Henri Laaksonen, lo svizzero che non t’aspetti

Henri Laaksonen, svizzero, 26 anni, 166 ATP
Sviluppo Potenziale: 80% (tecnica ineccepibile, fisico buono, ci vuole più grinta)

Vidi giocare Henri Laaksonen a Vicenza nel 2016 contro Edoardo Eremin che lo prese a pallate per l’intero match e lo costrinse sulla difensiva, battendolo 6-2 al terzo. Nel turno precedente aveva battuto un Donati un po’ acciaccato. Da lì a pochi mesi lo svizzero di origini finlandesi avrebbe spiccato il volo raggiungendo poi la top 100. Seguii il match tifando come un matto per Eremin, accanto a Umberto Rianna, responsabile Over 18 della FIT, che alla fine dell’incontro era davvero felice per una vittoria del nostro ragazzo che reputava non banale. Rianna ci vide lungo perché profetizzò il veloce ingresso di Laaksonen nei tornei degli Slam, cosa che avvenne la stagione successiva col il best ranking al numero 93 ATP. Curiosamente io e lo svizzero alloggiavamo in un bed and breakfast a Costabissara, a pochi chilometri da Vicenza, e la sera dopo l’incontro rientrammo dalla cena insieme parcheggiando le nostre due macchine una a fianco all’altra. Io lo salutai e lui, insieme al suo accompagnatore, mi apostrofò con parole poco simpatiche. Ci restai male, anche perchè avevo l’analisi statistica del suo match con Edoardo e gliela volevo offrire sportivamente. E’ possibile che fosse nervoso per l’andamento del match e per il mio tifo calcistico a favore di Eremin, lo posso comprendere e non gli serbo certo rancore. La mattina dopo ci incontrammo di nuovo, lui partiva presto ma ricordo bene che la rabbia non era sbollita. Da quel giorno ho cominciato a seguirlo, e dico la verità, tifandogli anche a favore, ma non mi è più capitato di incontrarlo dal vivo. E’ sceso alla posizione numero 166, e sinceramente il suo livello è superiore, io credo che ritroverà la top 100, forse anche prima della fine dell’anno, non ha tantissimo da scartare ad inizio stagione e la qualificazione agli Aus Open è un bel biglietto da visita e una ottima iniezione di fiducia. Per il futuro è possibile che sia uno di quei tennisti che oscilla per tutta la carriera in bilico tra i top 100 e i top 150.
La Scheda
Henri Laaksonen è un tennista destrimane con rovescio a due mani alto 185 centimetri e con un peso di circa 78 chili. Attualmente non ha un coach ufficiale che lo segue. Nonostante lui dichiari di “sentire” maggiormente il diritto a me piace molto anche il suo rovescio, che lungolinea spesso gli inverte l’inerzia dello scambio a suo favore. Il servizio è buono ma non eccezionale e fisicamente è messo bene, nel senso che si muove bene sul campo. E’ veloce ed esplosivo, fa meno punti di quelli che sembrerebbe però. E questo non è un dettaglio, appare come uno di quei tennisti che è più bello che efficace. A 26 anni è arrivato il momento di dare una svolta alla carriera e ciò che ho notato è che Henri va talvolta in difficoltà quando il match non va come dice lui. So per certo che sta lavorando molto per cercare di ovviare a questi problemi di tenuta mentale, intesa come capacità di intensità agonistica punto a punto. Qualche tie break vinto in più e qualche partita risollevata e vinta al terzo set stanno dimostrando che la strada è quella giusta. Scende a rete abbastanza di rado, nonostante non sia malissimo nel gioco di volo. E’ senza dubbio un giocatore da veloce.

Le Dichiarazioni
“Sono nato in Finlandia, come il mio cognome lascia intendere e ho deciso di prendere proprio il cognome di mamma che è finlandese mentre mio papà ha lasciato la famiglia quando io ero piccolo, però ho sempre mantenuto i rapporti con lui. Pasi Virtanen in Finlandia è stato il mio primo coach e da bambino giocavo anche a calcio e basket. In realtà avevo cominciato con mia mamma, con le palle red, a 4 anni: anche lei è una ex tennista come mio padre, che è anche coach internazionale. Sono senz’altro un attaccante da fondocampo; gioco volentieri sulla linea di fondo, ma cerco soluzioni offensive ogni volta che posso. La mia arma vincente, se devo scegliere, è il dritto, piuttosto che il rovescio. Mi sono allenato presso Swiss tennis a Bienne, nel centro federale, dove c’è tutto ciò che serve ad un tennista. Swiss Tennis è per i giocatori più giovani un ottimo posto dove allenarsi. Ci si confronta e inevitabilmente si genera una competizione sana, che induce a migliorarsi. Non solo: dato che vi vengono i migliori giovani svizzeri, un aspetto molto importante è che ciascuno di essi si cimenta con stili di gioco diversi e tutto questo non può portare che ad un miglioramento del proprio livello. Il mio obiettivo per il 2019 è certamente ambizioso: vorrei rientrare nella top 100. Sono consapevole che è difficile, ma anche che non è impossibile arrivarci. Per me sarà cruciale non solo migliorare il mio gioco da fondo, guadagnando in aggressività, ma ancor più essere in salute, per poter lavorare adeguatamente.”
La Storia
Henri Laaksonen è nato il 31 marzo 1992 a Lohja, in Finlandia da mamma finlandese e papà svizzero di origine italiana, Sandro Della Piana, un ottimo giocatore che è stato anche numero 325 del mondo circa nel 1994. I genitori si sono presto separati e nonostante la crisi coniugale papà Sandro, ora coach professionista, ha sempre mantenuto i rapporti con lui e lo consiglia tuttora. Non è un dettaglio ricordare che il best ranking Sandro Della Piana l’ha ottenuto proprio quando Henri era piccolissimo, e quindi può davvero essere prodigo di suggerimenti su come condurre la propria esistenza, come gestire la vita privata, una relazione sentimentale e tutto ciò che è di così vitale importanza per una persona, anche e soprattutto per un professionista che gira il circuito. Noi spesso ci dimentichiamo della rilevanza di quello che accade fuori dagli aspetti tennistici degli atleti, ed è quello che può fare la differenza. Comunque a 4 anni è la mamma di Henri a mettergli la racchetta in mano, affidandolo poi alle cure di Pasi Virtanen che lo plasmerà come tennista. Da Junior ha avuto una buona carriera che lo ha portato alla posizione numero 20 del ranking, poi da professionista ha vinto 2 Futures e 3 Challenger nel 2017 ha raggiunto il best ranking al numero 93 ATP. In realtà è da quando ha 20 anni che orbita intorno alla stessa fascia di ranking, senza mai riuscire a fare un salto definitivo nei tornei più importanti. Fino al 2010 ha giocato sotto la bandiera finlandese, per passare alla Svizzera l’anno successivo. Qualche anno fa, nel 2103, il suo nome è salito alla ribalta per una furiosa litigata in occasione di una sua convocazione nel team svizzero di Davis: Wawrinka lo accusò di scarso impegno in allenamento e lui rispose per le rime, finendo con l’essere allontanato dalla Federazione Elvetica. Poi nel corso degli anni successivi fu richiamato ed ora è una colonna della sua nazionale. In questi giorni si è qualificato al tabellone principale dello Slam australiano, vincendo tre partite decisive, e ora sfiderà al primo turno il bosniaco Mirza Basic, in un match alla pari. Grande occasione per lo svizzero di superare almeno un turno in un Major per la prima volta in carriera.
Alessandro Zijno