ITF WTT Femminile 2019, Week 19: Una Futura Top Player, Eleonora Molinaro. Ancora bene Camilla Scala e Susan Bandecchi

W100 Bonita Springs, FL, Usa (100K, Terra): [4] L. Davis (Usa) b. [WC] A. Li (Usa) 7-5 7-5
Lauren Davis, la tennista di Cleveland precipitata fuori dalla centesima posizione mondiale, lei che è stata numero 26 del mondo, conquista il ricco ITF di Bonita Springs, in Florida, e riavvicina la top 100. Tennista colta e profonda, la venticinquenne americana conquista l’ottavo titolo ITF della sua carriera, dopo che nel 2017 aveva vinto il suo primo titolo WTA ad Aukland. Poi piano piano un lento declino fino a questo prezioso successo, ottenuto battendo in finale la diciottenne statunitense di origini asiatiche Ann Li, fenomeno puro, ora al best ranking al numero 167 WTA. Ancora in evidenza la Osuigwe di cui ho parlato la scorsa settimana (qui l’articolo) che ha raggiunto le semifinali e il best ranking al numero 121 WTA. Non c’erano azzurre in main draw.

Heather Watson e Lauren Davis
W80 Cagnes-Sur-Mer, Francia (80K, Terra): C. McHale (Usa) b. [3] S. Voegele (Sui) 7-6 6-2
In Francia trionfa un’altra tennista americana, Christina McHale, due anni più grande della Davis ma che ha avuto un po’ lo stesso percorso: una forte ascesa con 7 anni di seguito in top 100 seguita da una caduta dolorosa in classifica. Ora con questa vittoria può ambire a tornare nelle competizioni Slam, quelle che assicurano punti e premi in denaro più sostanziosi. Splendidi quarti di finale, con annesso best ranking, per Martina Di Giuseppe, la nostra regina delle smorzate, battuta proprio dalla vincitrice del torneo. Per la tennista dei castelli romani ora classifica che sorride: 166 WTA, miglior risultato di sempre per lei.
W60 Luan, Cina (60K, Hard): [6] X. Han (Chn) b. Y. Duan (Chn) 4-6 6-2 6-2
Senza azzurre in tabellone, finale tutta cinese nel torneo di Luan, proprio nel paese del dragone: la spunta la tds numero 6 Xinyun Han, 29enne che da anni prova ad entrare in top 100 senza riuscirvi. Undicesimo titolo ITF in singolare per la mancina cinese.
W60 Fukuoka, Giappone (60K, Carpet): [2] H. Watson (Gbr) b. [1] Z. Diyas (Kaz) 7-6 7-6
Sul velocissimo carpet di Fukuoka in Giappone le due teste di serie principali si sono sfidate in finale, col successo della britannica Heather Watson, che ha conquistato anche il torneo di doppio in coppia con la connazionale Broady. L’inglesina, che è stata numero 3 al mondo da Junior poi ha mantenuto solo in parte le promesse, ha sconfitto in finale una delle mie preferite tenniste, la kazaka Zarina Diyas, di cui la settimana scorsa ho tessuto le lodi e che per un periodo è stata allenata a livello atletico dal nostro guru italiano Marco Panichi. Neanche qui c’erano italiane.

Zarina Diyas
W25 Roma Tevere Remo, Italia (25K, Terra): D. Seguel (Chi) b. [SE] G. Ce (Bra) 6-1 7-5
Peccato per le numerose italiane presenti nel torneo di casa al Tevere Remo; il successo è andato alla forte cilena Daniela Seguel che in finale ha sconfitto una delle tenniste più in forma delle ultime settimane, la brasiliana Gabriela Ce, che veniva dalla finale, la scorsa settimana, a Santa Margherita di Pula, persa anche quella. Tra le azzurre la migliore è stata Camilla Scala, che sta trovando una stagione davvero incredibile, e che merita questo risultato dopo tante vicissitudini. L’impresa nel torneo romano la Scala, proveniente dalle quali, l’ha fatta battendo la fortissima argentina Ormaechea, recuperando da un set sotto, e battendola al terzo con un tennis asfissiante, sempre in lotta, al massimo della carica agonistica. Proprio la sua grande volontà in campo sta facendo la differenza. Per la Scala, che ha un best ranking al numero 400 WTA, recupero di posizioni e fiducia, anche se è stata costretta al ritiro nella semi contro la Seguel. Secondo turno per Camilla Rosatello, mentre sono state eliminate all’esordio Tatiana Pieri, Nastassja Burnett, e Verena Meliss. Attesissima Lopatetska, la pitonessa, che si è ritirata però prima di scendere in campo nell’incontro di secondo turno contro l’inglese Swan.
