Jason Jung e il triangolo Taiwan-USA-Cina

Jasun Jung: cinese di Taipei, 29 anni, 121 ATP
Sviluppo Potenziale: (80%, possibile sorpresa sul cemento in Asia e USA)

Il californiano di papà americano e mamma proveniente dall’isola di Formosa è uno di quei tennisti di non facile “lettura”. E’ nato sul cemento classico degli Stati Uniti, si è formato all’università del Michigan dove è molto migliorato sul piano tecnico ma soprattutto ha trovato una open mind che diventa forse il suo miglior pregio ma paradossalmente anche il suo limite. Ciò a cui può mirare è un ingresso nei top 100 con possibilità di mantenerla attraverso i numerosi punti concessi in Asia dai tornei sul cemento sia ATP sia soprattutto Challenger, un po’ come fece per molti anni il connazionale Yen-Hsu Lu.
La Scheda
Alto meno di 180 cm, quindi inferiore alla media dei tennisti pro attuali, e non potentissimo Jason Jung tuttavia è un ottimo difensore, dotato di gambe esplosive e di capacità di gestione della palla importante. Il suo gioco è basato sullo scambio da fondocampo per spostare l’avversario e chiudere col diritto in avanzamento. Non frequenta assiduamente la rete anche se ha una discreta manualità. Il servizio è preciso più che potente, e in genere nei momenti di difficoltà soprattutto nel dover affrontare una palla break si affida al servizio centrale, seguito dal diritto a uscire.


Le Dichiarazioni
“Ho scelto di rappresentare Taiwan principalmente per due motivi: uno è che è il paese di mia madre e ha assoluto bisogno di personalità sportive per farsi meglio conoscere al mondo, poi perché per me ci sono maggiori possibilità di trovare sponsor rispetto agli Stati Uniti. Dopo il College e la laurea in scienze politiche ottenuta all’Università del Michigan ho deciso di concentrarmi sul tennis, anche se forse è stato il destino a decidere per me visto che avevo trovato un lavoro e poi l’azienda che mi aveva assunto ha praticamente chiuso. A quel punto mi sono detto “perché non ci provi”. Non toccavo racchetta da parecchi mesi, quando finalmente è arrivata qualche vittoria nei tornei Futures e ho preso fiducia. Da quel momento a oggi posso dirti che sono cambiato tanto, sono molto più professionale, e spero di fare molto per me e per il mio Paese.”
La storia
Jason Jung nasce a Torrance in California il 15 giugno 1989 e da Junior diventa al massimo numero 54 del mondo senza però “scalpi” particolari. Nel 2012 prende la sua prima classifica internazionale, avendo già 23 anni quindi in ritardo rispetto ai suoi coetanei. Del resto la scelta del college spesso conduce a queste difficoltà molti ragazzi americani, col vantaggio però del “piano b” se col tennis non dovesse andare bene e con una crescita umana probabilmente superiori in termini assoluti. Nel corso degli anni Jason non sembrava riuscire ad entrare in posizioni di classifica interessanti per potersi mantenere economicamente, fino a quando nel 2015 decide di accettare l’offerta di Taiwan di rappresentare a livello internazionale la Repubblica di Cina, da più di 50 anni in contrasto con la Repubblica Popolare Cinese, meglio conosciuta come Cina. Ma perché Taipei ha bisogno di tennisti da naturalizzare? Perché lo sport è da sempre un micidiale strumento di propaganda per qualsiasi governo ed in particolar modo il potere di Taiwan vuole accreditarsi agli occhi degli Usa come un interlocutore ottimo per difendere gli interessi americani e occidentali nello Stretto di Formosa, crocevia commerciale di grande importanza. Dopo l’addio alle scene di Yen-Hsu LU, il più forte giocatore di sempre di Taipei, tocca a Jason Jung cercare di rivitalizzare il tennis dei cinesi che si considerano i veri difensori dell’etnia Han, e che vorrebbero espandere il loro potere politico e commerciale sulla Grande Cina che invece li osteggia da mezzo secolo.
Alessandro Zijno