Hubert Hurkacz, l’aquila polacca

HUBERT HURKACZ: polacco, 21 anni, 109 ATP

Sviluppo Potenziale: 60% (in forte crescita)

Sembra destinato ad un futuro da Top 50, se non altro perché sa giocare su tutte le superfici, quindi potrebbe anche in momenti della carriera particolarmente fortunati fare un salto maggiore in posizioni del ranking più elevato, sebbene allo stato dell’arte non appare un possibile top ten.

La Scheda
Hubert Hurkacz è nato a Wroclaw in Polonia l’11 Febbraio 1997, è attualmente numero 109 ATP, al suo best ranking, senza dimenticare che da Junior è stato numero 29 del mondo. In carriera ha vinto 2 ITF Futures (su Hard) e in questa stagione ha conquistato il suo primo Challenger a Poznan su terra battuta. Alto quasi due metri e con un fisico longilineo da tennista moderno, copre bene il campo con le lunghe leve e si muove in maniera ottimale e veloce perché con un peso forma di circa 80 chili non è pesantissimo. Ora la sfida è quella di mettere un po’ di massa senza per questo perdere in reattività e velocità negli spostamenti. Il suo colpo killer è senz’altro il diritto, in combinazione con un servizio ancora migliorabile, aiutato da una altezza importante. I più importanti progressi sono stati tuttavia quelli dal punto di vista mentale, limite che il suo coach Pawel Stadniczenko sta cercando di colmare. Come già detto è un tennista potenzialmente pericoloso per tutti gli avversari su qualsiasi superficie.

Le dichiarazioni
“All’inizio dell’anno ero intorno alla posizione 400 ATP, ora sto salendo tanto ed è scattato qualcosa agli Australian Open: nonostante la sconfitta con Berrettini avevo avuto buone sensazioni. Da lì in poi è stato un crescendo di successi, fino alla vittoria a Poznan nel Challenger di casa. Mi piacerebbe arrivare alle Nex Gen di Milano a fine stagione ed entrare in Top 50 ATP, o almeno avvicinarmi. So che adesso in Polonia si sta parlando molto di me, ci sono diversi Junior fortissimi e sarei onorato di essere per loro un esempio, così come lo è stato per la mia generazione il nostro mito Jerzy Janowicz. Da qualche mese ormai mi alleno con il mio Coach Pawel Stadniczenko, col quale lavoro divinamente e mi sta aiutando molto, soprattutto ad essere positivo. Devo tantissimo al suo modo di allenare. Ora ho molti meno alti e bassi durante il match o tra un match e l’altro, e questo grazie al gran lavoro mentale fatto con Pawel. I miei Hobbies? Mi piace molto guidare l’auto, anche ogni tanto farmi qualche giro in pista, mi rilassa e mi aiuta a tenere la concentrazione. Poi mi piace leggere, soprattutto libri che parlino di tennis e di psicologia Ciò che mi aiutato è stato anche potermi allenare a volte con un campione come Lucas Pouille: ci siamo conosciuti in Florida e poi lui mi ha invitato a Dubai. Poter giocare con ragazzi così forti ti fa crescere di conseguenza.”

La storia
Quando la mamma lo iscrive al corso di tennis nella scuola della sua città Wroclaw, Hubert ha solo 6 anni, in casa si parla di tennis ma non ci sono professionisti in famiglia. Fin da subito si mette in mostra come il più bravo della sua scuola e da lì in poi è un tripudio di successi all’interno della sua nazione, la Polonia. Il suo Coach da Junior è Alexander Charpanditis, che lo conduce al numero 29 del mondo della classifica Juniores. Da “ragazzino” giunge in semifinale all’Eddy Herr, il torneo americano giovanile di maggior prestigio, poi esordisce tra i Pro con una vittoria nelle qualificazioni di un Futures polacco contro il tedesco Von Massow nel 2014. Il primo match di valore vinto è quello al Challenger di Stettino nel settembre 2015 contro il talentuoso francese Lamasine, poi una spallata alla sua carriera arriva con la vittoria al Futures di Lisbona nel 2017, fino al prestigioso successo al Challenger di Poznan di pochi mesi fa.

Alessandro Zijno