ITF WTT Femminile 2019, Week 18: Taylor Townsend cancella le critiche sul peso eccessivo

W100 Charleston, SC, Usa (100K, Terra): [2] T. Townsend (Usa) b. W. Osuigwe (Usa) 6-4 6-4
Già la scorsa settimana avevamo parlato della giovanissima Whitney Osuigwe, 17 anni e campionessa nel torneo di Charlottesville: ora l’afroamericana quasi si ripete facendo finale a Charleston, battuta solo dalla più esperta Taylor Townsend, americana anche lei. Un torneo splendido della Townsend, che ai quarti ha eliminato quella che tutti indicano come la dominatrice dei prossimi anni a livello WTA, cioè Cori Gauff. In finale la Townsend l’ha impostata giocando sul diritto dell’avversaria, senza dubbio il colpo più debole della Osuigwe, che tuttavia si consola con l’ennesimo best ranking e si piazza al numero 125 WTA. Taylor Townsend bissa il successo dello scorso anno qui a Charleston, e si ripropone vicino alla top 100. Allenata adesso da Donald Young senior, il papà dell’attuale tennista americano, Taylor è salita alla ribalta quando da diciassettenne arrivò ad essere la numero 1 del mondo Juniores e fu costretta dalla USTA (la Federazione Statunitense) a mettersi a dieta perché troppo grassa. Allora la cosa destò scalpore anche per le polemiche infuocate derivate dalla sua allenatrice dell’epoca, Zina Garrison che ai tempi aveva sofferto di bulimia. Bisogna essere onesti: io quando la vidi la prima volta pensai che doveva perdere 20 chili, perché era alta poco meno di 170 cm e pesava almeno 80 chili se non di più. Ora è effettivamente un po’ dimagrita, anche se resta sempre un peso massimo. La potenza dei suoi colpi è devastante, è lei a comandare il gioco sempre e comunque e bisogna ammettere che in campo si muove anche bene. Un’altra curiosità è che lei nasce destrimane, faceva il rovescio a due mani classico tenendo bassa la mano destra. Poi si è convinta di giocare meglio da mancina e in effetti ora colpisce il diritto con una mano, quella sinistra. Unica azzurra presente nel main draw era Gaia Sanesi, eliminata al primo turno, dopo aver superato le qualificazioni. Ancora in evidenza l’australiana Belinda Woolcock.

Zarina Diyas
W80 Gifu, Giappone (80K, Hard): [3] Z. Diyas (Kaz) b. E. Liang (Tpe) 6-0 6-2
Senza azzurre in tabellone successo a Gifu, in Giappone, per la kazaka Zarina Diyas, che quando sta bene è davvero travolgente come in questa occasione. Per anni in top 100 la Diyas è calata un pochino ma con questo risultato conquista la posizione numero 98 del ranking WTA. Sviluppata tennisticamente e atleticamente da Marco Panichi e Stefano Baraldo, la Diyas ha tutto per tornare in alto, può ambire a posizioni di rilievo nella classifica WTA e fare molto bene anche negli Slam. Battuta in finale la sorprendente Liang, giocatrice di Taipei di soli 18 anni, che raggiunge il suo best ranking al numero 157 WTA.
W60 Wiesbaden, Germania (60K, terra): [4] B. Krejcikova (Cze) b. [6] K. Zavatska (Ukr) 6-4 7-6
L’attuale numero 2 del mondo di doppio, leader della coppia più forte con la Siniakova, Barbora Krejcikova vince il terzo titolo in singolare in questa stagione, dimostrando di voler provare finalmente ad entrare nella top 100 anche nella competizione singola: ora è 126, e se continua così ce la farà. Sconfitta in finale l’ottima Zavatska, che anche nel 2018 fece finale e quindi non guadagna posizioni, restando di poco fuori la top 200. Da segnalare, in un torneo senza azzurre, le prestazioni ancora positive seppur sconfitte, delle giovanissime Clara Tauson e Dasha Lopatetska. La Tauson (la gigantessa guerriera) è stata sconfitta in 3 set proprio dalla zavatska, mentre la “pitonessa” Lopatetska è stata battuta dalla serba Dejana Radanovic.
W60 Les Fraqueses Del Valles, Spagna (60K, Hard): K. Dunne (Gbr) b. [1-WC] P. Badosa Gibert (Esp) 7-5 6-3
Sesto torneo ITF, ma il più importante, per la britannica Katie Dunne, classe 95, in finale sulla affascinante (nata ricca e bella) Paula Badosa Gibert, di nazionalità spagnola ma sostanzialmente cittadina del mondo, ora 135 WTA. Molto bene ancora una volta l’inglesina Burrage, londinese quasi ventenne che diventa numero 271 del mondo con questa semifinale. L’unica azzurra in tabellone, Stefania Rubini, è stata eliminata al primo turno.

