Miomir Kecmanovic, un progetto nato da lontano

Miomir Kecmanovic, serbo, 19 anni, 132 ATP

Sviluppo potenziale: 60% del potenziale. (lavorare sul fisico per crescere ancora)

Destrimane con rovescio a due mani, il giovanissimo serbo ex numero 1 del mondo da Junior ha tutte le carte in regola per emergere nell’Olimpo del tennis mondiale. Senza dubbio è un progetto che parte da lontano con scelte coerenti da parte della famiglia che non gli ha messo particolari pressioni e gli sta consentendo di crescere in modo graduale. Sicuro top 30, possibile inserimento nella top ten se fisicamente diventa ancora più potente ed elastico allo stesso tempo. 

La Scheda

Essendo cresciuto tennisticamente negli USA, dove si allena ormai da anni dal solito Bollettieri, Miomir Kecmanovic ha nel diritto killer il colpo preferito, ma è decisamente completo come giocatore, senza grosse lacune. Buon servizio, un rovescio a due mani molto solido, e una tenuta mentale di livello importante, gli regalano un tennis determinato e vincente, sebbene sia ancora indietro come risultati a quelli che erano i suoi competitor da Junior. E’ tuttavia solo questione di tempo e di un fisico ancora non potentissimo. Alto 183 cm, una altezza ormai sotto media per il circuito maschile e con soli 75 chili di peso, non è certo un gigante e paga un po’ queste misure, sebbene alla fine la palla viaggi bene. La sua superficie preferita è il cemento, il che fa ben sperare per il futuro visto che la maggior parte dei punti ATP si gioca sui campi veloci. 

PARIS, FRANCE – JUNE 01: Miomir Kecmanovic of Serbia in action in his boy’s singles match against Mate Valkusz of Hungary on day nine of the 2015 French Open at Roland Garros on June 1, 2015 in Paris, France. (Photo by Julian Finney/Getty Images)

Le dichiarazioni

“Il mio obiettivo è entrare in top 100. E’ solo a quel punto che puoi definirti un vero professionista. Perché ti spesi da solo e non gravi più sulla famiglia.  In realtà io devo dire mille volte grazie ai miei genitori che mi hanno dato la possibilità di crescere e vivere nel modo che mi piace a me. Cioè giocando a tennis. Non ho paura di nulla e sono pronto ad accogliere le sfide, nel tennis come nella vita. So bene che non è tutto rose e fiori. Non sono uno che si stancherà presto di giocare, girare il mondo e accarezzare sogni. Anche se dovessero restare tali per tutta la vita. Sono molto motivato. Con il mio allenatore Miro Hrvatin stiamo lavorando su ogni aspetto, come deve fare qualsiasi campione. Faccio base comunque alla IMG Academy a Bradenton e fino a poco tempo fa ero seguito anche dal Coach Jose Lambert. Credo che la IMG abbia tutto ciò che occorre ad un tennista come strutture e possibilità. Il resto ce lo deve mettere il ragazzo, col talento e col cuore.”

La storia

 Miomir Kecmanovic nasce a Belgrado come il connazionale Novak Djokovic, il 31 agosto 1999 e da Junior raggiunge la posizione numero 1 del ranking mondiale a fine 2016. I suoi genitori, Dragutin e Maja sono entrambi medici piuttosto conosciuti in Serbia. Al tennis fu iniziato a circa 6 anni dai nonni in occasione di una vacanza in montagna e da lì in poi ha cominciato a sbaragliare il campo in Serbia. Vinceva sempre, sui campi in terra battuta. Nel 2013 viene notato da un agente che gli consiglia di trasferirsi in Florida alla corte della IMG Academy e gli procura una borsa di studio. Permette anche alla zia Tanya di trasferirsi con lui e gli mette alle costole un sergente di ferro come Jose Lambert. Vince l’Eddie Herr, l’Orange Bowl, arriva sempre in fondo agli Slam, insomma subito si dimostra un cavallino vincente. Nel 2017 vince 3 Futures e anche il suo primo Challenger a fine stagione. Quest’anno vince il suo primo Challenger a Shenzhen e irrompe al suo best ranking al numero 132 ATP. Non ha ancora scalpi eccellenti a livello ATP e il suo attuale coach Miro Hrvatin ha programmato con Miomir la stagione ancora imperniata su tornei Challenger, per provare  a crescere ancora come consapevolezza. Mi sembra che abbia bisogno ancora di un anno, e forse il 2020 potrebbe essere il momento della svolta. In attesa di un’ altra ulteriore stagione proviamo a monitorarne gli sviluppi.

Alessandro Zijno