ITF WTT Femminile 2019, Week 25: Il Ritorno di Martina Caregaro, lo sviluppo di Melania Delai

W100 Ilkley, Gran Bretagna (100K, Erba): M. Niculescu (Rou) b. T. Babos (Hun) 6-2 4-6 6-3
Veterana del circuito con i suoi 31 anni, Monica Niculescu con questo successo ad Ilkey, il primo su erba della sua lunga carriera, riavvicina quella top 100 WTA dove ha “vissuto” per tantissimi anni. Umile, con un gioco particolare, fatto di palle tagliate anche di diritto, a volte quadrumane, Monica è una ragazza molto intelligente, una delle mie preferite senza dubbio. Priva di un colpo killer è però una tattica sopraffina e alla fine della carriera potrebbe essere anche una accompagnatrice ideale per le ragazze che si affacciano al tennis professionistico. Battuta in finale l’ungherese Timea Babos, mentre l’azzurra Di Giuseppe, che ha un servizio molto sfruttabile sull’erba, ha fatto secondo turno.
W60+H Stare Splavy, Rep. Ceca (60K+H, Terra): [1] B. Krejcikova (Cze) b. [WC] D. Allertova (Cze) 6-2 6-3
L’avevo scritto qualche settimana fa: se Barbora decide di giocare stabilmente il singolare, mentre attualmente è comunque concentrata ancora sul doppio dove in coppia con Siniakova ha vinto nel 2018 Parigi e Wimbledon, beh potrebbe ambire ad una carriera altrettanto soddisfacente. La tennista ceca serve benissimo, risponde meglio, è positiva in campo, insomma un esempio per tutti, ed è ancora giovanissima avendo solo 23 anni. Ora è 119 WTA, ma l’entrata in top 100 è rimandata solo di qualche settimana, vedrete. Krejicikova ha vinto con Stare Splavy in casa il quarto torneo della sua meravigliosa stagione da singolarista, battendo in finale la WC Allertova, che si sta riprendendo dopo vari infortuni. Sara Errani, che aveva appena vinto a Roma, è stata eliminata dalla teenager Chwalinska, una polacca che tira fortissimo, ed anche Marchetti e Grymalska sono uscite al primo turno.

Varvara Gracheva
W25+H Montpellier, Francia (25K+H, Terra): [5] V. Gracheva (Rus) b. E. Halbauer (Usa) 6-4 6-2
Appena diciottenne, best ranking oggi al numero 218 WTA, Varvara Gracheva è al settimo cielo: quando ha alzato il trofeo si è commossa, aveva la voce spezzata dalla commozione mentre faceva i ringraziamenti di rito agli organizzatori del torneo di Montpellier, alla sua famiglia, al suo staff. Fisico statuario, tennis completo, ancora forse acerba tatticamente, la russa ha messo tutte in fila, pensate che ha vinto gli 11 ultimi tie break consecutivi, perdendo solo da Lopatetskaya in un long tie break durante le quali ad Hong Kong a gennaio 2019. E’ una tennista da tener d’occhio ed è al quinto successo ITF in carriera. L’unica azzurra in tabellone era Jessica Pieri, eliminata al primo turno dalla tds numero 2 Amandine Hesse.
W25+H Figueira Da Foz, Portogallo (25K+H, Hard): Y. Soylu (Tur) b. [WC-3] K. Sebov (Can) 6-7 7-6 6-3
In un torneo senza azzurre, la tennista di Adana Ypek Soylu, che ha la superficie in cemento come favorita, trionfa in Portogallo, e continua il suo magnifico anno in recupero di posizioni WTA. Ora la turca sarà 320 WTA, lei che è stata anche 150. La scorsa settimana avevo parlato di Katherine Sebov, una canadese ventenne avvenente e fortissima che sta provando ad inserirsi nel circuito europeo: dopo la buona esperienza a Manchester la settimana passata, ora ancora meglio qui in Portogallo con la finale raggiunta.
W25 Jakarta, Indonesia (25K, Hard): [3] R. Ozaki (Jap) b. [IR] A. Hartono (Ned) 6-4 6-1
Risa Ozaki, giapponese classe 1994, vince il suo settimo titolo a livello ITF, e torna così in top 300, lei che è stata anche top 100 qualche anno fa. Dopo un 2018 deludente, ora la giapponese sembra poter dire di nuovo la sua. In finale ha superato l’olandese Hartono, che era in tabellone grazie al ranking ITF, quello che è secondario ma si sta rivelando anche importante. Arianne Hartono è del ’96, quindi non una giovanissima, ma solo dall’anno passato sta provando la carriera pro, e in questa stagione ha già avuto risultati molto promettenti, essendo già vicina alla top 50 ITF.

