ITF WTT Femminile 2019, Week 5: Caty McNally è già una realtà e sbanca Midland. Emerge la Rybakina.

W100 Midland, MI, USA, (100K, Indoor Hard): [WC] C. McNally (Usa) b. [4] J. Pegula (Usa) 6-2 6-4
Non c’erano presenze italiane, anche se la Di Lorenzo tradisce già dal cognome origini della Penisola ma è stata eliminata dalla temibile Jessica Pegula, americana in forma smagliante, proveniente da finale la scorsa settimana a Newport Beach (qui il resoconto). La 14enne Cori Gauff si è dimostrata ancora troppo acerba per la tds numero 1 del torneo, la svedese Rebecca Peterson, numero 57 WTA. La Pegula, in effetti è arrivata di nuovo in finale, ma anche questa volta ha mancato l’appuntamento col trionfo per la splendida affermazione di Caty McNally, 17enne di Cincinnati allenata dalla mamma Lynn. Secondo torneo professionistico vinto così dalla ragazzina, attualmente numero 8 al mondo da Juniores. Ha vinto il Roland Garros e gli US Open juniores in doppio e nella stessa specialità ha fatto finale a Wimbledon, seguendo così le orme della mamma Lynn Nabors-McNally che è stata una ottima giocatrice. In singolare ha fatto finale al Roland Garros battuta solo da Cori Gauff. Ma quanto è forte questa ragazza che fin da giovanissima vince tantissime partite? Quello che colpisce è la sua maturità in campo anche se al termine della finale era così nervosa che non riusciva più nemmeno a servire bene. Del resto è umana anche se non sembra. Meno reclamizzata di Cori Gauff a me sinceramente sembra addirittura più forte, con un tennis più vario, fatto di ottimi servizi ma anche di palle corte e molte variazioni. Per me un fenomeno e forse la futura numero uno del mondo tra qualche anno. Al termine del match di finale in cui ha demolito la Pegula, ha dichiarato di essere felicissima e ha ringraziato sua mamma che è anche la sua allenatrice rivelando che il piano di gioco (è molto ordinata in campo) le viene sempre indicato da sua madre. Ora la giovane statunitense è addirittura 253 WTA.

Il successo di McNally
W60 Launceston, Australia (60K, Hard) : E. Rybakina (Kaz) b. [4] I. Khromacheva (Rus) 7-5 3-3 rit.
L’ex bambina prodigio Irina Khromacheva, che vediamo da secoli nel circuito e ancora ha solo 23 anni, ex numero 1 Junior nel 2010, raggiunge la finale del torneo australiano ma poi deve cedere alla emergente Elena Rybakina, recentemente dotata anche del premio di 25mila $ dell’ITF concesso alle migliori tenniste giovani provenienti da Paesi più poveri. Con questo risultato la tennista diciannovenne nata a Mosca ma diventata Kazaka raggiungerà il best ranking al numero 169 WTA. Senza azzurre in tabellone il torneo australiano.
W25, Jodhpur, India (25K, Hard): [7] M. Imanishi (Jpn) b. J. Burrage (Gbr) 6-3 3-6 6-3
Verena Meliss unica presenza italica, qualificata ma poi eliminata al primo turno dalla giapponese Kaji. Apriamo una parentesi su questa giovane ragazza trentina: su Livetennis.it, un punto di riferimento per tutti gli appassionati di tennis italiano un forumista ha parlato di “turismo con la racchetta” riferendosi a questa ragazza. Mi permetto di fare due osservazioni: la prima è che un competitor è sempre degno di rispetto anche se non ottiene risultati, “ciò che rende forti non è il trionfo, è la lotta”. E Verena lotta ogni settimana in giro per il mondo. E’ stato poi detto che è fortunata a poter girare i continenti per inseguire il suo sogno: è senz’altro così, è fortunata a poterlo fare e lo deve a se stessa di provarci. Vince poco? Al momento sì, vince pochino, ma cosa esclude che possa ora iniziare una serie di risultati migliori? Solo confrontandosi con le migliori tennista internazionali può riuscirci. Quindi grande dignità e rispetto per questa ragazza e le mille altre azzurre che si dannano l’anima, fanno tante rinunce, sacrifici veri, per inseguire un sogno. Il loro sogno.
Grande impressione ha fatto la britannica Jodie Anna Burrage, attualmente numero 415 WTA ma decisamente di livello superiore, che è arrivata in finale senza perdere un set, dopo aver fatto quarti di finale a Guadalupe un paio di settimane fa. 19 anni e ex numero 14 del mondo Junior, la britannica che gioca per l’università della Florida ha un servizio davvero buono, potentissimo, grazie ad un fisico esplosivo e a una tecnica personale ma efficace. A me piace molto e la considero da tempo una delle ragazze che può davvero spopolare. La sua scelta di andare in America è stata fatta per avere anche un piano B nel caso il tennis non andasse bene, tuttavia sono convinto che diventerà una buona professionista e si toglierà parecchie soddisfazioni soprattutto sull’amata erba e sul velocissimo in generale. Ancora troppo poco consistente nello scambio da entrambi i lati per ambire a tornei WTA, ma sopra il 65% di prime di servizio può vincere con tutti. In finale è stata battuta dalla più esperta Imanishi, una giapponese di 26 anni al quinto trionfo ITF della carriera.