W25 Obidos, Portogallo (25K, Carpet): [3] P. Ozgen (Tur) b. [4] U. Radwanska (Pol) 7-5 3-0 rit.
Doppio: [2] S. Shapatava (Geo)/E. Webley-Smith (Gbr) b [3] M. Colmegna (ITA)/M. Herazo Gonzalez (Col) 6-3 6-0
Si fa vedere in doppio la nostra Martina Colmegna che trionfa ad Obidos, sul carpet portoghese velocissimo, grazie a servizio e risposta mostruosi, positivi, e una grandissima capacità di lettura della palla e delle situazioni. In coppia con la colombiana Herazo Gonzalez, la Colmegna ha sfiorato il titolo, perdendo solo in finale dalla coppia numero 2 del tabellone, composta da Shapatava e Webley-Smith. Il torneo di singolare è andato alla turca Pemra Ozgen, numero 3 del seeding, al sedicesimo successo a livello ITF, e che bissa la vittoria dello scorso anno qui ad Obidos. Evidentemente si trova bene in Portogallo, la numero 218 WTA, che a 33 anni sta trovando la sua migliore annata. In finale la turca ha usufruito del ritiro nel secondo set di Urszula Radwanska, sorella della più famosa “Aga”, ex numero 2 del mondo. La sorellina di Aga purtroppo è spesso vittima di infortuni più o meno seri, che non gli hanno mai permesso di sfondare davvero nel nostro sport, sebbene abbia un ragguardevole best ranking al numero 29 WTA, ormai datato però 7 anni fa. Fuori Colmegna al primo turno nel singolare, mentre in evidenza ancora la finlandese Oona Orpana e la “boscaiola” Snigur, che si sono spinte al secondo turno ed erano in tabellone grazie al ranking ITF dove stanno facendo faville. Molto bene anche la svizzera Susan Bandecchi (qui la sua intervista esclusiva ad alessandrozijno.it) che ha fatto i quarti di finale.

Susan Bandecchi
W25 Monzon, Spagna (25K, Hard): [4] N. Podoroska (Arg) b. [5] C. Bucsa (Esp) 6-2 4-6 6-2
Nel torneo intitolato a Conchita Martinez, nell’Academy della ex campionessa spagnola si è distinta l’argentina Nadia Podoroska, 22 anni e numero 4 del tabellone che ha vinto il torneo ed è il suo decimo torneo ITF conquistato, il primo fuori dalla terra battuta. Intanto la vincitrice di Wimbledon ’94 Conchita Martinez, che di fatto dirige il torneo di Monzon, è tornata nel circuito Wta come coach di Karolina Pliskova. In un’intervista esclusiva a Tennis World Italia la spagnola ha parlato degli obiettivi prefissati con la giocatrice ceca: “Essere costante col suo gioco e provare a fare meglio possibile in tutti i tornei e giocare con questa aggressività ed essere ordinata. All’inizio era un accordo di poche settimane ma poi si è sentita bene poco a poco e mi ha chiesto anche per il Roland Garros ed erba. È facile lavorare con lei, le piace migliorare tutte le cose possibili e questo mi motiva”, ha detto Pliskova. Poi una considerazione sul circuito Wta senza dominatrici: “Ci sono tante giocatrici che giocano bene e che sono competitive, ma secondo me potrebbero essere più costanti” Poi due pronostici: “Secondo me Serena Williams supererà gli Slam di Margaret Court e Rafael Nadal è il favorito a Parigi. Le chance di vittoria per lui sono alte al meglio dei cinque set” Che esperienza è stata vivere l’energia di Nadal in Coppa Davis come capitana? “Non solo con Rafa ma con tutti i giocatori che sono andati in Davis, mi è piaciuto molto imparare e allenare gli uomini”.
