ITF World Tennis Tour 2019, Week 9: Jannik Sinner non si ferma più e conquista anche il 25K di Trento

La settimana si apre con l’interessante notizia dell’aumento del numero dei tennisti ammessi nelle qualificazioni: da 24 a 32 giocatori, in modo da diminuire il numero dei ragazzi che giungono nelle destinazioni dei tornei senza poter accedere nemmeno alle quali e dovendosi sobbarcare le “prequali” che soprattutto i resort tunisini, egiziani e turchi organizzano per fare cassa. E’ un passo avanti dopo le numerose proteste dei players (qui un articolo a riguardo).
M25 Trento, Italia (25K, Indoor Hard): [WC] Y. Sinner (ITA) b. [5] J. Jahn (Ger) 6-3 6-4
Ciò che sorprende davvero di questo giovanissimo altoatesino, Jannik Sinner, è la voglia di giocare ogni punto di ogni singola partita in qualsiasi torneo. Dopo la sbornia di Bergamo, dove è andato a vincere un Challenger da numero 500 del mondo, ha prevalso in lui la spensieratezza dei 17 anni rispetto al senso di appagamento che sarebbe stato più che accettabile. Dotato di una Wild Card si è presentato al via al torneo organizzato all’Ata Battisti di Trento, un 25mila dollari, più pimpante che mai e ha messo in fila tutti gli avversari. Al primo turno Sinner ha battuto al tie break del terzo set il bombardiere francese Albano Olivetti, uno che serve puntualmente oltre i 200 Km/H, e che sul “ghiaccio” trentino sa giocare bene. Eppure il braccio di Jannik non ha tremato, la sua carica agonistica è rimasta inalterata e ha chiuso 7-4 in suo favore. Anche il secondo turno era complicato, contro un altro francese, Jules Okala, un altro battitore implacabile. Due set e il nostro l’ha portata a casa. L’ennesimo francese nei quarti, Cornut Chauvinc, eliminato con il solito tie break vincente nel secondo set. In semifinale vittoria contro il tedesco Ejupovic, prima della vittoria in finale contro l’altro tedesco Jeremy Jahn, alla seconda finale consecutiva persa in 2 settimane dopo quella di Glasgow. Al termine del match ha dichiarato di essere ovviamente molto contento, in particolare per i suoi genitori che lo hanno seguito. Jannik, che da oggi è 324 ATP, proviene da una famiglia della classe media lavoratrice, ha sani principi, è davvero un ragazzo tranquillo, fa impressione vederlo vincere ed esultare appena. Il suo allenatore Andrea Volpini, dello staff di Piatti, ha dichiarato che farà sicuramente il Bonfiglio, e si dedicherà a preparare i Challenger italiani su terra. Tra gli altri azzurri è giunto al secondo turno il solo Andrea Pellegrino, testa di serie numero 2, sconfitto dall’olandese Brouwer, un tennista da attenzionare assolutamente. Subito fuori tutti gli altri, da Musetti a Caruana, da Basso ad Ornago. Ha fatto esperienza Mattia Bernardi, idolo di casa, contro il finalista Jahn.
M25 Albury, Australia (25K, Grass): [1] B. Klein (Gbr) b. M. Romios (Aus) 6-1 6-2
Nel primo torneo annuale su erba, ad Albury in Australia, senza presenze azzurre, trionfo del favorito della vigilia, il britannico Bryden Klein, 29 anni al diciottesimo successo a livello ITF. La sorpresa semmai è arrivata dal diciannovenne australiano Mattew Romios, tennista ancora sconosciuto a questi livelli frequentando solo i tornei australiani. Ora con questo punticino ATP entra in top 700, mentre Klein recupera posizioni in top 400, molto distante dal suo best ranking al numero 169 ATP.

