ATP Challenger 2019, week 4: Quinzi e Napolitano fanno quarti di finale. Fritz si ripete a Newport

Newport Beach, USA, CH 125 (162.480$+H, Hard): [1/WC] T. Fritz (Usa) b. [16] B. Schnur (Can) 7-6 6-4
L’americano Taylor Fritz si conferma campione nel più ricco Challenger della settimana trionfando per il secondo anno consecutivo: best ranking al numero 40 ATP e prestazioni convincenti. Per me questo ragazzo californiano è uno dei più completi del panorama americano e potrà dire la sua anche negli Slam a breve. Si conferma in crescita il finalista, Bryden Schnur, altro prodotto dell’Università americana, che arriva al numero 164 ATP a 23 anni. Ennesime ottime prestazioni senza però il suggello finale del trofeo per Miomir Kecmanovic, uno dei tennisti che gioca meglio ma raccoglie meno del dovuto in termini di risultati: margini di crescita enormi per il serbo, ora best ranking 118 ATP, che si è fermato nei quarti di finale per mano di Fritz. Si è rivisto Donald Young in semi. La tds numero 4 del main draw era Paolino Lorenzi, purtroppo fuori al secondo turno, dopo aver usufruito del bye, dal canadese Peliwo (24 anni, 240 ATP), ex numero 1 al mondo da Juniores, che sembrava poter maggiormente sfondare nel tennis internazionale. Peliwo poi è stato eliminato dal francese Couacaud. Marcora subito fuori dall’ex top 100 Santiago Giraldo, per altro fortunato ex fidanzato di Sorana Cirstea, la bella e sexy tennista romena.
Rennes, Francia, CH 90 (69.289 E+ H, Indoor Hard): [4] R. Berankis (Lit) b. [14] A. Hoang (Fra) 6-4 6-2
Molto bene qui un tris di azzurri, Brancaccio in particolare e anche Arnaboldi e Caruso. Il campano che si allena in Spagna Raul Brancaccio ha portato a casa un bel successo al primo turno contro il francese Jacq poi ha superato Dennis Novak, prima di arrendersi 6-4 al terzo set contro il forte francese Halys. Arnaboldi ha eliminato subito il pericoloso Gerasimov che su queste superfici gioca benissimo, dopodichè si è ripetuto battendo Lestienne e si è fermato agli ottavi sconfitto dal tedesco Maden. Il siciliano di Avola, Salvo Caruso, alievo storico di Coach Paolo Cannova ha usufruito di un bye al primo turno, poi ha sconfitto l’ottimo Galovic prima di arrendersi al lituano Berankis che poi è andato a vincere il torneo. Per tutti e trebuoni 8 punti da aggiungere al ranking. Fuori Baldi all’esordio. Il ventottenne Berankis trionfa senza perdere un set e ormai è davvero ad un passo dal riconquistare la top 100 (è stato best ranking 50 ATP nel 2016).


Burnie, Australia CH 80 (54.160 $ + H, Hard): ITF] S. Diez (Can) b. M.Banes (Aus) 7-5 6-1
Il canadese Steven Diez, entrato in tabellone con uno dei porti riservati ai migliori tennisti con classifica ITF, conquista il torneo battendo il padrone di casa Banes. Il tennista di Toronto, dopo ben 22 titoli ITF conquista il primo Challenger della carriera e guadagna 110 posizioni nel ranking ATP, classifica che lo aveva penalizzato non poco con le nuove regole. In evidenza e stoppato in semifinale il polacco Kamil Majchrzak che tocca il best ranking al numero 156 ATP, 23 anni e talento da vendere. Quarti di finale per Stefano Napolitano, autore nel secondo turno di una prova maiuscola contro il predestinato ispano-austriaco Nikola Kuhn, battuto in due set. Poi il biellese ha superato anche l’australiano Purcell, prima di essere fermato ai quarti dal britannico Jay Clarke. Per il figlio di Cosimo, che lo ha cresciuto ai Faggi di Biella, 1460 dollari e 15 punti che lo portano al numero 192 della classifica mondiale, ancora però lontano dal suo best ranking di 40 posizioni più su. Il ragazzo è uno dei prospetti italiani, 23 anni, che più di altri ha avuto un percorso di crescita omogeneo e lineare. Nel 2016 era in rampa di lancio, ora si è un po’ fermato ma resta uno su cui puntare. Avrà ora molti punti in scadenza tra cui la finale del Challenger di Bergamo, quindi la classifica potrebbe soffrire un pochino, ma non dimentichiamoci che solo un anno fa perdeva 6-4 nel set decisivo da Tsitsipas ora semifinalista agli Aus Open. Ottavi di finale per Lorenzo Giustino, allenato da uno dei coach più interessanti del panorama italiano, quel Gianluca Carbone che ha anche scritto uno dei libri di tennis più interessanti degli ultimi tempi (Il gioco della consapevolezza, Gianluca Carbone, editore streetlib). Secondo turno per Bega, Gaio e Moroni, con il solo milanese Alessandro Bega che ha vinto però un match, mentre gli altri due hanno beneficiato di un bye essendo teste di serie.
Punta del Este, Uruguay CH 80 (54.160 $ + H, terra): [4] T. Monteiro (Bra) b. [11] F. Arguello (Arg) 3-6 6-2 6-3
Nella Montecarlo del Sudamerica, al confine tra Uruguay e Argentina si è svolto quello che è uno dei tornei meno reclamizzati ma più belli da seguire almeno a livello Challenger. La cittadina è meravigliosa, gli Hotel sono splendidi, e puoi spaziare dal lusso assoluto all’albergo caratteristico. Alla fine ha vinto Thiago Monteiro, che si porta a casa 80 punti e 7200 dollari lordi. Settimana perfetta per il brasiliano fidanzato con un’altra campionessa del tennis, Bea Haddad Maia e secondo titolo Challenger conquistato in carriera più 19 posizione conquistate nel ranking che lo riportano ad un passo dalla top 100. Nel paradiso uruguayano di Punta del Este ottimi i quarti di finale di Gianluigi Quinzi, che aggiunge 15 punti al suo totale e nei prossimi tornei può ancora allungare, visto che fino a Francavilla a fine aprile ha poco o niente da scartare. Dopo aver beneficiato di un bye al primo turno, Quinzi ha sconfitto l’emergente peruviano Varillas in tre set, e badate bene non è una vittoria banale. Poi si è ripetuto negli ottavi contro lo slovacco Andrej Martin, ex top 100 solo 2 stagioni fa. La sconfitta nei quarti contro Thiago Monteiro brucia un po’ perché Gianluigi è stato in partita in entrambi i set persi 7-5. Comunque per l’allievo di Gorietti a Foligno una settimana positiva. Fuori al secondo turno Alessandro Giannessi, ed eliminati subito Basso ed Ornago.
Alessandro Zijno