Melania Delai
W25 Padova, Italia (25K, Terra): M. Caregaro (ITA) b. P. Goncalves (Bra) 6-4 6-4
Doppio: [1] A. Moratelli (ITA)/C. Dinu (Rou) b. C. Alves/G. Ce (Bra) 7-6 3-6 10-8
A distanza di due anni, lunghissimi per le sofferenze sportive subite, Martina Caregaro torna a vincere un torneo internazionale, e lo fa nel modo migliore, giocando cioè un tennis al contempo aggressivo e studiato, finalmente convinta dopo tante tribolazioni. Nel primo turno la tennista di Aosta, ex allieva di Coach Gino D’Angelo, ha superato Dalila Spiteri in due set, poi ha dovuto faticare tantissimo per avere la meglio sulla bellissima e fisicamente perfetta Stefania Rubini, battuta solo al terzo set. Quarti di finale contro la lottatrice da zero unforced, Gabriela Ce, una brasiliana tutto pepe che sta salendo in classifica molto velocemente: anche lei battuta con due tie break perfetti. Ancora una battaglia contro Tatiana Pieri in semi, prima della finale che l’ha consacrata campionessa contro la brasiliana Goncalves. Con questo trofeo, che è il nono in carriera, ma senza dubbio il più importante, Martina Caregaro ritorna ad avere una classifica più consona al suo livello, sarà numero 349 WTA, ancora distante dal suo best ranking ma in fiducia. Io me la ricordo nel 2010 a Pomezia e Ciampino, una ragazzina terribile, che sparava a destra e manca missili micidiali, che sembrava lanciata verso una carriera sfavillante: poi tanti problemi, fisici soprattutto ma anche legati all’aspetto emotivo. Ora il ritorno. Anche Bianca Turati, come la Pieri, ha fatto semifinale, mentre ai quarti sono giunte Colmegna, Di Sarra e Bronzetti. Secondo turno per Burnett che ha una palla da top 100 WTA ma ancora deve lavorare sui piedi, e per Deborah Chiesa, che non sembra quella dello scorso anno. Menzione particolare per la giovanissima Melania Delai (qui un suo profilo) che ha giocato una partita di secondo turno favolosa contro Martina Colmegna, confermando quello che si dice di lei: una lottatrice indomabile, con qualità enormi e possibilità illimitate. Ovviamente è work in progress con coach Alessandro Bertoldero. Fuori all’esordio Lisa Pigato, che tuttavia ha disputato un buon match contro la Turati, Federica Trevisan, Georgia Brescia, Maria Vittoria Viviani, Camilla Rosatello e Angelica Moratelli che tuttavia si consola con la vittoria nel doppio in coppia con la romena Cristina Dinu.
W25 Madrid, Spagna (25K, Hard): [Q] M. Sherif (Egy) b. [2] E. Guerrero Alvarez (Esp) 6-2 6-3
La Figlia Del Nilo, Maiar Sherif, considerata una predestinata da Juniores, sicuramente l’africana più promettente a quei tempi, vince il quinto torneo della stagione e si rilancia definitivamente, entrando addirittura in Top 10 ITF. 38 vittorie a fronte di sole 6 sconfitte testimoniano una annata spettacolare l’egiziana classe 1996. Da ben 19 partite la Sherif non perde nemmeno un set! Battuta in finale Eva Guerrero Alvares, 19 anni spagnola e già numero 294 del mondo WTA con questo risultato che le regala quindi il best ranking. Unica azzurra in tabellone era Cristiana Ferrando, eliminata al primo turno.
W25 Ystad, Svezia (25K, Terra): [1] D. Kovinic (Mne) b. [2] R. Hogenkamp (Ned) 2-6 6-3 6-3
Curiosamente conosco bene entrambe le finaliste: Danka Kovinic me la ricordo giovanissima a Caserta, credo fosse il 2013, era una teenager fortissima, con due gambe formidabili e una mamma sempre alle calcagna che non le concedeva distrazioni. E’ diventata top 50 due anni dopo, poi un po’ di problemi fisici l’hanno fermata ma ora è pronta a ritornare in auge. Vince ad Ystad in Svezia e la montenegrina di 24 anni sarà numero 165 WTA la prossima settimana. In finale ha sconfitto una ragazza più matura, l’olandese Hogenkamp. Lei me la ricordo a Civitavecchia, credo fosse l’anno prima, il 2012: stavamo nello stesso residence in occasione del torneo, era in ottima forma e anche lei poi sarebbe entrata in top 100, anche se il mio ricordo è fortemente legato ad un outfit terribile andando in pizzeria a mangiare. All’epoca la Hogenkamp era una ragazzina e a sua discolpa c’è da dire che i ragazzi per viaggiare non possono portarsi troppi vestiti, altrimenti spenderebbero una fortuna con l’aereo. Certo le ballerine non le si addicevano anche se lei è e resta una splendida ragazza. Entrambe legate alla terra battuta, Kovinic e Hogenkamp possono essere soddisfatte del torneo. Senza italiane nel torneo, da segnalare la semifinale della svedesina Bjorklund, giovanissima di cui ho parlato più volte e che diventerà sempre più forte: oggi fa best ranking al numero 317 WTA.