Jodie Burrage
W15 Monastir, Tunisia (15K, Hard): [6] L. Brouleau (Fra) b. [3] E. Cascino (Fra) 3-6 6-0 6-3
Derby francese in finale col trionfo di Lou Brouleau, 23 anni al settimo sigillo in carriera a livello ITF. Corinna Dentoni migliore delle azzurre, raggiunge il secondo turno battuta dalla vincitrice del torneo. La bella toscana, una delle tenniste più “desiderate” d’Italia, che abbiamo visto dal vivo in tutto il suo splendore nel Simposio GPTCA a Milano a Novembre scorso, si è mostrata in buona condizione e con la voglia di tornare in auge. Al primo turno fuori la qualificata Viglianisi, brava a qualificarsi vincendo due incontri 11-9 al supertiebreak che da quest’anno sostituisce il terzo set nelle quali. Subito out anche la Wild Card Giulia Crescenzi, Federica Bilardo, Francesca Bullani (anche lei fatta fuori dalla Bruleau) e Miriana Tona.
W15 Antalya, Turchia (15K, Terra): [JR] V. Dema (Ukr) b. [8] D. Vismane (Lat) 4-6 6-3 6-3
Ancora una Juniores in evidenza: è la volta di Viktoriia Dema, ucraina di 18 anni senza ranking WTA al secondo successo già in carriera da professionista. Buona giocatrice questaragazza ucraina ma comunque lontana al momento per poter ambire al livello WtA. In finale ha demolito un’altra ragazza di soli 18 anni, la lettone Daniela Vismane. Subito fuori l’unica azzurra Carola Cavelli.
W15 Sharm El Sheikh, Egitto (15K, Hard): [3] S. Waltert (Svi) b. O. Orpana (Fin) 6-1 6-3
Nessuna italiana si è imbarcata per l’Egitto. Benissimo ancora la svizzera Fiona Ganz di cui abbiamo parlato un paio di settimane fa, che ha raggiunto la semifinale ma che poi è stata eliminata dalla sorprendente Oona Orpana (che nei turni precedenti ha battuto Klaffner e Pribylova!). Giunta fino alla finale la finlandese Orpana, appena maggiorenne, ha interrotto la sua corsa quando ha incontrato Simona Waltert, altra terribile diciottenne svizzera di cui si dice un gran bene.
W15 Manacor, Spagna (15K, Terra): [2] M. Bassols Ribera (Spa) b. [8] I. Rosca (Rou) 6-3 6-4
Non c’erano italiane alla Rafa Nadal Academy che ospitava il torneo che è andato nelle mani della padrona di casa Marina Bassols Ribera, 19 anni e al quarto torneo professionistico vinto. Numero 413 WTA ma addirittura top five adesso nel ranking ITF la poco reclamizzata spagnola sta scalando le vette delle classifiche internazionali e può ambire a partecipare ai più importanti tornei, anche se ancora appare poco attrezzata per poter emergere.
Alessandro Zijno