ITF World Tennis Tour 2019, Week 22: Pietro Rondoni conquista Reggio Emilia. Merita uno sguardo il belga diciottenne Arnaud Bovy

M25+H Most, Repubblica ceca (25K+H, Terra): [IR] M. Chazal (Fra) b. [2] J. Satral (Cze) 5-7 7-6- 7-5
In una finale drammatica, in cui Satral è andato ad un passo dal successo, il francese Maxime Chazal conquista il torneo di Most, il più importante della settimana a livello ITF insieme a quello romeno di Bacau. Senza azzurri in tabellone, il transalpino bissa il titolo conquistato qualche settimana addietro a Vercelli e puntella la sua classifica, scesa a causa delle nuove regole, che come sapete ormai verranno cambiate a partire da agosto prossimo con retrodatazione per altro, per cui ci sarà una rivoluzione impressionante di nuovo. La voce dei tennisti è stata ascoltata dal Board ITF e ATP e questo è comunque un segnale positivo. Per Chazal undicesimo titolo a livello ITF.
M25+H Bacau, Romania (25K+H, Terra): [8] J. Okala (Fra) b. M. Pena Lopez (Arg) 4-6 6-4 6-3
Il ventunenne gigantesco francese Jules Okala, 195 cm di altezza e quasi 100 chili di muscoli, trionfa in Romania e si porta a casa il trofeo di Bacau, il primo in questa stagione e il quarto in assoluto a livello ITF. Ha impressionato di più tuttavia l’argentino Manuel Pena Lopez, un vero guerriero: originario di Mendoza, 21 anni, Pena Lopez è ancora all’asciutto di titoli in singolare da professionista, ma in questa stagione secondo me riuscirà a portarsene a casa almeno uno. E’ stato numero 11 al mondo da Junior ed è un elemento da tenere d’occhio. Secondo turno per Luca Tomasetto, mentre sono estati eliminati al primo turno nel main draw Omar Giacalone e Raffaele Giuliano che sono stati bravi a qualificarsi. Subito sconfitti anche Fonio e Balzerani, che sono comunque in un momento positivo, per cui nessun dramma.

Francisco Cerundolo
M25 Kiseljak, Bosnia e Herzegovina (25K, terra): [IR] F. Cerundolo (Arg) b. [7] C. O’Connell (Aus) 3-6 6-2 6-4
Sta diventando una ossessione giocare finali per Cristopher O’Connell, che giunge all’atto conclusivo per l’ottava volta in questa stagione a Kiseljak in Bosnia, ma perde la sesta finale su 8, anche se si consola con un best ranking ITF intorno alla posizione 20 del mondo. Ciò gli permetterà finalmente di tornare a giocare Challenger, che sono il terreno di caccia più adatto al suo livello molto alto. Il titolo è andato, ed è il quarto in stagione, all’argentino Francisco Cerundolo, ventenne talento in tabellone grazie proprio al ranking ITF. Già nel 2018 il forte tennista sudamericano si era messo in evidenza, e in questa stagione sta bruciando le tappe e presto vedremo anche lui nei Challenger nostrani su terra, dove sarà protagonista, perché ha un gioco di gambe spettacolare e la palla gli viaggia per bene. manca ancora di esperienza ma se la farà velocemente perché è un ragazzo con grande focus sul tennis. Bene Nicolò Turchetti della Rome Tennis Academy che ha raggiunto il secondo turno e continua a scalare posizioni nel ranking avvicinando la top 200 ITF.
M25 Luzhou, Cina (25k, Hard): [2] Y. Bai (Chn) b. [3] Y. He (Chn) 6-3 6-2
Tutto targato cinese il 25mila dollari di Luzhou, come è abbastanza ovvio che sia. Si è portato a casa lo scettro del vincitore il secondo favorito della vigilia, cioè il “vecchio” Yan Bai, 372 ATP, ma che vale di più se solo decidesse di girare l’Europa e provarci davvero. In realtà qualcuno sostiene che chi fa solo tornei asiatici sale più velocemente e in parte questo è vero. Tuttavia i tornei vanno vinti, e Yan Bai ne ha vinti ben 16 (2 in questa stagione, entrrambi 25mila dollari). Il trentenne cinese ha sconfitto in finale il connazionale Yecong He, classe 1994. Non c’erano azzurri in Cina, peccato perché poteva essere una occasione di fare punti.
