ATP Challenger 2019, Week 25: Federico Gaio, prestazione super a Parma. Travaglia top100 finalmente

Parma, Italia (CH Tour 80, Terra): [8] T. Robredo (Esp) b. [6] F. Gaio (ITA) 7-6 5-7 7-6
Doppio: A. Pellegrino (ITA)/ L. Grigelis (Ltu) b. [2] A. Behar (Uru)/G. Escobar (Ecu) 1-6 6-2 10-7
Cominciamo l’analisi della settimana Challenger dal torneo di Parma, un CH Tour 80, non il più ricco in programma ma senza dubbio quello che ci ha regalato soddisfazioni maggiori, soprattutto perché legate alla finale raggiunta da un tennista speciale, fortissimo e finora mai sbocciato definitivamente che risponde al nome di Federico Gaio. Tornato ad allenarsi con Daniele Silvestre, coach col quale ha ottenuto i suoi migliori risultati, il tennista faentino, 27 anni, guadagna ben 25 posizioni e sale al numero 175 ATP. Da oggi sarà impegnato nelle quali di Wimbledon. La finale con l’ex top 5 Tommy Robredo è stata appassionante, con tantissime occasioni di brekkare l’avversario non sfruttate da Federico che era avanti anche 4-1 nel set decisivo. Nonostante l’ovvia delusione per il successo mancato per Gaio è stata una settimana trionfale che lo riporta a sognare quella top 100 che è ampiamente nelle sue corde, grazie ad un servizio davvero irresistibile e una completezza tecnica che ha pochi eguali nel circuito. Strepitoso anche il torneo del campioncino pontino Giulio Zeppieri, alla prima stagione a questo livello, che sarà 399 ATP a soli 17 anni, quando sarebbe ancora in età Juniores. Il mancino allenato da Pieri Melaranci al Capanno di Latina, si è spinto fino alle semifinali, battendo persino Lorenzi e come dice il suo maestro Melaranci deve fare esperienza lavorando duramente su ogni dettaglio. Jacopo Berrettini arriva fino ai quarti, poi sconfitto dal tedesco Lenz che ha fatto vedere ottime cose (servizio soprattutto) prima di farsi male nel proseguo del torneo. E quarti di finale anche per Stefano Travaglia che come avevamo pronosticato ha finalmente raggiunto la fatidica top 100 con questo risultato! Festeggiamenti meritati per lui e la sua famiglia. Terzo turno per un Andrea Vavassori che ormai non stupisce più, per Brancaccio e per un redivivo Gianluigi Quinzi che ha mostrato progress e convinzione prima di essere eliminato da un Gaio in stato di grazia. Anche il terzo turno di Andrea Pellegrino va salutato con entusiasmo, alla luce in più della vittoria del tennista di Bisceglie nel torneo di doppio in coppia con il lituano Grigelis. Secondo turno per l’abruzzese Gianluca Di Nicola, che ha sconfitto all’esordio il francese Escoffier e torna a respirare l’aria del grande tennis, che merita tutta. Secondo turno anche per Giannessi, Bega, Bortolotti, Arnaboldi, Basso e Lorenzi. Eliminati all’esordio Virgili, Ornago, Musetti, Bonadio, Maggioli, Ocleppo, Forti e Dalla Valle.
Ilkley, Gran Bretagna (CH Tour 125, Erba): D. Koepfer (Ger) b. [9] D. Novak (Aut) 3-6 6-3 7-6
La vittoria del tedesco Dominik Koepfer permette a Travaglia di entrare in top 100, vista la sconfitta di Novak che poteva insidiarne la posizioni e va dunque festeggiata, per altro arrivata al termine di una partita pazzesca, conclusa solo al tie break del set decisivo. Koepfer, 25 anni da poco compiuti, sale al numero 132 ATP con questo successo che è il suo primo a livello Challenger. Quattro gli azzurri in tabellone: Mager e Caruso erano teste di serie e sono usciti al loro primo incontro, così come Baldi. L’unico ad avere vinto un match è stato Napolitano, poi eliminato da Humbert facendo però una ottima figura. Sicuramente Stefano Napolitano è l’azzurro più adatto per il gioco sull’erba ma se c’è un aspetto che va evidenziato è quello che tutti i nostri ragazzi, a partire da Caruso e Mager si sentono competitivi ormai su ogni superficie.
Bratislava, Slovacchia (CH Tour 90, Terra): [8] N. Gombos (Svk) b. [7] A: Balazs (Hun) 6-3 3-6 6-2
A distanza di due anni dall’ultima volta, torna a vincere un Challenger l’ex top100 slovacco Norbert Gombos che a Bratislava per altro aveva già trionfato nel 2016 nella versione indoor hard del torneo. Con questo risultato il 28enne slovacco conquista ben 41 posizioni nel ranking e arriva alla posizione numero 161 ATP. Battuto in finale uno dei tennisti che mi piace di più, frenato finora solo dagli infortuni in carriera, l’ungherese Attila Balazs, che intanto avvicina di nuovo la top 200 ATP. Sta tornando in forma lo slovacco Kovalik che ha fatto quarti di finale e sta salendo ancora l’indiano Nagal, molto adatto alla terra rossa. L’unico azzurro in tabellone era Pietro Rondoni, entrato nel main draw grazie al ranking ITF ed eliminato al primo turno dal tedesco Hassan.
Fergana, Uzbekistan (CH Tour 80, Hard): E. Ruusuvuori (Fin) b. [12] R. Cid Subervi (Dom) 6-3 6-2
Prima affermazione in un Challenger per il finlandese Emil Ruusuvuori, di soli 20 anni e ora numero 300 ATP, suo best ranking. Da molto si parla di questo ragazzino finlandese, in una nazione, la Finlandia appunto, che ha già messo in mostra dei talenti che poi per un motivo o per l’altro non sono sbocciati finora, come Pollanen e Salminen ed è ancora alla ricerca del successore di Nieminen, grandissimo campione. Potrebbe averlo trovato proprio in Russuvuori, che anche a livello Juniores è stato un prospetto interessante e ha avuto risultati, come il Master Junior vinto nel 2017. Non c’erano azzurri in tabellone.

Lorenzo Giustino
Blois, Francia (CH Tour 80, Terra): [1] P. Sousa (Por) b. [4] K. Coppejans (Bel) 4-6 6-3 7-6
Il 31enne portoghese Pedro Sousa, un tennista dal gioco piatto e fastidioso, molto intelligente tatticamente anche se non potentissimo, trionfa nel Challenger di Blois in Francia, guadagna diverse posizioni e ritorna a “vedere” la top 100 ATP, piazzandosi al numero 106 del ranking mondiale. Sesto titolo Challenger per il portoghese, sempre umile e simpatico, grande frequentatore dei tornei italiani. Ancora grandissimo Lorenzo Giustino, che raggiunge le semifinali e dimostra una continuità di prestazioni davvero spaziale, grande merito suo e del suo coach Gianluca Carbone. Ennesimo best ranking stagionale, sarà 134 ATP il tennista campano. Da segnalare l’esordio in un Challenger di Samuel Brosset (qui un suo profilo), un francese sparapalle pazzesco che se in giornata può vincere qualsiasi match.
Alessandro Zijno