ATP Challenger 2022, Week 13: Luca Nardi, altro asso nella manica azzurra: best ranking 231 ATP e vista sulle quali di Parigi

Marbella, Spagna (CH Tour 125, Terra): [6] J. Munar (Esp) b. [ALT] P. Cachin (Arg) 6-2 6-2

Senza perdere nemmeno un set Jaume Munar vince in casa, a Marbella conquistando il suo settimo titolo (senza perdere nemmeno un set) Challenger in carriera che lo proietta in Top 80 ATP. Tutti i riflettori erano per Dominic Thiem e Stan Wawrinka. In finale ha battuto con un secco 6-2 6-2 proprio l’argentino Pedro Cachin, il giustiziere di Thiem. Il nativo di Maiorca, ex pupillo di Nadal, non sarà mai un fenomeno ma è da sempre un giocatore consistente che nessuno, soprattutto sulla terra battuta, si augura mai d’incontrare. Secondo turno per Federico Gaio, mentre Pellegrino, Cecchinato, Agamenone e Brancaccio sono stati eliminati al primo turno nel main draw.

Lugano, Svizzera (CH Tour 80, Indoor Hard): [ALT] L. Nardi (ITA) b. [WC] L. Riedi (Sui) 4-6 6-2 6-3

Al Challenger 80 di Lugano (cemento indoor) Luca Nardi ha dominato il torneo, pur concedendosi, strada facendo, qualche momento di distrazione che poteva costargli caro. Soprattutto nei quarti di finale quando, contro il coetaneo svizzero Jerome Kym (n.1025 ATP), ha dovuto rimontare dopo aver perso il primo set, annullando perfino un match point nel tie-break decisivo. In finale ha poi trovato l’altro elvetico Leandro Riedi (20 anni e n.590 ATP, nel 2020 sconfitto in finale da Dominic Stricker al Roland Garros junior) che si è difeso con coraggio, costringendo il pesarese ad un’altra gara in rimonta (4-6 6-2 6-3) anche se non si può dire che Luca abbia mai seriamente rischiato di perdere. Per il 18enne talento azzurro è la seconda vittoria Challenger dopo quella di Forlì sul finire della scorsa stagione. Un successo che gli vale il nuovo best ranking alla posizione n.231, con vista sulle qualificazioni di Parigi. Un passaggio che per i giovani tennisti significa il vero ingresso nell’età adulta. E il talento di Luca meritava questa consacrazione, che siamo convinti sia solo il primo dei tanti passi che seguiranno.

Questa l’intervista rilasciata a Luca Fiorino che trovate su spaziotennis.com

Ci racconti com’è andata la settimana a Lugano e quali differenze hai notato rispetto al torneo vinto a Forlì?

“Questa settimana a Lugano è iniziato tutto subito benissimo perché già dai primi giorni sentivo bene la palla e avevo ottime sensazioni. Ero molto fiducioso per il primo turno, ma non mi aspettavo minimamente di poter vincere il torneo. Rispetto a Forlì penso che qui in Svizzera il livello fosse più alto. La finale? Leandro era partito forte nel primo set, dopodiché è un po’ calato come intensità. Credo abbia pagato un po’ di stanchezza e che sia in parte merito anche mio se non è più riuscito ad esprimersi in quel modo. È andata nel migliore dei modi, questa vittoria mi dà tanta fiducia per il resto della stagione”.

Nel tuo cammino in Svizzera hai superato un paio di giovani interessanti. La verità è che siete in tanti e tutti molto promettenti senza andare a scomodare Alcaraz. No?

“Ho giocato con Leandro Riedi in finale e Jérôme Kym ai quarti e devo ammettere che giocano entrambi molto bene anche se sono diversi. Carlos Alcaraz al momento pratica un altro sport. Ognuno ha i propri tempi di maturazione e deve percorrere la propria strada indipendentemente dai risultati dei propri coetanei. Alla fine conta chi arriva in alto e sa restarci, non è una gara a chi stabilisce record di precocità. Carlos è un fenomeno e merita tutte le soddisfazioni che si sta togliendo”.

Come commenti l’ultimo game? Hai gestito la situazione con una personalità invidiabile. Come hai festeggiato il titolo?

Nel game prima che finisse l’incontro, Leandro mi aveva annullato 2 matchpoint con altrettanti vincenti e ammetto che avrei potuto far meglio in quelle occasioni. Sentivo di avere qualche responsabilità per non aver chiuso prima la partita. Nell’ultimo game sono rimasto molto concentrato e mi sono detto “Dai Lu, spacca la palla e vai convinto”. Sono usciti fuori 3 ace, quindi non male (ride, ndr). Festeggiamenti? Ho giocato a Padel coi miei amici nel tardo pomeriggio e cenato fuori in tranquillità”.

Puoi raccontare a chi non lo sa cos’è successo dopo il titolo a Forlì?