W15 Tucepi, Croazia (15K, Terra): [1] J. Markova (Cze) b. [4] V. Erjavec (Slo) 6-4 6-1
Primo successo in carriera da professionista per la ’99 Johana Markova, ceca ora top 100 ITF con questo risultato. Vinte tutte le partite in due set per la giovane ragazza mitteleuropea. Federica Arcidiacono arriva al secondo turno mentre Maria Masini, Greta Carbone e Anastasia Piangerelli si fermano all’esordio.
W15 Heraklion, Grecia (15K, Terra): [4] D. Vukovic (Srb) b. [3] V. Lukacs (Hun) 6-2 2-0 rit.
Crescita esponenziale per la serba Draginja Vukovic, una ragazzina del 2000 di Belgrado in grado di vincere già dal 2017 un torneo professionistico l’anno: pensate che a 16 anni aveva già vinto il 15mila dollari di Jounieh. Sarà top 100 ITF da qui a breve, e top 500 WTA molto presto. Ancora una sconfitta in finale per l’ungherese Vanda Lukacs che, considerata da giovanissima promettente, si sta un po’ arenando. Unica azzurra in tabellone, Francesca Bullani, è stata eliminata al primo turno.
W15 Cancun, Messico (15K, Hard): [1] M. Zacarias (Mex) b [2] M. Portillo Ramirez (Mex) 6-3 6-1
Marcela Zacarias, battendo in finale la connazionale Portillo Ramirez, conquista il torneo di Cancun, e si tratta del quattordicesimo successo della venticinquenne messicana a livello ITF, padrona di casa. La carinissima tennista di San Luis Potosi, dove si svolge anche un importante torneo maschile di tennis, è scesa molto in classifica: fu top 200 nel 2015, quando vinceva davvero molto a livello ITF e i punti venivano conteggiati anche nella classifica WTA, anche quelli fatti nei 15mila dollari. Il suo livello tecnico, tattico e atletico è già per livelli ampiamente superiori, e credo che questo trittico ti tornei che sta facendo la messicana in casa siano dovuti al tentativo di limitare le spese. Vittoria anche nel doppio per la Zacarias, in coppia proprio con la finalista del singolare Portillo Ramirez. Non c’erano italiane in Messico.
W15 Goteborg, Svezia (15K, Terra): [7] A. Laboutkova (Cze) b. [JR] C. Hennemann (Swe) 2- 7-6 6-3
Aneta Laboutkova, ceca classe 2000, vince a Goteborg il primo titolo della sua giovane carriera da professionista, ma chi ha davvero impressionato è la ancora più giovane svedese Caijsa Wilda Henemann che si è spinta fino alla finale come un treno e poi ha perso per un po’ di tremarella nel tie break del secondo set giocato male. Chi l’ha vista ha tessuto le lodi di questa 2001 proprio di Goteborg, che conosceva bene i campi dunque, ma che già da qualche tempo si sta mettendo in evidenza anche tra le Juniores (infatti era in tabellone grazie al ranking Junior dove è numero 62). Ho l’impressione che sentiremo parlare di questa ragazzina appena maggiorenne. Nessuna italiana si è spinta in Svezia.
