ATP Challenger 2019, Week 18: L’Inossidabile e il Peccatore: Lorenzi e Sinner sono entrambi il futuro

Puerto Vallarta, Messico (CH Tour 110, Hard): [5] S. Ofner (Aut) b. [14] J. Smith (Aus) 7-6 3-6 6-3
L’austriaco Sebastian Ofner vince il titolo messicano di Puerto Vallarta, che è stato considerato tra i 3 più meglio organizzati al mondo tra i Challenger, portandosi a casa il suo secondo titolo Challenger in carriera e riavvicinando la top 100. Battuto in finale l’australiano John Patrick Smith. Il semifinalista 21enne cileno Tabilo, uno di quelli di cui sentiremo parlare a breve come è accaduto al connazionale Garin, fa best ranking al numero 355 ATP. Bene anche finalmente il bosniaco Mirza Basic che sulla superficie in cemento sta provando a recuperare le posizioni perdute. Basic ha sconfitto tra gli altri l’egiziano Mohamed Safwat (29 anni, numero 233 ATP), appena sospeso dalla TIU per sei mesi, senza maggiori chiarimenti se non una mancata collaborazione con gli investigatori. Ancora una volta difficile capirne di più, il non rendere pubbliche le sentenze e i dettagli o comunque almeno facilmente accessibili, rende difficile evitare dubbi e sospetti per la stessa TIU, da qualcuno considerata una istituzione quantomeno compromessa. Nessun azzurro presente in Messico.


Bordeaux, Francia (CH Tour 110, terra): [1] L. Pouille (Fra) b. [9] M. Ymer (Swe) 6-3 6-3
Lucas Pouille tiene fede al pronostico che lo dava favorito numero 1 del torneo di Bordeaux e sconfigge in finale il sempre più forte Michael Ymer, non più solo il fratellino di Elias Ymer. Per Pouille, di un altro livello rispetto a tutti, primo Challenger in carriera, lui che è stato top ten, ha fatto semifinale agli Aus Open 2019 e ha vinto diversi titoli ATP. Michael Ymer da parte sua si consola col best ranking al numero 149 ATP, sempre più vicino al fratello Elias che è numero 113 (qui un profilo di Elias Ymer). I due fratelli svedesi di origini etiopi hanno gambe fantastiche, un fisico perfetto per giocare a tennis e anche un’ottima tecnica. Migliore degli azzurri ancora una volta Gianluca Mager, capace di battere Lokoli e Bega prima di arrendersi a Barrere (qui un suo profilo). Per il ragazzo di Sanremo 6 posizioni guadagnate e best ranking al numero 141 ATP, importantissimo risultato in classifica per restare tra le teste di serie dei tabelloni Challenger che danno un bye. Ottavi di finale per Alessandro Bega, che guadagna 17 posizioni attestandosi al numero 375 ATP. Bravi Moroni e Pellegrino a superare un turno mentre sono stati eliminati all’esordio Brancaccio e Marcora (che però aveva un bye in realtà al primo turno essendo tds).
Seoul, Korea (CH Tour 100, Hard): [11] S. Kwon (Kor) b. M. Purcell (Aus) 7-5 7-5
Il 21enne padrone di casa Soonwoo Kwon vince il torneo di Seoul, il secondo Challenger in carriera (anche l’altro in Asia in Giappone) e fa il suo best ranking al numero 134 ATP; avvicinando quella top 100 di cui tutti lo accreditavano da quando da ragazzino raggiungeva il numero 46 da Junior e vinceva parecchie partite. Lo scorso anno è stato subissato di infortuni, speriamo per lui che questa stagione vada meglio. Se sarà così non ci sono dubbi che crescerà ancora. Ottimo torneo per il finalista Max Purcell, australiano di 21 anni che guadagna 33 posizioni con i 60 punti della finale e si piazza al numero 235 del mondo. Ancora spettacolare il serbo Milojevic, nel miglior momento della carriera: semifinale per lui e best ranking al numero 138, lui che è stato il più forte tennista al mondo da Junior nel 2013. Non c’era nessun italiano in Korea.
