ITF WTT Femminile 2019, Week 13: Gatto Monticone Donna-Samurai e il ritorno di Corinna Dentoni

W60 Croissy-Beabourg, Francia (60K, Indoor Hard): [1] V. Diatchenko (Rus) b. R. Anderson (Usa) 6-2 6-3
Nel torneo più importante della settimana trionfo annunciato di Vitalia Diatchenko, russa, 28 anni al terzo centro stagionale dopo Grenoble e Shrewsbury, tutti indoor. Entrata in top 100 sta velocemente scalando le vette e presto potrebbe fare il best ranking, attualmente piazzato al numero 73 WTA. Qualificazione e secondo turno nel main draw per Cristiana Ferrando, unica azzurra in tabellone che appare in ripresa.

Vitalia Diatchenko
W25 Canberra, Australia (25K, Terra): O. Rogowska (Aus) b. [1] P. Hon (aus) 7-6 6-3
Senza azzurre in tabellone il torneo di Canberra viene vinto dalla padrona di casa Olivia Rogowska, 27enne che in passato ha sfiorato la top 100 WTA e che attualmente è vicina alla posizione numero 200 del mondo. Giunta al successo numero 16 in carriera la Rogowska non ha nulla da difendere fino all’autunno e quindi potrà solo crescere nel breve. In finale ha superato la ben più promettente Priscilla Hon, ventenne di origini asiatiche già al numero 130 WTA, suo best ranking.
W25 Campinas, Brasile (25K, Terra): [5] D. Kovinic (Mne) b. J. Grabher (Aut) 6-2 3-6 6-3
Due azzurre (Jessica Pieri e Martina Di Giuseppe) in semifinale nel torneo dominato dalla montenegrina Danka Kovinic. La Kovinic me la ricordo anni fa a Caserta, accompagnata dalla inseparabile madre che le controllava qualsiasi cosa, dal cellulare al pasto. Era già forte e mi aspettavo che diventasse una professionista coi fiocchi. Ex numero 5 al mondo da Junior, è stata top 50 ed ora è scesa un pochino, è fuori dalla top 150 ma risalirà ben in fretta. La 24enne Kovinic, che ha vinto anche il torneo di doppio in coppia con la brasiliana Laura Pigossi, in semifinale ha eliminato la nostra Jessica Pieri. Per Jessica risultato importante, corroborante, dopo un inizio di 2019 e un finale di 2018 così così. Anche per Martina Di Giuseppe torneo di rilievo, con la semifinale che regala punti decisivi in un momento delicato, battuta solo dalla finalista Julia Grabher. Martina possiede un tennis brillante, quasi d’altri tempi, con la smorzata che è il suo marchio di fabbrica. Per la ventottenne tennista dei castelli romani ora posizione 184 WTA, quasi ormai al best ranking. Anche Jasmine Paolini, che veniva dal torneo vinto settimana scorsa sempre in Brasile (qui un resoconto) è stata eliminata dalla austriaca Grabher, lei ai quarti di finale. Grymalska fuori al secondo turno mentre Di Sarra, Colmegna e Caregaro non hanno superato le qualificazioni.
W25 Kofu, Giappone (25K, Hard): G. Gatto Monticone (ITA) b. [IR] L. Salden (Bel) 6-2 6-1
La racchetta come “naginata”, cioè la spada usata dalle donne samurai in Giappone, sorella della più famosa katana e per Giulia Gatto Monticone (qui un focus su di lei) si estrinseca il concetto di lotta e vittoria. Trenta anni, ora best ranking al numero 195 WTA, Giulia Gatto Monticone corona un sogno, quello di entrare nelle top 200, e ne culla il prossimo: entrare in uno slam. Il suo Coach Tommaio Iozzo, che è anche il suo compagno di vita, si è dichiarato contentissimo sia per i risultati, che per il lavoro svolto anche durante queste tre settimane asiatiche. Perché esiste un lavoro oscuro, poco reclamizzato e raccontato che si realizza durante i tornei. Si continua a provare, cercare sensazioni, ottimizzare, anche tra un match e l’altro, ovviamente non lasciando nulla al caso ma programmando giorno dopo giorno. Per questo, oltre al supporto psicologico e tattico, la presenza di Tommaso Iozzo durante le competizioni diventa sia un modo per aumentare le chance di vittoria che per un sistema per lavorare su ogni aspetto in maniera razionale e scientifica. Giulia è un esempio per giovani e meno giovani, uno dei migliori emblemi del crederci sempre, senza esagerazioni, senza proclami, con tanto impegno e credendo in se stessi. Naturalmente non bisogna credere che sia sempre rosa e fiori, i dubbi si annidano in ogni atleta, e in numerosi aspetti, e così è stato anche per Giulia in anni passati, ora tuttavia sembra aver davvero trovato una maturità che le regala una dimensione nuova. Una dimensione da Slam. La ragazza piemontese al primo turno del torneo di Kofu ha superato la russa Morgina in due set e nel turno successivo la canadese di origini italiane Rebecca Marino, tornata alle gare dopo un periodo di forte depressione e rifiuto per il tennis. Battuta la cinese Zhang ai quarti, Gatto Monticone ha affrontato una vera battaglia lunga più di due ore con la giapponese Mayo Hibi, sconfitta 6-3 al terzo set. La finale è un trionfo, in due set nettissimi contro la sorprendente belga Lara Salden.

