Nicolas Jarry, l’airone cileno nipote d’arte

Nicolas Jarry, cileno, 23 anni, 83 ATP
Sviluppo Potenziale: 70%, diventando più continuo può salire ancora
Seguii Nicolas Jarry nella sua tournee italica nella primavera ed estate del 2016, ci passai del tempo in particolare durante il Challenger di Mestre e devo dire che mi piacque parecchio l’intensità con cui si allenava. La sua enorme apertura alare, un servizio bomba e una buona risposta lo rendono anche un ottimo giocatore di doppio. Io credo che una carriera a ridosso dei più forti possa farla, con qualche scalpo eccellente sia su terra che su erba.
La Scheda
Nicolas Jarry è un ragazzone alto 198 centimetri con 90 chili di peso, anche se con una massa magra molto alta, grazie alla quale è reattivo, rapido e resistente. Il servizio è senza dubbio un fattore, potente e preciso. E’ un colpo su cui ripone molta fiducia e infatti le volte che si inceppa finisce col perdere un po’ di tranquillità. Il colpo iniziale è spesso seguito dal diritto, giocato sia a sventaglio sia incrociato, sempre aggressivo con discese a rete appena possibile. Difficile passarlo, perché al volo è davvero molto bravo e sicuro del fatto suo. Destrimane con rovescio a due mani. Il rovescio è un colpo ancora migliorabile e da quello che so ci sta lavorando parecchio con i suoi coach, lo zio Martin Rodriguez, Walter Grinovero e Javier Frana. Gli spostamenti, vista anche l’altezza, sono un punto debole ma non è facile sfruttarli per gli avversari perché Nicolas tende a rubare il tempo ed essere aggressivo per primo.


Le Dichiarazioni
“Nel 2015 mi sono rotto lo scafoide della mano destra e quando mi hai visto tu nei Challenger italiani stavo rientrando da quell’infortunio che mi ha fatto perdere parecchi mesi. In quel periodo avevo bisogno di giocare, dovevo rendermi conto che potevo possedere il livello per competere nei Challenger. Ottenuta quella consapevolezza è stato tutto più facile e sono arrivate anche le vittorie, la fama in Patria, i complimenti di nonno Jaime (Fillol, campionissimo del tennis cileno negli anni 70 ndr) e il rispetto degli avversari. Il 2018 è stato meraviglioso con il best ranking al numero 39 di fine novembre scorso. La classifica è importante certo, ma è il livello quello che conta. Quando arrivi lassù sai che non ci sei giunto per caso, e quindi anche quando scendi come adesso (è numero 83 ATP ndr) non ti preoccupi e continui a lavorare. L’obiettivo è fare bene negli Slam, e puntellare il ranking per ora, sono ancora molto giovane e posso migliorare da ogni punto di vista. Mentalmente sono cresciuto moltissimo in questi anni, oltre il lavoro è anche l’esperienza che ti aiuta. Giocare i tornei più importanti e poter respirare l’atmosfera dei grandi eventi in compagnia di campionissimi come Roger, Rafa e tutti gli altri ti fa davvero maturare.”
La Storia
Nicolas Jarry Fillol nasce a Santiago Del Cile l’11 Ottobre 1995 da papà Allan e mamma Cecilia. Entrambi i genitori sono della classe borghese cilena e il papà è un uomo d’affari molto in gamba e capace di produrre ricchezza e conoscenze. In campo tennistico essere il nipote di Jaime Fillol, ha influito parecchio perché in Patria Jaime è davvero un mito essendo stato anche numero 14 del mondo. Entrambi i genitori poi sono stati pallavolisti di un certo livello in Cile e hanno una mentalità sportiva notevole ovviamente. La capacità di problem solving naturale ha consentito a questa famiglia sì benestante, ma anche molto impegnata, di crescere molto bene tutti e 5 i figli, tra cui anche Nicolas. Il piccolo Nicolas si mette subito in evidenza tanto che gli statunitensi fin da giovanissimo gli mettono gli occhi addosso e sfruttando la doppia nazionalità della mamma che è anche americana, provano ad offrigli la chance di vestire la maglia a stelle e strisce. La famiglia di Jarry rifiuta anche se l’adolescente Nicolas si allena a Key Biscayne nell’accademia di Canas in Florida. Nel 2013 in coppia col connazionale Garin arriva in finale al Roland Garros Boys di doppio e raggiunge la posizione numero 8 del ranking Juniores. Nella carriera da Pro finora ha vinto 6 Futures e 3 Challenger, tutti nel 2017 su terra sudamericana. Ora ha da difendere i quarti di Estoril dello scorso anno e la qualificazione al Master del Foro Italico, prima di una estate dove gli scadono davvero tanti punti (semi ad Amburgo, semi anche a Kitzbuhel, secondo turno a Wimbledon). Un calo è nella logica delle cose, una risalita nel 2020 pure.
Alessandro Zijno