Mirjam Bjorklund

W25 Santa Margherita Di Pula, Italia (25K, Terra): [IR] M. Bjorklund (Swe) b. [Q] G. Ce (Bra) 6-3 7-6
Festeggia titolo e best ranking la bella ventenne svedese Mirjam Bjorklund, che la prossima settimana sarà numero 371 WTA e a Pula si è conquistata il quarto successo stagionale ITF, il sesto in carriera. Di questa ragazza si parla ancora poco ma è senza dubbio una papabile futura tennista da top 100. La finalista Gabriela Ce la conosco da vari anni, da quando a Caserta si presentò in compagnia del coach Larri Passos (il guru di Guga Kuerten) insieme a Bea Haddad Maya e Eduarda Piai. Ora che ha 25 anni appare più maturata ma la palla ancora non viaggia sufficientemente. E’ comunque una tennista sempre difficile da battere. La settimana passata ci ha giocato la nostra quattordicenne Irene Garbo che le ha strappato due game facendo un’ottima figura. La brasiliana Ce si è consolata trionfando in doppio insieme alla statunitense Chichi Scholl, che al contrario tira delle mine pazzesche, a volte però senza costrutto. Migliori tra le azzurre Jessica Pieri e Deborah Chiesa che hanno raggiunto i quarti di finale. Monica Cappelletti e Lucrezia Stefanini hanno fatto secondo turno, mentre sono state eliminate all’esordio Costanza Traversi, Barbara Dessolis e Lucia Bronzetti, brava comunque a qualificarsi. Nelle quali si è vista anche Alessandra Pezzulla, eliminata dalla tedesca Yana Mordeger.
W25 Khimki, Russia (25K, Hard): [7] S. Lansere (Rus) b. D. Herdzelas (Bih) 6-1 4-6 6-3
In un torneo dove non ‘erano azzurre vittoria per la russa Sofya Lansere, russa classe 2000 che raggiunge anche lei il best ranking al numero 318 WTA. Non è la mia preferita tra le nuove leve russe, devo ammetterlo, anche se di partite ne vince tante e in questo torneo ha sconfitto sia la Snigur da me ribattezzata la boscaiola per come randella sulla palla e la Tikhonova su cui invece punto parecchio. Sia Snigur che Tikhonova sono davvero due giocatrici eccezionali, anche se Snigur deve fare dei passi in avanti a livello atletico.
W25 Namangan, Uzbekistan (25K, Hard): [1] V. Savinykh (Rus) b. E. Chong (Hkg) 6-0 4-6 7-5
Ora 220 WTA Valeria Savinykh, russa di 28 anni, sinceramente credevo potesse ambire ad una carriera da top player quando la vidi giocare da ragazzina tanti anni fa. Effettivamente in top 100 almeno ci è entrata, ha un best ranking al numero 99, ma ha un tennis piuttosto difficile che le rende solo quando in grandissima condizione come in questa settimana a Namangan dove ha trionfato. Nessuna azzurra era in tabellone.

W15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): [1] E. Cascino (Fra) b. [4] L. Tholey (Fra) 7-6 7-6
Con due Tie Break la francese Estelle Cascino batte la connazionale Lea Tholey e conquista il suo quarto torneo in carriera. L’unica azzurra era Alessia Tagliente che si è qualificata per il tabellone principale ma è stata eliminata dalla Vangelova al primo turno.
W15 Il Cairo, Egitto (15K, Terra): [6] M. Sherif (Egy) b. [2] S. Waltert (Svi) 6-2 6-1
L’egiziana Mayar Sherif, che si allena all’Accademia di J.C. Ferrero in Spagna, vince il suo terzo titolo in carriera, tutti conquistati in patria, battendo in finale una stanchissima Simona Waltert, delle due quella che senza dubbio può ambire a maggiori speranze di carriera. Molto bene negli ultimi mesi la svizzera Waltert che ha uno score stagionale di 28 vinte e sole 7 partite perse. Unica azzurra nel main draw era Ilaria Sposetti, fuori al primo turno.
W15 Antalya, Turchia (15K, Terra): I. De Vroome (Ned) b. [6] J. Luikham (Ind) 6-1 6-0
Onestamente non avevo mai sentito parlare dell’indiana finalista Luikham, mentre De Vroome, l’olandese vincitrice di Antalya un paio d’anni fa si era segnalata come una possibile promessa. In realtà quasi tutti i punti WTA li aveva conquistati nei 15mila, e ora che questi tornei danno solo punti ITF è dura risalire la china. La scorsa estate è stata vittima di un infortunio che l’ha tenuta ancora lontana dai campi, può comunque fare bene in questo proseguo di stagione la bella olandesina. Non c’erano italiane in Turchia.
W15 Tblisi, Georgia (15K, Hard): [5] A. Zakharova (Rus) b. [JR] T. Pachkaleva (Rus) 6-2 6-1
Anastasia Zakharova, classe 2002, già top 100 ITF tra le grandi, sta bruciando le tappe e vince a Tblisi il secondo titolo stagionale (e della giovanissima carriera). Tennista favolosa, tecnica ma anche dotata di spunti atletici, la Zakharova in finale ha superato un’altra babyfenomena russa, Taysia Pachkaleva, di un anno più grande e che a differenza della Zakharova ha prediletto l’attività Juniores a discapito di quella assoluta. Nessuna azzurra si è spinta in Georgia.
Alessandro Zijno