 Hua Hin, Thailandia (25K, Hard): [3] L. Kerkhove (Ned) b. [Q] E. Chong (Hkg) 7-6 5-7 7-5
L’olandese di origini asiatiche Lesley Kerkhove vince in Thailandia il suo settimo titolo ITF della carriera. Primo turno fatale per Martina Caregaro e Susan Bandecchi.
W25 Malibu, CA, Usa (25K, Hard): B. Turati (ITA) b. K. Volynets (Usa) 4-6 6-4 6-4
Best ranking, 306 WTA, per Bianca Turati, da molti considerata una predestinata qualche anno fa, prima che si trasferisse con la sorella Anna negli Usa per studiare e giocare. Vittoria nel 25mila di Malibu, niente male: ottavo titolo per lei, a 22 anni. Brava a qualificarsi, ma poi eliminata al primo turno nel main draw, Corinna Dentoni. Menzione d’obbligo per la finalista, la Katy Volynets, una 2001 statunitense che lotta come una forsennata su ogni palla. Ha margini di miglioramenti pazzeschi, secondo me è una che può arrivare anche se è poco sponsorizzata dal mondo tennistico a stelle e strisce.
W15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): P. Lee (Tpe) b. [5-WC] M. Klaffner (Aut) 6-2 2-6 6-2
Quarti di finale per Grymalska e Prati, mentre Giorgia Pinto viene eliminata al primo turno, nel settimanale torneo di Sharm, vinto dalla cinese di Taipei Lee, che ha sconfitto in finale l’eterna Melanie Klaffner.
W15 Parnu, Estonia (15K, Indoor Hard): [6] E. Malygina (Est) b. [4] E. Kazionova (Rus) 6-4 1-6 7-5
Prima vittoria in carriera per la 2000 Elena Malygina, estone di belle speranze. Nessuna azzurra in Estonia.
W15 Heraklion, Grecia (15K, Terra): L. Pigato (ITA) b. M. Delai (ITA) Walkover
Sedici anni, allenata dal papà Ugo a Milano, Lisa Pigato è senza dubbio una delle giovanissime più interessanti del nostro movimento tennistico. Dotata di un tempo sulla palla che gli regala anticipo e visione di gioco, Lisa è in fortissima crescita come tennista e come ragazza. E’ in un momento in cui ogni giorno può cogliere una occasione di sviluppo, fisico, tecnico, tattico e mentale, nel senso di costruzione della personalità emotiva. E’ ancora al livello di competere nei 15mila e farà bene a consolidare questa consapevolezza di giocarsela con tutte le ragazze che frequentano il circuito ITF a questo step, il più basso ma non per forza il più semplice. Secondo titolo per Lisa Pigato da professionista: la giovanissima azzurra è seguita dal papà e da Giacomo Oradini, si allena con costanza e amore per questo sport, e compensa la mancanza di potenza di un fisico ancora in fase di sviluppo con una grinta da campionessa e una lettura della palla e delle geometrie che farebbe invidia a molte. In finale purtroppo non ha potuto affrontare la sua amica e compagna di doppio Melania Delai, anche lei giovanissima, di cui ho parlato più volte (cliccate qui un focus su di lei, non perdetevelo, è esclusivo) e davvero una ragazza, come anche Lisa, spettacolare per impegno e dedizione. E a questo punto anche per i risultati che a livello professionistico stanno arrivando copiosi.

Giacomo Oradini e Lisa Pigato

Ho raggiunto telefonicamente il papà di Lisa, Ugo Pigato, per altro anche Head Coach alla Milano Tennis Academy ed ex tennista professionista con un best ranking al numero 373 ATP: “Stiamo lavorando bene, ovviamente Lisa e noi tutti siamo felici di questa settimana bella e vincente ad Heraklion, e adesso è impegnata in questa seconda settimana, sperando di continuare così. Non ha avuto un tabellone facile, ha battuto la testa di serie numero 1 e in semi ha dovuto lottare come una belva per vincere il match. Restiamo con i piedi per terra perché è solo l’inizio, e dobbiamo poi fare bene la preparazione invernale e continuare così.” Chi accompagna Lisa nei tornei e la segue anche quotidianamente, sempre con la supervisione di Ugo, è il Coach giovanissimo Giacomo Oradini, di cui si dice un gran bene, persino Pistolesi me lo citò come un ragazzo davvero interessante e che conosce bene anche il fratello Giovanni che ha sperimentato anche gli Stati Uniti insieme al Coach romano. E Giacomo ci dice di Lisa: “E’ facile allenare una ragazza così impegnata e seria. Lisa è una tennista giovanissima e con le idee molto chiare. Faremo, dopo questi tornei ad Heraklion, la Serie A e poi 10 o 12 settimane complessive di preseason in modo da curare sia la preparazione atletica grazie al nostro Luca Maltoni, sia la parte tecnico-tatttica concentrandoci su tutti gli aspetti. Il servizio deve diventare un’arma più sfruttabile da Lisa che è già molto intelligente tatticamente, sa variare il gioco, e da fondo è molto competitiva.”

