Hugo Dellien, orgoglio della Bolivia

HUGO DELLIEN: boliviano, 26 anni, 105 ATP

Sviluppo Potenziale: 80%

Appare arrivato quasi al suo limite massimo, cioè la top 100 e forse poco più in qualche momento di picco di rendimento. Può mantenere questa posizione attraverso i Challenger su terra battuta, il livello che appare più congeniale. Lontano a nostro parere da puntare alla top 50 stabile a meno di diventare più competitivo su superfici diverse.

La Scheda
Hugo Dellien è nato a Trinidad in Bolivia il 16 giugno 1993, è alto 180 cm per un peso forma di 75 chili. Attualmente è numero 105 ATP con un best ranking al numero 100. In questa stagione ha già vinto 3 Challenger, a Sarasota, Savannah e a Vicenza. E’ un tennista in grandissima ascesa che nel giro di un anno ha conquistato 100 posizioni in classifica. Da Junior è stato numero 2 al mondo nel 2011 giocando principalmente su terra battuta (che resta la sua superficie feticcio). Costruitosi alla corte di Eduardo Medica ha sempre avuto grandi doti fisiche, è un torello dotato di gambe molto forti.
Le dichiarazioni
“Sono cresciuto molto come atteggiamento mentale. La parte emotiva è stata quella che mi ha fatto fare il salto di qualità, prima non riuscivo a gestire bene rabbia o delusioni durante la performance, ora ho molta più fiducia. Essendo il diritto il mio punto forte, ho lavorato molto per rendere più solido il rovescio e giocare più spesso dentro al campo. Anche il servizio deve cominciare a darmi più punti diretti. Sono molto felice perché lo scorso anno a novembre ho subito un infortunio e mi sono operato al polso sinistro e non pensavo di tornare così velocemente a grandi livelli. Ha sorpreso anche me. E pensare che stavo per smettere! Da piccolo vincevo tantissimo, poi il passaggio al professionismo mi ha messo tanta pressione perché non era più così facile ottenere successi, e la frustrazione era tanta. ” (intervista dell’ATP in occasione dell’ingresso nei top 100).

La storia
Fin da piccolo le capacità coordinative vengono subito in evidenza; a 15 anni lascia la scuola e si trasferisce a Santa Cruz per allenarsi a tempo pieno. Nel 2016 dopo che veleggiava intorno alla posizione numero 300 del mondo da parecchi anni, per questioni economiche aveva deciso di fermarsi con l’attività internazionale. Dopo 4 mesi però la “dipendenza” dalla adrenalina che si secerne nella competizione la fa da padrona e Hugo decide di tornare. Si dice che abbia addirittura chiesto un prestito alle banche per finanziarsi l’attività, visto che non aveva sponsor. Ora che ha ottenuto la top 100, addirittura il presidente boliviano Evo Morales si è mosso per ringraziarlo pubblicamente per tenere alto il nome della Bolivia nel mondo. La Bolivia è uno dei paesi più poveri del Sudamerica nonostante delle buone risorse, come i depositi di gas, petrolio e zinco. Per il presidente socialista Morales e per il partito le vittorie sportive potrebbero portare ancora maggiore consenso, proprio adesso che la Bolivia sta provando ad affrancarsi dall’influenza statunitense sia sul piano politico che commerciale, avvicinandosi alle posizioni del Venezuela. La Bolivia sta anche cercando di riottenere lo sbocco sul Pacifico perso 200 anni fa in favore del Cile, per poter costruire porti e infrastrutture che migliorerebbero i commerci con i vicini. In tutto questo si inseriscono Cina, Russia ed Iran, storicamente alleati a quei Paesi che contrastano l’imperialismo Americano e sembra che proprio questi 3 player fondamentali dello scacchiere geopolitico internazionale abbiano proposto alla federazione boliviana di tennis di portare Dellien ad allenarsi a loro spese in location dotati di maggiori servizi, come il più antico club russo, il St Petersburg cricket club oppure a Shanghai nell’avveniristico centro di allenamento creato con i denari delle banche cinesi nazionalizzate. Il tennis, come è sempre successo nello sport, diventa così il veicolo della propaganda: per questo quando abbiamo sentito Hugo Dellien riguardo a queste voci ci ha risposto che “non ho mai avuto proposte in tal senso, e sono felice di rappresentare il suo paese, ne sono orgoglioso ma vorrei stare fuori da qualsiasi bega o strumentazione politica. Per fortuna ora sto riuscendo da solo a mantenermi.”
Alessandro Zijno