ATP Challenger 2019, Week 39: Sinner, quarti ad Orleans, a pochi passi dalla top 100 ATP

Orleans, Francia (CH Tour 125, Indoor Hard): [8-WC] M. Ymer (Swe) b. [7] G. Barrere (Fra) 6-3 7-5
Lo svedesino Mikael Ymer, svedese di origini etiopi, 21 anni vince a Orleans e festeggia il suo ingresso in top 100, precisamente al numero 82 ATP suo best ranking. Sono passati 3 anni da quando lo vidi per la prima volta a Roma, nelle quali del Challenger del Due Ponti. Fece semifinale ma fin dalle quali era davvero uno dei tennisti più interessanti del panorama. Ex numero 3 al mondo da Junior ha delle gambe favolose e a tennis sa giocare, ha anche una discreta mano. E’ numero 9 nella race per le finali Next Gen, può anche farcela. Il fratello Elias appariva più forte da piccolo, ha gambe più possenti, è più potente nei colpi e anche lui sfonderà la top 100 senza dubbio, Mikael prò ha fatto una scelta molto saggia facendosi seguire da Frederik Nielsen, che si sta dimostrando anche un ottimo allenatore, molto attento anche alle dinamiche psicologiche dei suoi atleti. Jannik Sinner fuori ai quarti dallo sloveno Bedene, dopo aver superato Miedler al secondo turno. L’altoatesino aveva un bye al primo turno, essendo testa di serie, e pur non facendo faville continua a giocare bene e puntellare la classifica mostrando un rendimento costante. Ora Sinner è numero 124 e si attende solo l’imminente entrata nella fatidica top 100. Secondo turno per un Travaglia che nelle ultime settimane appare un po’ scarico e un Lucone Vanni che sta pian piano provando a ritornare l’animale da indoor che era prima. Travaglia è ancora stabilmente in top100, è numero 85 ATP, ha giocato una estate meravigliosa, ora sembra un po’ più frenato. In realtà da qui a fine anno ha da difendere solo i punti conquistati con la semifinale di Brest lo scorso anno, quindi il best ranking al numero 79 ATP è alla portata.

La prima pagina dedicata 3 anni fa dal mio magazine a Mikael Ymer
Tiburon, CA, Usa (CH Tour 100, Hard): [1] T. Paul (Usa) b. [8] T. Kokkinakis (Aus) 7-5 6-7 6-4
Il favorito numero 1 del tabellone trionfa nel Challenger di Tiburon e parliamo di Tommy Paul, statunitense di 22 anni, ora best ranking al numero 81 ATP. Senza azzurri in tabellone si è messo in evidenza tra gli altri, lo statunitense Maxime Cressy, che fino a un anno e mezzo fa era francese. Il ragazzo, che proviene dalla ricca borghesia parigina, ha scelto di giocare per gli Stati Uniti dove anche studia nell’Università della California. Cressy, bombardiere solido, con questo risultato è lì lì per fare il best ranking momentaneamente fermo al numero 217 ATP (ora è 219).
Buenos Aires, Argentina (CH Tour 80, Terra): [7] S. Nagal (Ind) b. [8] F. Bagnis (Arg) 6-46-2
Un paio di stagioni fa vidi a Roma questo indiano, Sumit Nagal, che si allenava come un forsennato. Ero al Garden, un circolo romano importante dove si svolge l’omonimo Challenger. Mi colpì innanzitutto il suo gioco di gambe, poi la sua grinta anche in allenamento, e infine che avesse scelto un allenatore spagnolo, e spendesse così tanto per provare a diventare tennista. Non ricordo chi mi disse che non aveva tutti questi soldi la famiglia e che lui aveva sottoscritto un contratto capestro con l’Academy dove si allenava pur di diventare campione. Credo che i risultati gli stiano dando ragione anche se a quel tempo la sua palla viaggiava poco e fisicamente non sembrava un gigante. A 22 anni conquista il suo secondo Challenger della carriera e vola al numero 135 ATP, suo best ranking. Nagal in coppia con vietnamita Ly, vinse Wimbledon Boys nel 2015. Non c’erano italiani a Buenos Aires.
Firenze, Italia (CH Tour 80, Terra): M. Trungelliti (Arg) b. [7] P. Sousa (Por) 6-2 6-3
Con quell’aria da “scappato di casa”, Marco Trungelliti è uno dei più sottostimati tennisti dalla critica: i tifosi lo adorano, certo, gli avversari ne conoscono la famosa “garra”, ma non è mai riuscito a bucare davvero il video come campione, e come meriterebbe. A Firenze compie il bel miracolo battendo un Milojevic in grande forma, Paolino Lorenzi mai facile da domare e in finale l’ottimo Pedro Sousa, portoghese dal gioco piatto e fastidioso. Per Trungelliti, 29 anni, secondo Challenger della carriera: sono convinto che anche lui potrebbe lavorare per una top 100 fattibile; oggi è numero 167 del mondo. Migliore degli azzurri Raul Brancaccio, campano ma allenatosi in Spagna per moltissimo tempo e tuttora di base nella terra iberica per diverse settimane all’anno. Brancaccio ha prima battuto lo slovacco Molcan, poi la tds 10 Pedro Martinez, un ottimo scalpo e al terzo turno si è liberato dell’altro spagnolo Taberner, prima di uscire per mano del primo favorito del torneo, il tedesco Kohlschreiber, che tuttavia si è fermato in semi. Brancaccio puntella la classifica e al momento è numero 287 ATP ma ha da difendere due vittorie a Pula ottenute lo scorso anno in Ottobre. Terzo turno per Giannessi, Napolitano, Gaio e Lorenzi. Si fermano al secondo turno Baldi, Musetti, Giustino, Dalla Valle, Pellegrino, Caruso e Quinzi. Eliminati all’esordio nel main draw Moroni, Bonadio, Balzerani, Zeppieri e Arnaboldi.
Alessandro Zijno