ATP Challenger 2019, Week 38: Gianluca “Marvelous” Mager conquista Biella ed entra nei top 120 ATP

Kaohsiung, Taiwan (CH Tour 125, Carpet): [3] J. Milman (Aus) b. [10] M. Polmans (Aus) 6-4 6-2
In un tabellone privo di italiani, il Challenger di Kaoshiung, il più ricco in settimana è stato vinto dall’australiano John Millman, tds numero 3 del torneo. Per il 29enne di Brisbane dodicesimo titolo Challenger in carriera e 15 posizioni guadagnate nel ranking, andandosi a posizionare al numero 79 ATP. E’ andato molto forte un tennista di cui si parlava tantissimo anni fa, il portoghese Ferreira Silva che con la semifinale nel torneo di Taiwan avvicina il suo best ranking, distante ormai solo 7 posizioni, e giunge al numero 238 del mondo.
Columbus 3, OH, Usa (CH Tour 80, Hard): [4] P. Polansky (Can) b. [13] J. Wolf (Usa) 6-3 7-6
Quarto Challenger per Peter Polansky, tennista canadese di 31 anni che da anni ormai viaggia stabilmente tra la posizione 100 e 200 del mondo e ora si trova con questo risultato intorno alla 150esima. Nel 2018 ha fatto il record, entrando in tutti gli Slam come Lucky Loser e onestamente credevo che questo 2019 gli avrebbe regalato per la prima volta in carriera una dignitosa e meritata top 100 ATP. In realtà i risultati per il tennista tutto servizio e diritto non sono stati eccezionali, fino a questo bella vittoria. Peter Polansky nasce a North York nell’Ontario da una famiglia di origini ceche, il 15 giugno 1988 e da Junior diventa numero 34 del mondo. In carriera finora nel singolare ha vinto ben 15 ITF Futures e ora 4 Challenger, tutti nel continente americano. Polansky non è nuovo a situazioni strane, agli inizi della carriera cadde dalla finestra di un hotel in occasione di un match in Messico per un episodio di sonnambulismo (o almeno così lui dichiarò) infortunandosi ma non seriamente per buona sorte, tornando al tennis pochi mesi dopo. Non ci fu mai una inchiesta per volere della USTA ma molti dubbi su quell’episodio restano e qualcuno sospettò che la caduta fosse stata causata da una spinta di qualche compagno durante una notte brava. Poi fu anche fortunato quando, dopo una eliminazione al Challenger di Lexington nel Kentucky, si fermò un paio di giorni in un albergo della zona con la fidanzata e fu morso da un ragno velenoso, il violin spider, considerato molto pericoloso se non viene individuato: il suo piede si gonfiò e dovette stare fermo qualche settimana, anche se poi la guarigione fu completa. Anche su quell’episodio in patria si scrisse parecchio e qualcuno mise in dubbio la vicenda, sottintendendo che ci fosse qualcos’altro da nascondere. Anche qui non c’erano azzurri.
Biella, Italia (CH Tour 80, Terra): [8] G. Mager (ITA) b. [4] P. Lorenzi (ITA) 6-0 6-7 7-5
Nel rinnovato circolo di via Liguria a Biella, organizzato dal vulcanico e bravissimo Cosimo Napolitano (anche papà del campione azzurro Stefano) finale tutta italiana tra il sempreverde inossidabile Lorenzi e il sanremese Gianluca Mager, autore di una stagione meravigliosa che l’ha portata ai suoi massimi livelli finora. Ha trionfato il più giovane, Gianluca “Marvelous” Mager, un ragazzo pulito, perbene, con capacità incredibili date da un fisico adattissimo al tennis e lampi di classe straordinari. Nel 2016 mi è capitato di essere presente a numerosissimi tornei in cui Mager, insieme a Sonego ed Eremin (e tanti altri), cominciava ad affacciarsi ad un circuito come quello Challenger altamente competitivo. Ed era già fortissimo, ricordo perfettamente Umberto Rianna dirmi in più occasioni che il ragazzo era vicino ad esplodere, aveva potenzialità e gli mancava soltanto quel quid. La stessa cosa mi rivelò più tardi Gabrio Castrichella che a Tirrenia lo allenava quotidianamente. Ora tornato a casa, allenandosi con Matteo Civarolo, coadiuvato da Marco Bruzzone e Valentine Confalonieri, ha probabilmente messo a posto tutti