ATP Challenger 2019, week 2 : Matteo Viola coraggio e finale in Vietnam. Primo squillo dell’americano Wolf

Coraggiosa e premiante la scelta di Matteo Viola di volare in Vietnam per partecipare a questo torneo Challenger di Da Nang, dove fa finale ed è il nostro miglior azzurro della settimana. L’americano JJ Wolf trionfa per la prima volta in un Challenger.

Da Nang, Vietnam, CH 80 (54160$+H, Hard) [1] M. Granollers (Spa) b. [2] M. Viola (ITA) 6-2 6-0
Il 31enne veneto Matteo Viola raggiunge una importante finale nel torneo asiatico di Da Nang in Vietnam dove era accreditato della seconda testa di serie. Ex numero 118 ATP nel 2013 Viola ora sta risalendo la china e con questi 48 punti si riporta intorno alla posizione numero 250 del ranking. Il prize money per la finale è di 4240 Euro lordi che giustificano e ripagano con pienezza questa trasferta lontana e coraggiosa affrontata dal tennista nato a Mestre ed ex allievo del coach guru Giampaolo Coppo. Ora Matteo avrà ancora maggiore facilità di entrare nei tabelloni principali dei Challenger, anche quelli magari di maggior caratura, che da quest’anno sono a 48 posti. Tennista esperto, molto professionale, dotato di un sontuoso rovescio a due mani, Matteo Viola si esprime meglio sul cemento anche se storicamente i migliori risultati li ha ottenuti su terra battuta. In carriera finora ha conquistato 13 titoli ITF Futures e 3 Challenger in singolare. Lo abbiamo rintracciato e ci ha detto: “il mio coach attuale è Marco Cepile, un giovane, motivato e bravissimo allenatore. L’obiettivo è di riuscire a fare una classifica che consenta l’ingresso nelle quali degli Slam, migliorando le prestazioni mese dopo mese.” Dopo questo bel risultato Viola si presenterà carico al Challenger di Koblenz, dove è entrato nel main draw grazie alla rinuncia di vari atleti precedentemente iscritti. A Da Nang l’impresa di Viola è stata in semifinale dove ha battuto l’americano Kwiatkovski, giocatore di cui sentiremo parlare, grande talento: sotto di un set e due break l’azzurro ha rimontato, vinto il tie break del secondo set e chiuso l’incontro 6-2 al terzo set con l’americano stordito dall’intensità agonistica di Matteo. Viola, testa di serie numero 2, aveva giovato di un bye al primo turno, poi aveva battuto in serie il thailandese Trongcharoenchaukul, il tedesco Hassan, e il cinese Bai. In finale la sconfitta con lo spagnolo Granollers ci sta tutta, anche per il fatto che Granollers non aveva in pratica giocato la semi, per il ritiro di Yevseyev nel primo set. Il vincitore ha 32 anni, è stato numero 19 del mondo in singolare e nel doppio è attualmente numero 23. Prima di questo torneo era numero 110 ATP ma tornerà adesso nella fatidica top 100. Alessandro Bega è uscito al primo turno dall’emergente indiano Kadhe, mentre ottimo torneo di Riccardo Bonadio che conferma i progressi visti a fine 2018, raggiungendo gli ottavi di finale prima di arrendersi al giovane russo Avidzba, uno che se in giornata può battere chiunque. Bonadio guadagna ben 46 posizioni in classifica piazzandosi al numero 456 ATP. Ricordiamo che Bonadio era stato uno dei più penalizzati dalle nuove classifiche che hanno cancellato i punti conquistati negli ex Futures, facendogli perdere in un secondo più di 100 posti in classifica a fine 2018. Tra gli altri mi è piaciuto molto anche l’egiziano Youssef Hossam, uno dei più promettenti tennisti africani, con una storia particolare alle spalle e il fratello bannato a vita per match fixing.

Canberra, Australia, CH 80 (54160$+H, Hard) [2] H. Hurkacz (Pol) b. [4] I. Ivashka (Blr) 6-4 4-6 6-2
Il fortissimo polacco Hubert Hurkacz vince il torneo e fa best ranking al numero 76 ATP, mostrando un tennis propositivo e davvero micidiale col suo servizio e diritto. Il 21enne polacco vince il terzo Challenger della carriera, battendo l’altro top 100, il bielorusso Ivashka, che si consola anche lui con il best ranking al numero 84 ATP. Da segnalare il ritorno a livello buoni dell’argentino Renzo Olivo, solo due anni fa top 80 ATP. Poi una caduta impressionante, ben 16 sconfitte di fila al primo turno che lo fanno precipitare al numero 511 del mondo. Ora la lenta risalita con segnali incoraggianti provenuti da Canberra dove ha fatto semifinale. Bene il nostro Marco Bortolotti che, in tabellone grazie ad uno dei posti riservati al ranking WTT, ha fatto secondo turno e si è portato a casa 3 punti pesanti in ottica ranking e 500 euro circa che non fanno mai male. È stato sconfitto da Vesely che è un signor giocatore tra l’altro lottando in entrambi i set.

Columbus, USA, Ch 80 (54160$+H, indoor Hard): [WC] J.J. Wolf (Usa) b. [WC] M. Torpegaard (Den) 6-7 6-3 6-4
Finale incredibile tra due tennisti entrambi studenti dell’Università locale dell’Ohio e proprio per questo dotati di Wild Card. L’unico azzurro in tabellone nel singolare era Gianluca Mager che è stato eliminato al secondo turno dalla sorpresa delle ultime settimane, l’americano JJ Wolf, capace di battere anche Kozlov e spingersi fino in finale. L’americano Wolf ha avuto un finale di 2018 strepitoso, alla fine ha vinto il torneo (primo Challenger della carriera) ha raggiunto il best ranking con il risultato di oggi al numero 270 ATP. Wolf ha 20 anni, è nato a Cincinnati nell’Ohio e gioca per l’Università locale. Da Juniores ha raggiunto la posizione numero 20 del ranking mondiale e in questo torneo è stato dotato di una Wild Card per le ultime ottime prestazioni nei Challenger americani, come anche l’altro finalista Torpegaard. JJ Wolf è destrimane con rovescio a due mani, non è altissimo (183 cm) e è piuttosto ben messo atleticamente, molto potente con palla pesante. Come da tradizione americana serve molto bene, anche se il punto forte è più sul diritto che colpisce con grande anticipo. Il danese Torpegaard, più alto e filiforme del suo avversario, più esperto avendo 24 anni, già nel 2016 aveva vinto il torneo su questi stessi campi, dove si sente padrone di casa. Anche per il danese comunque best ranking, 296 ATP. La coppia Vavassori/Oliveira si ferma nel doppio ai quarti di finale.
Alessandro Zijno