M25 Gyula, Ungheria (25K, Terra): [5] E. Tiurnev (Rus) b. [2] M. Eriksson (Swe) 6-3 6-3
Rientrerà in top 500 ATP il russo Tiurnev con il successo al torneo di Gyula in Ungheria, dopo aver superato in finale lo svedese Markus Eriksson, in grande spolvero negli ultimi tempi. Il ventiduenne russo conquista così l’undicesimo titolo ITF della carriera, il primo in questa stagione. Fabrizio Ornago ha finalmente trovato una settimana positiva e ha conquistato la semifinale, da tds numero 3, anche se appare ancora lontano dalla migliore condizione. L’importante è che l’azzurro continui a crederci perché una svolta può essere molto vicina. Fuori Alessandro Coppini al primo turno nel main draw, ma bravissimo a qualificarsi.
M25 Nonthaburi, Thailandia (25K, Hard): [3] S. Rawat (Ind) b. [5] R. Noguchi (Jap) 7-5 6-0
In un torneo privo di rappresentanti azzurri, il titolo di Nonthaburi va a Sidharth Rawat, indiano di 26 anni al primissimo successo in assoluto in singolare. Non è una sorpresa completamente inaspettata perché l’indiano che sta facendo sul serio col tennis solo negli ultimi anni, sta giocando molto bene ultimamente e un torneo in cui gli girasse bene doveva trovarlo. Battuto in finale il giapponese Noguchi.
M15 Heraklion, Grecia (15K, Hard): [7] M. Pervolarakis (Gre) b. [8] A. McHugh (Gbr) 6-1 6-4
Michail Pervolarakis, greco classe 1996, vince il torneo di Heraklion ed è il secondo titolo della sua tournee casalinga di 4 settimane. In finale superato lo scozzese di belle speranze Aidan McHugh, interessante talento di Glasgow, nato nel 2000 ed ex numero 8 al mondo da Juniores nel 2018. Quarti di finale per Erik Crepaldi, mentre Edoardo Graziani e Gian Marco Ortenzi, partiti dalle qualificazioni, sono usciti al primo turno del tabellone principale
M15 Reggio Emilia, Italia (15K, Terra): [3] P. Rondoni (ITA) b. [WC] A. Guerrieri 6-4 6.4
Doppio: [1] L. Frigerio/ A. Virgili (ITA) b. F. Andaloro/ R. Di Nocera (ITA) 6-3 6-3
Finali tutte colorate d’azzurro nel 15mila dollari di Reggio Emilia, con il successo in singolare di Pietro Rondoni, ora top 20 ITF con un parziale nella stagione di 23 partite vinte e sole 7 perse. Quinto torneo vinto in carriera, tutti in Italia e su terra battuta. Tennista solido, amante della terra rossa, tifoso juventino, il vercellese Rondoni ha sconfitto in finale la Wild Card Andrea Guerrieri, mancino e numero 749 ATP. Il premio poi per il miglior giovane del torneo è andato al diciottenne russo Savriyan Danilov (Russia, n° 643 ATP e n° 395 ITF). In doppio la coppia Virgili/Frigerio, da favoriti, si aggiudicano il torneo. Lorenzo Frigerio, storico allievo di Laura Golarsa, è arrivato in semifinale in singolare. Beghi e Bolla hanno fatto quarti mentre sono stati eliminati al secondo turno Albertoni, Maggioli, Lavagno, Ramazzotti e Ricca. Fuori all’esordio Bsso, vittima di un infortunio, Virgili, Di Nicola, Vilardo, Prevosto, Ingarao, Dambrosi, Galoppini, Bocchi, Ceppellini, Andaloro e Weis.
M15 Karuizawa, Giappone (15K, Hard): [2] Y. Mochizuchi (Jap) b. [Q] K. Suzuki (Jap) 6-4 4-6 6-2
In una finale tutta nipponica a trionfare è stato Yuki Mochizuki, 21 anni e numero 617 ATP, al terzo titolo ITF in carriera, sconfiggendo il qualificato Ko Suzuki, mancino alla prima finale da pro in carriera a 28 anni. Nessun italiano in Giappone.