i pezzi del puzzle, con le componenti tecniche, tattiche ed atletiche alimentate dal “fuoco dentro” e dalla fiducia, che in un professionista è bene che non manchino mai. Si è visto tutto questo molto bene nel finale di match contro Lorenzi, nell’atto conclusivo: Mager è andato a servire per il match e si è trovato spiazzato dal colpo di coda del grandissimo atleta toscano. Lorenzi ha brekkato e Gianluca si è mantenuto calmo e concentrato anche quando è andato di nuovo sotto 30-0 sul servizio di Paolino. Lì mi è piaciuto tantissimo, non ha lasciato andare il game buttando via la palla, o cercando soluzioni cervellotiche. E’ rimasto fedele al suo canovaccio tattico, ha azzeccato un paio di palle corte intelligenti e alla fine ha portato a casa un match che si era improvvisamente complicato ancora una volta. In tutto il torneo, bisogna dirlo, Mager è stato così determinato a vincere ogni punto, e dopo ogni errore mi è parso comunque positivo e vincente. Mi dà l’idea che ci abbia proprio lavorato su questo aspetto, perché ripete gli stessi schemi di atteggiamento corporeo al fine di rimanere con un arousal idoneo, cioè una attivazione utile al raggiungimento dell’obiettivo del momento. Quarti di finale per Alessandro Giannessi, apparso più tonico rispetto alle ultime uscite. Federico Gaio e il padrone di casa Stefano Napolitano, cresciuto su questi campi, raggiungono un buon terzo turno. Secondo turno per Andrea Arnaboldi, Bonadio, Brancaccio, Giustino, Baldi e Moroni. Eliminati all’esordio Dalla Valle, Dambrosi, Rondoni, Arnaldi, Quinzi, Gabriele Felline, Federico Arnaboldi e Andrea Pellegrino.
Glasgow, Gran Bretagna (CH Tour 80, Hard): [4] E. Ruusuvuori (Fin) b. [16] A. Muller (Fra) 6-3 6-1
E’ Emil Ruusuvuori, 20 anni da Helsinki in Finlandia a trionfare a Glasgow, e a portarsi così al best ranking 142 ATP: terzo Challenger della carriera e stagionale in un 2019 che lo ha visto vincere titoli anche in ITF. Tennista solido il finlandese che dà l’impressione di poter dire la sua anche a più alti livelli a breve. Quarti di finale per un Roberto Marcora davvero ai suoi picchi di rendimento, tanto che ora la classifica lo vede stabilmente tra i primi 200 del mondo e presto ritoccherà il suo best ranking al momento piazzato al numero 178 ATP: con questo risultato Marcora dovrebbe essere 187. Secondo turno per Julian Ocleppo che onestamente al primo turno aveva un avversario abbordabile (una Wild Card britannica senza esperienza) ma poi ha lottato come un leone contro il tunisino Jaziri, uno che a tennis gioca bene e ha anni di carriera allo spalle anche da top 50 ATP. Best ranking 412 del mondo per Julian Ocleppo che si conferma a 22 anni uno dei prospetti più interessanti e in crescita. Secondo turno per Luca Vanni mentre Alessandro Bega e Riccardo Balzerani sono stati eliminati all’esordio.
Sibiu, Romania (CH Tour 80, Terra): D. Petrovic (Srb) b. [14] C. O’Connell (Aus) 6-4 6-2
Sulla terra rossa di Sibiu in Romania si è imposto un tennista che da molto tempo è considerato pronto per esplodere poi per un motivo o per l’altro si impantana in posizioni di retrovia del ranking: si tratta del serbo Danilo Petrovic, al secondo titolo Challenger della carriera, entrambi conseguiti in questo 2019 (il primo a Gerusalemme sul veloce). Petrovic entra per la prima volta in top 200, diventando il numero 193 ATP quando usciranno le nuove classifiche. Il serbo, 27 anni, fa base a Belgrado presso la Player Zone Tennis Team e sicuramente è nel momento migliore della sua carriera. Anche il finalista O’Connell festeggia il best ranking al numero 192 ATP e per il 25enne australiano un bottino stagionale impressionante fatto di 62 vittorie e 19 sconfitte; siamo a fine settembre, ancora 2 mesi di tornei e O’Connell ha già giocato la bellezza di 81 partite di singolare! Eliminato al primo turno il nostro Fabrizio Ornago.
Alessandro Zijno