Marius Copil, il guerriero buono di Arad

Marius Copil, romeno, 28 anni, 79 ATP
Sviluppo Potenziale: 95%, Best ranking al numero 56 ATP potrebbe restare tale. Maturo.

Difficile possa migliorare ancora come best ranking, anche se è ancora giovane e ha tanti anni di carriera davanti. Qualcosa salirà probabilmente da qui a breve, perché ha pochissimo da scontare nella prima parte della stagione. Entrare nella top 50 appare sinceramente più complesso. Il fatto è che a livello Challenger ha avuto risultati notevoli negli anni passati, ma nel 2018 ha giocato solo nel circuito maggiore conquistando piazzamenti e due finali, una a Sofia e l’altra a Basilea, partendo dalle quali.
La Scheda
Marius Copil è alto 193 centimetri per un peso forma di 86 chili. Negli ultimi anni è diventato più veloce sul campo, ha un tipo di gioco che si adatta meglio al veloce indoor ma sa far bene su tutte le superfici. Servizio davvero pregevole ed efficace, tira stabilmente oltre i 220 Km/H, sa usare le variazioni, molti i punti diretti che gli regala. Il rovescio ad una mano è esteticamente godibile ed è considerato uno dei suoi colpi migliori, ma è solido anche sul diritto. Il suo coach era da qualche tempo Andrei Pavel, con l’ausilio di uno staff coeso composto da Lucian Nicolescu e Ioan Popoviciu, ma dal 17 febbraio 2019 Marius ha annunciato su facebook di aver interrotto la collaborazione ringraziando per i progressi il suo vecchio coach. I motivi non sono chiari, voci di corridoio parlano solo di una mancanza di raggiungimento dell’accordo economico. Il rapporto è buonissimo tra i due e presto potrebbero tornare a collaborare.


Le Dichiarazioni
“In passato ho avuto difficoltà a trovare il denaro per girare il circuito per bene; mi riferisco a quando ero fuori dai top 150 e potevo giocare solo i Challenger. E a me la Federazione Romena non ha dato aiuti consistenti. Ai tempi girava voce che a Tomic la Federazione Australiana avesse dato una carta senza limite di spesa. La nostra federazione non possiede questa potenza di tiro economico, e questo è uno dei motivi per cui si fatica di più in certi contesti come il mio. Tuttavia non ho mai ceduto alla tentazione di pensare al match fixing o altre cose del genere. Anni fa mi minacciarono di morte per non aver accettato 30mila euro per perdere un set. Ma io li ho denunciati, poi non so cosa sia successo a quei codardi. Gioco meglio nei tornei ATP, piuttosto che nei Challenger, anche se sono più duri. Nei tornei challenger spesso incontri tennisti che non conosci, e questo crea instabilità, di solito giocano alla grande e il giorno dopo non riescono a colpire una palla. Sto lavorando molto sul movimento in campo e a rete, ma attualmente sono senza coach, ho appena interrotto la mia collaborazione con Andrei Pavel che ringrazio pubblicamente. In passato, ho lavorato con Peter Carlsson per sei mesi, lui è stato l’allenatore di Soderling per quattro anni. L’ho pagato 4250 euro al mese, per mese bisogna considerare 20 giorni di lavoro e tutto ciò che supera queste giornate costa 250 euro al giorno. Quindi gli ho dato il 7% del mio prize money. Qualcuno ha scritto che mio padre avrebbe investito sul mio futuro quando ero ragazzino circa 600mila euro. A me sembrano troppi, bisognerebbe chiederlo a lui, Da molti anni ormai comunque mi finanzio da solo, sono almeno 5 stagioni che vado in attivo e sono fiero di questo. Speriamo di poter aumentare i campi indoor in Romania, più campi veloci, ce ne sono ma spesso sono circoli privati che quindi costano parecchio. Il movimento femminile è ottimo, per il maschile è più difficile, ma piano piano qualche campioncino uscirà fuori.”
La Storia
Marius Copil nasce il 17 ottobre 1990 ad Arad, una città romena di frontiera con l’Ungheria in Transilvania, in una famiglia di grandi sportivi. Suo papà Craciun è stato nazionale di rugby, sport molto popolare in Romania mentre sua mamma ha fatto parte della nazionale femminile di pallamano, anche questo sport popolarissimo perché molto sponsorizzato e incoraggiato dal vecchio regime di Ceaucescu. La parola Copil in romeno significa bambino, ed in effetti Marius è rimasto tale nell’atteggiamento verso il tennis. Per lui questo sport è un gioco maledettamente serio, esattamente come per tutti i bambini. Inizia a giocare a 7 anni e subito si mette in mostra, con qualità atletiche innate. Fino ai 12 anni Marius ha anche giocato a calcio, poi ha deciso di dedicarsi solo al tennis. Da Junior era già molto forte, ma non aveva grosse chance di girare il circuito giovanile per motivi strettamente economici e anche perché papà Craciun pensava, da buon rugbista, che avrebbe dovuto subito buttarsi nella mischia dei grandi. In uno dei pochi tornei giocati comunque ebbe modo di battere Carreno Busta su terra rossa per dire. Così nel 2006, a soli 16 anni, esordisce nel circuito professionistico, vincendo poi l’anno successivo il suo primo Futures in Romania. Nel 2011 è già nella top 200 ATP e poi rimane incastrato in questo limbo tra la top100 e la top200 per circa 6 anni, vincendo comunque anche 3 Challenger durante questo periodo di transizione. Nel 2017 la svolta con l’ingresso nella top 100, la possibilità di girare il circuito maggiore, e le due finali, a Basilea e Sofia di cui abbiamo parlato. Gli manca l’acuto con un torneo vinto in ATP, ce lo aspettiamo solo indoor hard comunque.
Alessandro Zijno