Melania Delai
Melly Delai è una combattente, il suo allenatore è Alessandro Bertoldero, esperto e intelligente nel saper gestire i momenti oltre che un tecnico molto attento a tutti gli aspetti della evoluzione di una teen ager. Classe 2002, Melania ha nella mamma Monica un vulcano di iniziative interessanti, e nella sorella Alessia uno stimolo dalla sua prima tifosa. Anche Melania Delai come Lisa Pigato sta migliorando costantemente, e sta cercando di trovare sempre la maggiore aggressività in un contesto tattico di manovra intelligente e non per forza sparando tutto come molte altre ragazze. Un lavoro che Bertoldero supervisiona sapientemente mentre porta Melania in giro a fare esperienza, sia nei tornei sia in stage di allenamenti in strutture anche fuori dall’Italia. Il confronto con altri allenatori, altre culture, altre filosofie, è una scelta davvero encomiabile e che mi sento di contrabbandare come vincente perché permette un allargamento di orizzonti che non è semplicemente legato al tennis in senso stretto: in altre parole la crescita diventa anche quella della ragazza come giovane donna e abitante di questo mondo. Le vittorie partono sì dal lavoro tecnico e atletico, cioè ovviamente si deve giocare a tennis conquistandosi il cosiddetto “livello” ma poi la consacrazione passa attraverso quella forza mentale, quella maturità che gli americani chiamano Mindfulness e che noi in italiano possiamo tradurre con “consapevolezza”. Solo così si può evitare si disperdere il talento, che poi è la somma di tanti piccoli pezzetti del puzzle di un atleta. E questo sia Bertoldero che Pigato lo stanno facendo davvero bene. Sia Lisa che Melly sono ora stabilmente nelle prime 900 del mondo che consentirà loro di entrare nei tabelloni di molti ITF 15mila dollari e questo è un punto di partenza importante. Enola Chiesa fuori al secondo turno.
W15 Guatemala, Guatemala, (15K, Hard): [4] C. Romeo (Fra) b. [3] M. Perez-Garcia (Col) 6-2 7-6
La francese Caroline Romeo trionfa in Guatemala, dove sarebbe entrata chiunque avesse avuto un IPIN valido, visto che c’erano addirittura due bye per il tabellone principale. Per chi volesse cominciare a fare esperienze internazionali, penso a ragazze che qui da noi fanno gli Open e sono già seconda categoria, queste sono occasioni da non lasciarsi sfuggire. Ce ne sono state altre, sia in centramerica, sia in sudamerica sia in Africa nera, e le nostre non hanno saputo o voluto utilizzarle.
W15 Solarino, Italia (15K, Carpet): [6] B. Klincov (Sui) b. [1] T. Pieri (ITA) 3-6 6-4 6-3
Doppio: [2] I. Haverlag (Ned)/A. Popescu (Gbr) b. M. Masini/A. Piangerelli (ITA) 6-1 6-1
Solarino al contrario è stata presa d’assalto dalle azzurre vista ovviamente la vicinanza e i costi ridotti di trasferimento. Ed è bello così perché il circuito nazionale degli ITF è davvero impreziosito da tornei come questo. La vittoria è sfuggita di un soffio a Tatiana Pieri, sconfitta in finale dalla svizzera Klincov. Tatiana Pieri sarà 451 WTA dalla prossima settimana, suo best ranking almeno consolatorio. Jessica, la sorella di due anni più grande, è 335 WTA ma non era presente qui a Solarino. Semifinale per Federica Bilardo e Maria Masini, mentre Fossa Huergo è stata eliminata ai quarti. Al secondo turno sono giunte Losciale e Catini mentre Paternò, Girelli, Pino, Tedesco, Mariani, Piangerelli, Cavelli, Viglianisi, Ciccone e Cambria sono state eliminate all’’esordio nel main draw.
W15 Cancun, Messico (15K, Hard): [1-WC] M. Portillo Ramirez (Mex) b. [6] T. Fiquet (Fra) 6-7 7-5 6-2
Maria Josè Castillo Ramirez, messicana invitata dalla sua Federazione con una Wild Card vince da favorita il torneo di Cancun, ed è il secondo della sua carriera ancora giovane visto che ha solo 20 anni. Non c’erano azzurre in Messico.
W15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [1] L. Stefanini (ITA) b. [2] S. Nahimana (Bdi) 6-4 6-0
Doppio: A. Raggi (ITA)/C. Touly (Fra) b. L. Alhussein Abde Aaziz (Egy)/C. Avomo Ella (Gab) 3-6 6-4 10-7
Ancora protagonista una azzurra, stavolta a Monastir sul veloce in Tunisia: si tratta di Lucrezia Stefanini, che da tds numero 1 del seeding va a trionfare vincendo tutte le partite in due set, e conquistando così il suo secondo titolo in carriera dopo quello ottenuto nel 2017 sulla terra di Hammamet, curiosamente sempre in Tunisia. La stagione della toscana ventunenne finora era stata con pochi sussulti, una sola semifinale conquistata a Trieste come miglior risultato, e con questo bel risultato tuttavia si rinvigorisce e la classifica dirà 406 la prossima settimana. Bella finale conquistata per la tennista del Burundi, Sada Nahimana, classe 2001 aiutata anche dalle istituzioni internazionali tennistiche e non, che sarà top 500 da ora e che ha molte buone prospettive. Secondo turno per Zantedeschi e Raggi. Quest’ultima tuttavia si consola con la vittoria nel doppio insieme alla francese Carla Touly. La 2003 Camilla Zanolini per la prima volta in carriera supera le quali di un torneo professionistico e poi cede al primo turno nel main draw senza sfigurare.

Sada Nahimana
W15 Antalya, Turchia (15K, Hard): S. Akita (Jpn) b. [7] M. Pantuckova (Cze) 6-2 6-4
Meraviglioso e sorprendente torneo per Shiho Akita, giapponese di 29 anni che da moltissimo tempo bazzica i tornei ITf in giro per il mondo e non è mai in fondo riuscita a trovare una sua dimensione, nonostante buone doti di fighter. Al primo torneo europeo della stagione la Akita trova l’acuto e vince il suo quinto titolo della carriera a distanza di ben 3 anni dall’ultimo. Nessuna italiana nel main draw, in quali c’era Camilla Diez che non è riuscita a superarle.
Alessandro Zijno