“Sì, ho vinto il mio primo Challenger e ho giocato la settimana successiva sempre a Forlì salvo poi risultare positivo al covid quasi subito. Questo imprevisto mi ha tenuto fuori dai campi un paio di settimane. A quel punto, di comune accordo col mio team, ho deciso di fare un po’ di preparazione fisica e atletica per 8 settimane per poi ripartire gradualmente”.

Adesso grazie al nuovo ranking sei dentro le quali del Roland Garros. Immagino che questo fosse l’obiettivo a breve termine che ti eri prefissato.

Ho ancora due tornei da fare prima che scadano le iscrizioni delle quali del Roland Garros, quindi in teoria posso ancora salire un po’ in classifica. Col nuovo ranking sono dentro al tabellone cadetto di Parigi e non potrei essere più felice. Se era un obiettivo? Sì e no, in realtà non volevo mettermi troppa pressione addosso. Esserci riuscito mi inorgoglisce”.

Quali sono i piani per le prossime settimane?  Immagino che adesso passerai al rosso.

Adesso mi alleno una settimana poi andrò a giocare il Challenger di Barletta. Dopodiché sarò in Croazia e ancora dopo mi trasferirò per giocare il Challenger. Comunque sì, giocherò tutti i tornei sulla terra e poi per gli altri appuntamenti si vedrà più avanti”.

Se potessi scegliere un obiettivo fattibile da centrare entro la fine del 2022 quale sarebbe?

Parlando con i miei allenatori mi auguro di entrare in top 150 entro fine anno. È difficile ma con qualche buon risultato come questo di Lugano si può fare. Teniamo le dita incrociate!”.

Ti piace il soprannome Giotto?

Se qualcuno mi chiama così è colpa tua (ride, ndr). Scherzi a parte, io penso a giocare a tennis e provo a fare del mio meglio. La gente può chiamarmi come vuole ma mi diverte”.

Grazie Lu, in bocca al lupo.

Grazie a te, ci sentiamo presto”.

Arnaboldi e Fabbano out al primo turno.

Oeiras 1, Portogallo (CH Tour 80, Terra): G. Elias (Por) b. N. Serdarusic (Cro) 6-3 6-4

Al Challenger 80 di Oeiras (terra battuta) vince il padrone di casa Gastao Elias che in finale ha la meglio in maniera abbastanza netta (6-3 6-4) sul croato Nino Serdarusic (n.207 ATP). Elias che nel corso del torneo ha eliminato, tra gli altri, i nostri Vavassori e Giannessi, bissa il successo dello scorso maggio sempre qui a Oeiras e centra la nona vittoria Challenger in carriera. Il croato Serdarusic si ferma per la quarta volta ad un passo dalla vittoria e deve rimandare l’appuntamento col primo successo Challenger. Proverà a consolarsi con il nuovo best ranking alla posizione n.183, anche se il suo umore non deve essere dei migliori visto che aveva appena finito di lamentarsi sui social di come non fosse giusto per un giocatore top 200 come lui non riuscire ad andare economicamente in pari nemmeno centrando una semifinale Challenger. Problema annoso che ben conosciamo.

Buon torneo per il nostro Alessandro Giannessi che è stato fermato proprio in semifinale dal futuro vincitore ma che può comunque essere soddisfatto di questo risultato che conferma quello recentissimo di Roseto degli Abruzzi. Quarti di finale per Giulio Zeppieri che da poco si allena all’Enjoy agli ordini di Peppe Fischetti nel Team di Aldi. Secondo turno per Bonadio, Travaglia, Darderi e Vavassori, mentre Mager, Giustino, Forti e Moroni sono stati eliminati all’esordio nel main draw.

Pereira, Colombia (CH Tour 80, Terra): [1] F. Bagnis (Arg) b. [5] F. Mena (Arg) 6-3 6-0

Si giocava anche a Pereira in Colombia (Challenger 80, terra battuta) e ha vinto l’argentino Facundo Bagnis (testa di serie n.1) che in finale ha piallato (6-3 6-0) il connazionale Facundo Mena (n.181 ATP). Grazie a questo successo (il 15esimo Challenger in carriera) Bagnis rientra in top 100 alla posizione n.93, mentre lo sconfitto, alla soglia dei 30 anni, migliora il proprio best salendo al n.159 ATP. Non c’erano azzurri in Colombia.

Saint-Brieuc, Francia (CH Tour 80, Indoor Hard): [5] J. Draper (Gbr) b. [Q] Z. Bergs (Bel) 6-2 5-7 6-4

A Saint-Brieuc il 20enne Jack Draper, al momento 124 ATP arriva a quattro successi Challenger in carriera (tutti in questo 2022, tre dei quali a Forlì). Abbiamo già scritto più volte di questo 20enne dal gran servizio, ma completo in tutti i fondamentali e addirittura rapido negli spostamenti (considerando il fisico abbastanza massiccio). Luca Potenza fuori in quali.

Alessandro Zijno