ATP Challenger 2019, Week 28: La Missione in Doppio di Simone Bolelli

Braunschweig, Germania (CH Tour 90, Terra): [6] T. Monteiro (Bra) b. T. Kamke (Ger) 7-6 6-1
Doppio: [1] S. Bolelli (ITA)/G. Duran (Arg) b. [4] N. Lammons (Usa)/ A. Sancic (Cro) 6-3 6-2
Nel più importante torneo Challenger della settimana, quello col montepremi e montepunti più alto, da segnalare la grande vittoria in doppio di Simone Bolelli, che in coppia con lo specialista argentino Duran ha portato a casa il torneo. Il tennista azzurro ha deciso di puntare forte sulla specialità di coppia, e proverà a continuare una carriera comunque stellare proprio nel doppio. Seguito sul piano atletico da Marco Panichi, il guru dalle grandi capacità umane, che segue in vari periodi anche Nole Djokovic, fresco vincitore di Wimbledon, Simone Bolelli si sta rilanciando proprio attraverso una adeguata preparazione fisica. Il braccio è sapiente, come sempre. Il singolare ha visto trionfare il brasiliano Thiago Monteiro, venticinque anni, un fisico strepitoso, e ora numero 89 ATP, avendo riconquistato la top 100. Terzo trionfo a livello Challenger per il tennista di Fortaleza. Monteiro in Brasile ha riempito anche le pagine di gossip per la sua relazione, ufficializzata nel 2017, con la tennista Bea Haddad Maia , bellissima ragazzona piena di vita e talento. Tuttavia quello che a me piace sottolineare è il grandissimo impatto che ha avuto sualla sua carriera l’incontro con Larri Passos, il trainer che creò Guga Kuerten, e che in Brasile è una istituzione per ciò che concerne l’allenamento tennistico. Tutti i più forti brasiliani di questa generazione, maschi o femmine, sono stati allenati da Larri, che ebbi modo di conoscere a Caserta, quando accompagnava proprio Haddad Maia e Gabriela Ce in giro per gli ITF. Ancora una volta Gianluca Mager è stato eliminato dal vincitore del torneo: infatti Monteiro ha sconfitto l’azzurro al terzo turno e solo 7-6 a terzo, il che lascia qualche rammarico al tennista ligure, che comunque sta giocando una stagione fantastica. Ora è 131 ATP. Secondo turno per Stefano Travaglia, eliminato dal finalista Kamke: per l’ascolano si tratta di lottare adesso il più possibile per rientrare nella fatidica top100, dalla quale è fuori di soli 2 posti.
Perugia, Italia (CH Tour 80, Terra): [1] F. Delbonis (Arg) b. [10] G. Garcia Lopez (Esp) 6-0 1-6 7-6
Exploit da favorito (non è un controsenso, è sempre difficile confermare il pronostico) di Federico Delbonis a Perugia, in un torneo organizzato alla perfezione dalla Mef Events del patron Marchesini. Ex numero 33 del mondo, l’argentino Delbonis ha dovuto faticare davvero tanto in finale per avere la meglio, solo al tie break finale, dello spagnolo Garcia Lopez, anche lui già esperto e dal passato glorioso. Undicesimo titolo Challenger per l’argentino ventottenne, che ama l’Italia dove ha trionfato molte volte. Ora sarà numero 72 ATP, ricordando che da ben 6 anni il tennista di Azul chiude le stagioni in top 100. Quattro azzurri nei quarti di finale: torneo positivo quindi per Moroni, Quinzi, Gaio e Giannessi. Lorenzi e Napolitano hanno invece raggiunto il terzo turno, mentre Musetti, Bonadio, Caruso, Zeppieri, Pellegrino e Baldi sono stati eliminati al secondo turno. Fuori all’esordio Brancaccio, Arnaboldi, Rondoni, Vanni, Ocleppo e Marcora. Direi che il dato che esce da questo torneo è che il movimento italiano è davvero in salute, ci sono almeno 10 tennisti che possono ambire alla top 100 da qui a poco, e moltissimi giovanissimi, a partire da Musetti e Zeppieri (oltre a Sinner, ovviamente) che possono sfondare. Per Ocleppo e Pellegrino ci sono segnali incoraggianti di crescita: il piemontese figlio dell’ex Davisman Gianni, è seguito da un po’ di tempo da Alessandro Motti che era presente anche a Perugia insieme a Michele Longo e alterna prestazioni splendide a momenti più opachi, si tratta di trovare continuità adesso. Il pugliese invece, seguito anche da papà Mimmo e dal preparatore atletico, sembra convinto e determinato, pronto a spiccare il volo anche lui.

Jason Kubler
Winnetka, IL, Usa (CH Tour 80, Hard): [1] B. Klahn (Usa) b. [12] J. Kubler (Aus) 6-2 7-5
In un torneo senza azzurri, abbiamo assistito al trionfo dell’americano Bradley Klahn, 28 anni e ora numero 95 ATP, all’ottavo titolo Challenger. Tennista potente, il 28enne statunitense in finale ha sconfitto un giocatore sublime, come l’australiano Jason Kubler (qui un suo ritratto), capace davvero di qualsiasi impresa se il fisico gli regge. Entrambi, c’è da dirlo, hanno avuto problemi fisici importanti: Klahn nel 2016 sembrava quasi dovesse ritirarsi, mentre Kubler ne ha passate davvero di tutti i colori, dalla drammatica scomparsa del papà quando aveva 8 anni ai problemi alle ginocchia che lo tormentano dal 2010 quando comunque fu numero 1 del mondo a livello Junior. Io sono convinto che Kubler possa ambire alla top ten, ha soli 25 anni e un talento indescrivibile. Ora è numero 228 ATP, ma salirà presto. Si è rivisto in discreta forma Kokkinakis, che ha fatto semifinale mostrando progressi interessanti.
Winnpeg, Canada (CH Tour 80, Hard): [6] N. Gombos (Svk) b. [3] B. Schnur (Can) 7-6 6-3
Lo slovacco Norbert Gombos si conferma in grandissima forma: il 28enne di Bratislava riavvicina la top 100 già conquistata in passato con questo successo, si attesta alla posizione numero 130 ATP e in Canada va a conquistare il suo settimo titolo a livello Challenger. Nessun italiano era presente a Winnpeg. Ancora deludente Bernard Tomic, che da testa di serie numero 1 è stato eliminato dal cinese Li al terzo turno.
Alessandro Zijno