Savannah, GA, Usa (CH Tour 80, Terra Verde): [15] F. Coria (Arg) b. [2] P. Lorenzi (ITA) 6-3 4-6 6-2
Inossidabile, esempio per chiunque ami lo sport, Paolo Lorenzi continua a lavorare duro e a provare a riconquistare la top 100, facendo base in Florida e girando i tornei americani, anche perché notoriamente in questa stagione fatica con l’allergia per il polline europeo. Dopo il bye del primo turno come tds numero 2, il toscano si è sbarazzato al secondo turno del forte vietnamita Ly, determinato ma poco adatto comunque alla terra verde americana. Poi nel terzo turno grandissima lotta contro il dominicano Cid Subervi, sconfitto solo 7-5 al terzo per superare nei quarti l’americano Eubanks, forse il più forte nel lotto dei suoi avversari incontrati in strada. L’indiano Sumit Nagal, che si allena in Spagna e che vidi al Challenger del Garden due anni fa, è stato battuto dall’azzurro in tre combattuti set per poter approdare alla finale giocata e purtroppo persa contro Federico Coria. Argentino, 27 anni, Coria è stato coinvolto qualche mese fa in una brutta vicenda legata al match fixing, dalla quale è uscito collaborando con gli investigatori. In realtà era stato solo accusato di omessa denuncia, sostanzialmente di non aver avvisato le autorità quando fu contattato per perdere un match. Certamente la nebulosità delle vicende legate alle scommesse nel tennis, che muovono miliardi, non aiutano l’appassionato di tennis a capirci molto. Da una parte chi conduce le indagini e la TIU che poi condanna non rivelano mai dettagli, sembrano processi fatti nei sottoscala degli stadi come succedeva nei peggiori regimi militari sudamericani, dall’altra ovviamente i criminali che gestiscono il match fixing non hanno alcuna convenienza a far conoscere i meccanismi. Comunque ora Coria ha riacquistato la serenità e si è spinto fino ad un successo importante e splendido. Per Paolino Lorenzi risultato gratificante, l’età non conta, è lo spirito e la preparazione atletica che fa la differenza. Inoltre ora l’azzurro si avvicina ancora di più alla top 100, fondamentale per entrare nel main draw degli Slam.
Ostrava, Repubblica Ceca (CH Tour 80, Terra Rossa): [4] K. Majchrzak (Pol) b. J. Sinner (ITA) 6-1 6-0
Altro torneo fantastico di Jannik Sinner, dominatore assoluto fino alla finale persa malamente dal polacco Majchrzak (qui un suo profilo). Del resto il polacco sembra in un momento di grazia, non ha perso nemmeno un set in tutto il torneo e si innalza alla posizione numero 115 ATP, suo miglior risultato di sempre. Jannik Sinner è definitivamente una realtà, personalmente ho visto tutti i match e la sua tenuta psicologica all’interno del punto, del game, del match e del torneo tutto (esclusa la finale dove era totalmente scarico) è pazzesca. Io credo che sia questo, come mi dissero Salvo Caruso e Coach paolo Canova (qui l’intervista dell’estate scorsa) che furono ottimi profeti. Il ragazzo è davvero fantastico, il suo gioco da attaccante da fondo è preciso, puntuale, fa scelte giuste, non si batte mai da solo. E per gli avversari diventa complicato trovare delle contromisure, perché per altro Jannik difende bene. Appena può ribalta l’inerzia dello scambio assumendosi pochi rischi in fondo, lo fa con un acume tattico speciale. Il servizio è il fondamentale su cui probabilmente i suoi allenatori si concentreranno, perché la prima non fa così male. Comunque ora Sinner si batterà nelle pre-quali del Foro, tutte da seguire con Musetti e Zeppieri anche in rampa di lancio. E l’altoatesino fa anche best ranking, 262 ATP, il che gli garantisce l’accesso a tutti i tabelloni Challenger. Quarti di finale per il ritrovato Travaglia, e un incoraggiante terzo turno per Andrea Basso, finalmente a buoni livelli. Viola, Bonadio e Napolitano formati al secondo turno, con quest’ultimo tennista biellese sconfitto dalla WC Tomas Machac, di cui ho parlato varie volte (qui un esempio). Subito fuori Vavassori e Dalla Valle.
Alessandro Zijno