M15 Cancun, Messico (15K, Hard): [4] J. Arcondada (Usa) b. [PR] B. Walkin (Aus) 7-5 6-4
Lo statunitense Jordi Arconada, nato a Buenos Aires ma americano a tutti gli effetti, vince il torneo di Cancun e conquista il secondo titolo della sua carriera, entrambi ottenuti in questa stagione proprio in Messico. Il finalista Brandon Walkin, australiano in tabellone grazie al ranking protetto, si consola con la vittoria nel doppio in coppia con il connazionale Romios. Non c’erano italiani in Messico.
M15 Singapore, Singapore (15K, Hard): [1] H. Bourchier (Aus) b. [7] M. Tikhomirov (Usa) 6-2 6-3
Anche qui senza italiani in tabellone,a vincere il torneo di Singapore è stato l’australiano Bourchier, tds numero 1 del seeding, 23 anni e numero 401 ATP, al terzo titolo stagionale. Sconfitto nel turno conclusivo l’americano Tikhomirov, poche settimane fa battuto dal nostro Ocleppo a Monastir.
M15 Majadahonda, Spagna (15K, terra): [1] P. Toledo Bague (Esp) b. [3] F. Diaz Acosta (Esp) 6-2 7-6
Quinto titolo in carriera per Pol Toledo Bague, tennista con un gioco piatto, non troppo pesante come palla, ma molto grintoso e con voglia di sfondare. Lo ricordo in quali a San Benedetto del Tronto, e mi sembrava nel 2016 pronto per competere nei Challenger. Invece non è mai riuscito a fare risultati nei tornei superiori, mentre nei Futures sta avendo performance interessanti. 24 anni, numero 513 ATP, Toledo Bague in finale ha superato l’argentino Facundo Diaz Acosta, un 2000 che già la settimana scorsa aveva fatto finale in un 25mila in Spagna sconfitto dal nostro Brancaccio. Nessun italiano era in Spagna.
M15 Tabarka, Tunisia (15K, Terra): M. Martinez (Arg) b. [5] G. Olivieri (Arg) 6-2 6-2
Ex numero 7 al mondo da Junior diversi anni fa, il tennista di Buenos Aires Mateo Nicolas Martinez, ora venticinquenne è stato al massimo numero 390 da professionista e in Tunisia ha conquistato il suo quarto titolo ITF in singolare, puntellando un po’ la classifica relativa a questi tornei. In finale è arrivato un altro argentino, Genaro Olivieri che ha mancato l’appuntamento col primo titolo della sua carriera in singolare da professionista. Unico azzurro in main draw era Riccardo Perin, dotato di una Wild Card, che è stato eliminato al primo turno.

Arnaud Bovy
M15 Irpin, Ucraina (15K, Terra): [1] D. Yevseyev (Kaz) b. [JR] A. Bovy (Bel) 6-1 6-3
In Ucraina a Irpin vince il favoritissimo della vigilia, Denis Yevseyev, al settimo titolo della carriera, ma solo il primo in questa stagione in cui ha provato ad alzare il livello. Il ventiseienne kazako è numero 272 ATP, è praticamente nel momento migliore della carriera con grandi potenzialità su ogni superficie. Gli manca poco per salire. Ha destato stupore il finalista belga Arnaud Bovy, diciottenne di belle speranze di Liegi, accreditato da Mouratoglou come uno dei possibili top player del futuro. Si allena duro, sia al centro federale belga di Mons, sia soprattutto all’Academy del guru francese Mouratoglou vicino Nizza. Bovy ha una sorella, Margaux, di 21 anni che fa la tennista con buoni risultati e proviene da una famiglia molto ricca di avvocati e notai, che tuttavia ha abbandonato la professione (in realtà gestiscono degli studi legali ma non patrocinano direttamente) per dedicarsi a crescere i ragazzi in ambito sportivo. Soprattutto il papà Christian è praticamente diventato un coach molto bravo, dopo essere stato un tennista amatoriale ed ora addirittura collabora con altri atleti, sempre tenendo i suoi figlioli come punte di maggior livello. Arnaud è mancino, sa fare tutto benino, deve migliorare soprattutto nel servizio e nella gestione del match. Al primo turno ha sorpreso il nostro Alessandro Petrone, eliminandolo in due set.

Alessandro Zijno