W25 Klosters, Svizzera (25K, Terra): [3] J. Grabher (Aut) b. N: Kurata (Bra) 6-1 6-3
Doppio: G. Sanesi (ITA)/L. Sabino (Sui) b. [1] I. Shinikova (Bul)/L. Kung (Sui) 3-6 6-1 10-6
Sulla terra svizzera di Klosters vince l’austriaca Julia Grabher, 23 anni tra pochi giorni, al suo settimo titolo ITF in carriera che la porterà al numero 248 WTA. In finale la Grabher ha sconfitto la brasiliana di origini giapponesi Kurata, e in semi la sempre più forte nipponica Yuki Naito, prossima star del tennis mondiale, intorno alla posizione 400 del ranking mondiale ad appena 18 anni. Quarti di finale per Lucrezia Stefanini, che ha perso proprio dalla Naito, e eliminazione all’esordio per la Sanesi, che però si consola col titolo di doppio in coppia con una delle ragazze più simpatiche del circuito, la veterana svizzera Lisa Sabino.
W25 Denver, CO, Usa (25K, Hard): [1] U. Arconada (Usa) b. [WC] A. Glatch (Usa) 6-4 2-6 6-3
Usue Maitane Arconada, nata a Buenos Aires ma statunitense di passaporto e di formazione tennistica, vince il 25mila dollari di Denver, battendo in finale Alexa Glatch, americana anche lei, di lungo corso, uscita dalla ribalta negli ultimi anni ma tennista molto forte e di esperienza. Curiosamente sono state, in tempi ovviamente diversi, entrambe numero 5 del mondo a livello Juniores, e se la Glatch ha sfiorato la top 100 WTA in carriera (è stata 102 come br), la Arconada, ancora ventenne, sarà numero 208 WTA la prossima settimana che se sinceramente la vedo ancora indietro rispetto a tante altre ragazze. Ancora in ripresa Victoria Duval, che ha fatto quarti di finale. Non c’erano italiane a Denver.
W15 Netanya, Israele (15K, Hard): [6] A. Zakharova (Rus) b. [3] E. Vishnevskaya (Rus) 6-2 2-0 Rit.
A Netanya, sul cemento israeliano trionfa la giovanissima Anastasia Zakharova, altra testimone della crescita de tennis russo giovanile che sta sfornando (insieme ai rivali dell’Ucraina) decine di piccole fenomeni. La Zakharova è addirittura una 2002 che è al terzo titolo nel 2019! Vero che parliamo di 15mila dollari, ma il campo di partecipazione non era così basso. La tennista russa, che come ranking ITF adesso sarà top 30 ha vinto anche in doppio. In finale è arrivata Ekaterina Vishnevskaya, altra russa, lei del 1999. Unica azzurra in tabellone era Claudia Coppola, eliminata al primo turno.
W15 Gimcheon, Sud Corea (15K, Hard): [5] S. Fukuda (Jap) b. S. Jeong (Kor) 6-2 4-6 7-5
Testa di serie numero 5 del tabellone, la giapponese Shiori Fukuda vince in Corea del Sud il primo titolo in assoluto della sua carriera. Tennista classe 1997 si sta dedicando principalmente agli studi e gioca pochissimi tornei. Era solo al quarto torneo stagionale, e nel 2018 anche ne ha giocati pochissimi, rientrando dopo ben 3 anni di assenza. Nessuna italiana in Sud Corea.
W15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): [7] J. Estable (Arg) b. [8] E. Ganga (Arg) 4-6 6-4 6-4
Doppio: A. Turati (ITA)/C. Touly (Fra) b. [2] M. Perez Garcia (Col)/J. Estable (Arg) 6-7 7-5 10-8
Combattendo praticamente tutte le partite, con una grinta incredibile Julieta Lara Estable, argentina ventunenne vince il suo quinto titolo ITF in carriera, il secondo in stagione, di nuovo a Tabarka. Finale tutta argentina con Eugenia Ganga, a mio parere più futuribile della sua connazionale, sconfitta dopo una battaglia. La Ganga aveva estromesso in semifinale la nostra Anna Turati che però si è consolata con la vittoria nel doppio in coppia con la francese Touly. Secondo turno per Nuria Brancaccio, mentre Giorgia Pinto e Irene Lavino sono uscite all’esordio nel Main Draw dopo aver superato le qualificazioni.

Natasha Subhash
W15 Orlando, FL, Usa (15K, Terra): [4] N. Subhash (Usa) b. [2] T. Kinard (Usa) 6-1 6-2
Diciassette anni, prossima settimana best ranking al numero 456 WTA, Natasha Subhash vince a Orlando il suo secondo torneo da professionista, in un momento davvero strepitoso per la sua carriera. Pochi tornei, tanti allenamenti, e presto potremmo vederla in Europa, per capirne il livello confrontato con le più forti. Tennista completa, con gambe molto elastiche, sorridente in campo e fuori, la statunitense ha sconfitto in finale la connazionale Tori Kinard, 31enne che ha provato, finora senza successo, la scalata alla vetta del tennis. Nessuna azzurra in Florida.
Alessandro Zijno