Pietro Rondoni
M15 Antalya, Turchia (15K, terra): [1] D. Popko (Kaz) b. [4] S. Korda (Usa) 5-7 7-5 7-5
Deve fare una fatica del diavolo il più esperto Dmitry Popko, tds1 del torneo turco, per avere la meglio sul next gen diciottenne Sebastian Korda, figlio d’arte, nella finale del torneo di Antalya. Quattrordicesimo titolo, terzo stagionale, per il kazako, che già due settimane fa aveva superato sempre ad Antalya e sempre in finale il giovane americano Korda. Stavolta il figlio del mitico Petr Korda ha venduto ancora più cara la pelle, perdendo solo 5-7 al terzo set. Pietro Rondoni migliore dei nostri con un’altra semifinale, in un inizio di stagione molto soddisfacente per lui e che lo vede ora in top 30 ITF, con vista su quella classifica leggermente più alta (dal numero 20 in su) che può garantire accesso ai tabelloni Challenger, almeno in quali. Quarti di finale per Alessandro Petrone sconfitto proprio nel derby da Rondoni. Secondo turno per Marco Mosciatti, mentre è stato eliminato subito Luca Prevosto. Attenzione alla crescita esponenziale del bulgaro Andreev, 17 anni e numero 3 Juniores, in tabellone grazie ai posti riservati ai giovanissimi e subito quartofinalista, ripetendo il buon torneo (sempre quarti) di 3 settimane fa qui in Turchia.
M15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [3] A. Celikbilek (Tur) b. [6] C. Negritu (Ger) 2-6 6-4 6-1
Quarto sigillo in carriera per il turco Celikbilek, 22 anni e numero 472 ATP (e ora nuovo top 100 ITF). Il ragazzo turco lo avevo visto giocare nel 2016 a Recanati, in occasione del Challenger e pensavo che da lì a poco sarebbe salito di più in classifica. Invece a parte qualche bagliore a livello Futures non ha fatto moltissimo come risultati: dotato di un gioco piatto, una buonissima mobilità e un servizio così così, è un tennista molto adatto comunque al cemento. Il finalista Negritu ha sfiorato il secondo successo da professionista: il tennista tedesco di origini romene lo conobbi a Trento 3 anni fa, era accompagnato dal papà ed aveva grossissime difficoltà negli spostamenti e diverse lacune tecniche che non lasciavano intravedere un grandissimo futuro. Eppure ora guardatelo in una finale di un 15mila!!! Certo che si possono fare previsioni, certo che si possono esprimere opinioni, ma il tennis è “liquido” e i giudizi non sono mai definitivi, né nel bene né nel male. Sarei curioso di rivedere Negritu dal vivo. Si è messo in evidenza il diciassettenne francese predestinato Valentin Royer, semifinalista e attualmente numero 22 al mondo come Junior, che ha perso da Zeppieri negli ultimi Aus Open di categoria. Quarti di finale per Bega, secondo turno per Ocleppo e Vilardo. Subito fuori Francesco Forti.

Viktor Durasovic
M15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): [1] V. Durasovic (Nor) b. [WC] D. Altmaier (Ger) 6-7 6-4 6-4
Ci sta mettendo più tempo di quello che si pensava anni fa Viktor Durasovic ad avvicinare il tennis che conta. 21 anni, ex numero 32 del mondo da Juniores, allenato da Bruno Alcala Serrano, il tennista di Trondheim ma di origini slave sta solo ora riuscendo a riprendere fiducia dopo un 2018 sotto le aspettative. Quinto torneo professionistico vinto qui in Egitto da Durasovic, in finale contro il tedesco Altmaier sceso molto in classifica a causa di un infortunio. Ancora in evidenza il semifinalista Youssef Hossam, che prevediamo come il più forte africano degli anni 2000 se manterrà le promesse. Miglior azzurro Marco Miceli che ha raggiunto i quarti di finale poi sconfitto dal vincitore del torneo. Secondo turno per Davide Tortora, mentre sono usciti subito Giorgio Ricca e Claudio Fortuna.
M15 Faro, Portogallo (15K, Hard): S. Ehrat (Svi) b. [1] J. Grills (Aus) 6-2 6-2
Quarta finale e seconda vittoria del 2019 per il tennista svizzero Sandro Ehrat, in forma smagliante e determinato come mai finora nella sua carriera. Ventisettenne l’elvetico ha lasciato agli avversari le briciole, addirittura solo 16 game in 5 match! L’incontro più combattuto è stato il 6-3 6-3 inflitto al brasiliano Gutierrez in semifinale. Con questo risultato Ehrat entra in top 40 ITF con ancora remote possibilità di entrare nelle quali Challenger. Prossimo obiettivo la top 30 ITF. Tra gli azzurri unico Giovanni Fonio a raggiungere il secondo turno, fuori subito Jacopo Berrettini, Andrea Guerrieri e Antonio Massara.
Alessandro Zijno