ATP Challenger 2019, Week 34: Primo titolo ATP Challenger per Andrea Collarini: il teschio Hydrogen sorride

L’Aquila, Italia (CH Tour 80, Terra): A. Collarini (Arg) b. [1] A. Martin (Svk) 6-3 6-1
Doppio: A. Pavic (Cro)/ T. Brkic (Bih) b. A. Vavassori (ITA)/ L. Margaroli (Sui) 6-3 6-2
Andrea Collarini ha vinto l’unico Challenger in programma in questa settimana, complice le quali agli US Open e si tratta di una vittoria particolarmente gradita anche perché Andrea, di chiare origini italiane, è anche un uomo Hydrogen, come si può vedere in copertina. E Collarini indossa alla grande il luxury sportware del brand italiano del teschio col cuore rovesciato, idea strepitosa del patron Alberto Bresci. Andrea ha grinta, voglia di farcela, tecnica buona anche se migliorabile e qualche annetto fa Umberto Rianna, responsabile Over 18 Federale, mi confidò che era un giocatore che gli piaceva molto e in Federazione si pensava di contattarlo per farlo giocare sotto la bandiera italiana. Poi non se ne fece nulla, e Collarini sembrava non trovare quello spunto decisivo per emergere definitivamente. Mancino, ora ventisettenne, proveniente da Buenos Aires quando passa per l’Italia si allena spesso con Silvano Poeta Paccati, il bravissimo Coach bergamasco, poliedrico, studioso, che ha migliorato molto il gioco di Andrea, ai tempi più disordinato e meno efficace. Certo questa settimana in cui ha vinto molte partite al terzo, in cui ha sfoderato un gioco spettacolare, anche con accelerazioni improvvise e vincenti, può regalare motivazioni in più e fiducia al giovane argentino. Sarà 219 ATP dalla prossima settimana, e dopo ben quindici successi a livello ITF finalmente il primo titolo ATP, anche se “solo” Challenger. Lo stesso Collarini ha dichiarato alla fine del match di finale in cui ha sconfitto lo slovacco Martin, tds1 del torneo e grande favorito per mezzi tecnici e fisici pazzeschi (e al contempo poca continuità di base) che non credeva di farcela dopo la semifinale durata 3 ore in cui l’argentino aveva sconfitto lo spagnolo Taberner al tie break del terzo set. Ancora in evidenza l’altro argentino Francisco Cerundolo, anche lui di origini italiche come moltissimi argentini, che ha raggiunto i quarti di finale festeggiando il best ranking al numero 259 ATP a soli 21 anni. Secondo turno per Gianluigi Quinzi (qui un focus su di lui), battuto dal finalista Martin e apparso in crescita, così come per Raul Brancaccio, di base in Spagna da sempre, bravo anche a qualificarsi e sconfitto al terzo dal vincitore del torneo. Fuori alla prima partita giocata (aveva un bye nel primo turno essendo testa di serie) Jimbo Moroni, che in questa stagione non appare la macchina da guerra dello scorso anno, ma possiede le armi motivazionali giuste per venire fuori da questo momento di appannamento. Menzione speciale per Gianluca DI Nicola, campione di casa a L’Aquila pur essendo di Avezzano, che è tornato a fare sul serio e dotato di una Wild Card ha prima vinto il derby contro Pancaldi e poi ha lottato contro Cerundolo uscendo sconfitto con l’onore delle armi solo al terzo set e con qualche rimpianto per il secondo parziale perso al tie break. Molto bene anche Andrea Vavassori bravissimo a qualificarsi e poi a sconfiggere nel primo turno l’emergente olandese Sels, vincendo il tie break decisivo. Poi è stato il russo Kotov, un altro da tenere d’occhio, a fermarlo nel turno successivo. Andrea Vavassori ha fatto anche finale in doppio, la specialità della casa, dove è vicino alla top 100 ATP. Eliminati all’esordio Lorenzo Musetti, Riccardo Bonadio, Francesco Forti e il già citato luca Pancaldi.
Alessandro Zijno