W15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): [8] E. Vedder (Ned) b. [6] A. Vangelova (Bul) 6-1 6-4
Ammetto candidamente di non conoscere l’olandesina volante Eva Vedder che è andata a vincere il torneo tunisino di Tabarka. Erano così tante le olandesi che hanno riempito il resort tunisino che qualcuna doveva pur vincere. La più titolata era la De Vroome che però si è arresa ad un infortunio in semi proprio contr la connazionale Vedder che poi ha sconfitto in finale la bulgara Vangelova. La ventenne olandese è al primo titolo in carriera. Ai quarti la Vedder ha sconfitto la nostra migliore azzurra, Gloria Ceschi, splendida a superare all’esordio la seconda favorita del torneo, la francese Le Bihan, demolita sul piano fisico e mentale. Per la Ceschi best ranking ITF dalla prossima settimana dove entrerà in top 800. Elena Covi è riuscita a qualificarsi, poi ha perso al primo turno come anche è uscita subito Andrea Agostina Farulla Di Palma.

Eleonora Molinaro
W15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [1] E. Molinaro (Lux) b. Z. Sonmez (Tur) 7-5 6-4
Senza azzurre in tabellone un po’ di Italia vincente a livello femminile ce la regala Eleonora Molinaro, che ha ancora 18 anni, chiare origini italiane e un talento davvero smisurato oltre alla passione vera per questo sport. Ha una storia particolare questa ragazza anche molto carina ed affascinante che vale la pena di raccontare brevemente. Il nonno è emigrato dalla provincia di Udine in Lussemburgo e lì ha avuto 4 figli, uno è il papà di Eleonora che la segue da molto vicino. In realtà lui è il deus ex machina di questa avvenente e simpatica ragazza: ha costruito intorno a lei uno staff di alto livello, le ha messo a disposizione tutti gli strumenti necessari per crescere. All’inizio si allenava solo al TC Arquebusiers, che è ancora il suo club di riferimento. Il coach Jordan Doble per sette anni l’ha plasmata tecnicamente e fisicamente, sempre sotto la supervisione di papà. Eleonora, che sta anche studiando italiano e ormai lo parlicchia, migliora di giorno in giorno, fino a che diventa addirittura la numero 8 al mondo da Juniores a giugno 2018. Già da un po’ di tempo tuttavia il papà la portava alla Mouratoglou Academy (qui una intervista al coach Mouratoglou), cosa che continua a fare ancora adesso per andare a lavorare sui dettagli. Poi il cambio di guida tecnica e l’assunzione di Julien Mathieu e Gilles Kremer con l’ausilio di Yves Grandjean sul piano atletico. Quando i 15mila davano punti WTA è arrivata al numero 371 del mondo tra le grandi, ora che solo dai 25mila si prendono punti diventa un filo più difficile. Tuttavia Eleonora Molinaro sembra già pronta per giocare e forse anche vincere i 25mila dollari. Questo ad Antalya è stato il quarto torneo vinto della sua carriera da professionista, lei che solo lo scorso anno vinceva il Bonfiglio. Ora diventa top 70 ITF, e questa classifica secondaria regala posti nei tornei superiori, e quindi è molto importante. In finale la lussemburghese (come Mandy Minella, altra di origini italiane) ha superato la turca Sonmez, una sorpresa. La turca, badate bene, è una 2002, che è già intorno alla posizione 200 del ranking ITF e che d’accordo, ha la fortuna di poter avere Antalya a due passi da casa, ma comunque i punti li ha fatti da sola. Ne parlano come di una che deve crescere ancora molto, ma certo di esperienza ne sta facendo.
W15 Williamsburg, VA, Usa (15K, Terra): [3] N. Subhash (Usa) b. [6] N. Stadler (Sui) 6-2 6-3
Anche qui non c’erano azzurre, e il titolo del consueto 15mila americano su terra di questa stagione è andato alla tds numero 3 di casa Natasha Subhash, classe 2001, al primo torneo vinto da professionista in singolare. I suoi allenatori le stanno facendo fare un percorso soft, pochi tornei, mirati, senza grandi pressioni. E la americanina sta rispondendo bene, arriva spesso in fondo e fa parecchi punti. In finale battuta la svizzera Stadler, che gira il circuito da molti anni pur avendo solo 23 primavere alle spalle e sembra faticare a trovare spazio a livello più alto dei 15mila.
Alessandro Zijno