Pedro Martinez, la normalità al potere

Pedro Martinez, spagnolo, 21 anni, 153 ATP (162 nuove classifiche)
Sviluppo Potenziale: 80% (il servizio come limite da superare e poche armi di gioco)

Pedro Martinez Portero è un tennista spagnolo che è stato numero 16 da Junior, senza però far parlare troppo di sé. E’ ancora molto giovane e non gli è preclusa una carriera interessante, anche se non pare possedere le stimmate da dominatore del circuito. Può ambire in carriera ad una top 100 che nel corso degli anni potrà raggiungere e mantenere per qualche periodo, con punte non eccessivamente più alte. E’ comunque un tennista che ci esalta e si esalta nella lotta, vince parecchie partite che dovrebbe perdere e va in fondo ai tornei. A livello Challenger si sta facendo notare, la prossima stagione dovrà confermarsi e non sarà facile. Per quest’anno la top 100 è lontana, forse irrangiungibile.
La Scheda
Alto 185 cm con un peso forma di 76 chili, Pedro Martinez è un destrimane con rovescio a due mani che si allena presso l’accademia di Ferrer. Da classico spagnolo moderno ha come arma principale la caparbietà e lo spirito di sacrificio, uniti ad una tecnica molto efficace da entrambi i lati. I suoi limiti sono ancora nel servizio con il quale raramente fa punto diretto, anche se la prima non è malissimo. E’ per sua stessa ammissione sulla seconda di servizio che rischia di essere attaccato dai suoi avversari. In particolare sulla terra rossa il suo macinare chilometri risulta produttivo, gioca spesso almeno un metro dietro la riga di fondo, e il suo obiettivo tecnico-tattico per il 2019 sarà quello di riuscire a mettere più spesso i piedi in campo, ed anche riuscire ad utilizzare degli schemi vincenti per arrivare alla rete in condizione di fare il punto. La transizione da fondo a rete, nonostante due gambe molto buone, non è ottimale. Dalla baseline si difende con molto ordine e possiede caratteristiche da contrattaccante interessanti. Molti match li vince in lotta, segno di una grande attitudine al combattimento e al sacrificio. Del resto è Ferrer stesso con il quale si allenava e si allenerà anche in futuro a dire che Martinez è uno di quei tennisti che tutti vorrebbero poter dirigere per una abnegazione più unica che rara. Parlando con i suoi avversari un po’ tutti mi hanno confermato che batterlo è complicato perché lo spagnolo davvero mantiene una energia agonistica importante per tutto il match e per tutti i punti, e difficilmente entra in difficoltà emotiva, sebbene sia ancora giovanissimo e da ragazzino non fosse così solido, anche se ha raggiunto la posizione numero 16 del ranking giovanile. Chiamato a rete magari con una palla corta dopo pochi scambi è la tattica che alcuni dei suoi avversari hanno usato per non dargli ritmo e non permettere a Martinez di tessere la sua tela. La velocità di palla dello spagnolo non è ancora il suo forte, ma “bucarlo” è davvero complicato.
Le Dichiarazioni
“Non ho obiettivi di classifica per il 2019, ho speranze, quelle sì, ho sogni tipo finalmente entrare nei top 100 e giocare gli Slam con continuità, e questi sogni mi aiutano a vedere in positività per il futuro. Mi alleno sempre all’Accademia di Ferrer, e l’impegno è sempre massimale. Perché io non so stare senza tennis, sono nato a Valencia, vicinissimo ad un centro sportivo che aveva anche campi da tennis e per me è l’essenza della vita stessa, stare in campo a tirare palline, correre e a prenderle e provare a battere un avversario. Da Junior ero considerato forte ma non un fenomeno, ed altri ragazzi sembravano poter fare meglio di me, però ora io sono qui a giocare i Challenger ed altri hanno smesso. Ho anche avuto fortuna di non aver subito infortuni brutti. Ora mi concentrerò su allenamenti che possano migliorarmi in quelle che sono le mie lacune, e dovrò essere più aggressivo tatticamente. Preferisco la terra rossa, ma credo di poter dire la mia anche sul cemento outdoor, e infatti alcuni buoni risultati li ho già raggiunti.”


La Storia
Pedro Martinez Portero nasce a Valencia il 26 aprile 1997 e da Juniores è stato numero 16 del mondo, ha vinto ben 8 titoli a livello Futures, tutti su terra battuta a parte l’ultimo in Egitto giocato sul cemento. In questa stagione il miglior risultato è stata la conquista del trofeo di Bastad, il challenger svedese su terra rossa. H fatto anche finale al Challenger di Barcellona, battendo Gianluigi Quinzi al primo turno in lotta (anche se in due set), poi il bulgaro Kuzmanov, Giustino nei quarti e Baldi in semifinale, prima di perdere in tre set da Carballes Baena, un altro spagnolo lottatore di maggiore peso ed esperienza. Ha avuto una stagione in fondo molto costante e ha spalmato i suoi punti in differenti tornei: ad inizio di stagione ha subito qualche piccola cambiale in scadenza, e fatico a credere che possa salire molto di più al momento. Rimanesse attaccato alla top150 sarebbe già un risultato incoraggiante. Quella di Pedro Martinez è una storia che mi piace particolarmente raccontare, è un tennista umile, sereno, che tira fuori la sua aggressività in campo, come è utile fare per tutti noi, da Roger Federer fino all’ultimo quarta categoria.
Alessandro Zijno