Irene Garbo con la Cavalle-Reimers
W25 Santa Margherita Di Pula, Italia (25K, terra): [4] J. Teichmann (Svi) b. [3] K. Juvan (Slo) 7-6 6-0
La svizzera Jil Teichmann trionfa a Pula e conquista a soli 21 anni il sesto titolo da professionista, riavvicinando il suo best ranking che al momento è piazzato al numero 132 WTA. Tennista solida, mancina, buona mano, la Teichmann è stata premiata dalla federazione svizzera con una Wild Card al prossimo torneo di Lugano. Finalista la grande promessa Kaja Juvan, diciottenne iperprofessionista, che è attualmente al suo miglior risultato in carriera con la posizione numero 168 WTA. Per me la slovena Juvan prestissimo top 100. Migliori tra le azzurre Lucrezia Stefanini e Stefania Rubini, che sono giunte ai quarti di finale. La Rubini in particolar modo ha dimostrato grandi segnali di miglioramento, con quel fisico può davvero dire la sua a livelli più alti, speriamo che i progressi continuino anche se è notizia di oggi l’eliminazione nelle quali del torneo successivo di Pula. Secondo turno per Marchetti e Bronzetti, mentre sono uscite all’esordio Giovine, D. Chiesa, Bilardo e Brescia. Voglio segnalare l’esordio a livello ITF di Irene Garbo, avvenuto in quali: la ragazza, che comunque ha 14 anni e non fa ancora full time ma va a scuola regolarmente, ha ottime qualità ed ha stupito per la sua capacità di stare in campo, soffrire, controbattere ad una avversaria, la Cavalle-Reimers, più esperta e ancora più forte. Ma i fondamentali ci sono per la Garbo, sa variare, è una tennista potenzialmente interessante. Pensate che l’avversaria spagnola, che ha vinto 6-0 6-3, è da anni che oscilla tra 300 e 400 WTA e ha 26 anni e tante esperienze, eppure Irene non ha per nulla sfigurato, mettendo in mostra un tennis aggressivo e intelligente nello stesso momento.

Corinna Dentoni
W15 Tel Aviv, Israele (15K, Hard): [Q] C. Dentoni (ITA) b. [2] E. Raducanu (Gbr) 6-4 6-3
La rinascita di Corinna Dentoni parte dalla bellissima città di Tel Aviv, che sicuramente Corinna non avrà potuto visitare in questa occasione perché la vita dei tennisti durante i tornei è tutto campo e albergo con ritmi serrati. Senza dubbio però ha festeggiato questa trasferta israeliana, visto il clamoroso successo ottenuto addirittura partendo dalle qualificazioni. Ex numero 132 del mondo, la tennista toscana, ammirata anche per il suo indiscutibile fascino, è riuscita nell’impresa di tornare a vincere un torneo Pro dopo ben 4 anni, passati tra alti e bassi. Per altro questo è il primo su Hard vinto dalla Dentoni. Avendo perso il ranking Corinna è costretta ancora a passare attraverso le quali, ma con questo successo almeno nei quindicimila dovrebbe entrare direttamente nel main draw. Non dimentichiamoci che la Dentoni è stata numero 13 al mondo da Junior. L’ho incontrata personalmente al corso GPTCA, dove si è prestata come tennista ad esercitazioni tecniche, tattiche ed atletiche, durante le lezioni per noi aspiranti coach. In particolare nelle esercitazioni con il preparatore atletico Marco Panichi mi è sembrata davvero in buona forma e con un atteggiamento positivo che lasciava trapelare la sua voglia di tornare sulle scene internazionali. La vincitrice toscana era l’unica italiana in tabellone.
W15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): [WC-6] D. Lodikova (Rus) b. O. Gavrila (Rou) 6-4 6-2
La russa Daria Lodikova, 22 anni e ora intorno alla ventesima posizione del ranking ITF, vince il suo quarto torneo della carriera, tutti ottenuti su terra battuta. Sconfitta in finale la romena Oana Gavrila. Camilla Scala raggiunge il secondo turno, mentre Valentina Gaggini e Martina Spigarelli vengono sconfitte all’esordio.
W15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): [3] I. Soylu (Tur) b. [1] N. Gilchrist 6-3 6-3
Ipek Soylu, turca di 22 anni, e rientrata alle gare ad aprile dello scorso anno dopo un infortunio, sta ricominciando a carburare e a Sharm conquista il nono torneo da professionista a livello ITF. Se me parlava come di una predestinata, poi qualche problema muscolare e una maturità non compiuta ne hanno rallentato lo sviluppo tennistico. Ora è fuori dalla top 500 WTA a tornerà presto in auge. Con la svedese Cabaj Awad la tennista di Adana ha vinto anche il torneo di doppio. Non c’erano italiane in Egitto.
W15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [1] S. Mendez (Aus) b. [5] Y. Naito (Jap) 7-6 7-5
Secondo titolo consecutivo per l’australiana Seone Mendez che ha perso solo 2 set in 10 partite in queste due settimane di trionfi turchi. La diciannovenne di Sidney, seguita da papà Gabriel, entra così praticamente in top 100 ITF. Battuta in finale la diciottenne giapponese Yuki Naito, di cui ho parlato le settimane passate e che si è già messa in mostra ad Antalya vincendo un torneo a febbraio. Eliminata al primo turno Federica Arcidiacono.
W15 Cancun, Messico (15K, Hard): [2] M. Gonzalez (Par) b. [8] E. Appleton (Gbr) 6-7 6-1 6-3
Senza azzurre in tabellone, successo a Cancun per la paraguayana Montserrat Gonzalez, ventiquattrenne ex top 150 WTA che anni fa sembrava promettere meglio. Undicesimo titolo per la graziosa ragazza sudamericana, ex numero 5 al mondo da Juniores.
Alessandro Zijno