Match Fixing, Cesare Battisti, Nicolas Kicker, Mick Lescure e la Cecenia: lo stesso filo conduttore?

Come Potere, Denaro e Tennis si legano in maniera indissolubile.

E’ mattina e a Bressuire da visitare c’è solo un castello medioevale dell’XI secolo, con all’interno una villa molto affascinante. E’ una cittadina molto tranquilla, nella Nuova Aquitania, qui la gente lavora e fa molto sport: il circolo di tennis dove si svolge il Futures è pieno di appassionati e tennisti amatori. Passo una mezzoretta visitando l’imponente castello immaginando la vita di 1000 anni fa: di fronte a questo castello si potevano incontrare folle di poveri e mendicanti che vivevano di elemosina; era facile diventare poveri, bastava un raccolto andato male, una malattia, una frattura che rendeva storpi, per una donna la morte del marito o del padre; anche dementi e pazzi, vivevano di elemosina. La Chiesa invitava a soccorrere gli indigenti ma non si interrogava né interveniva sulle cause del fenomeno, anzi riteneva che l’esistenza dei poveri fosse voluta da Dio per permettere ai ricchi di fare il bene necessario a cancellare molti peccati. Mi chiedo quanto sia cambiato da allora, tanto certo, ma non tutto. Alla fine le dinamiche sono sempre le stesse solo che il Potere non è più nelle mani della Chiesa ma del Denaro, e il Denaro ce l’hanno narcotrafficanti (direttamente) e Politici Faccendieri (indirettamente).

Il castello di Bressuire

Ma cosa lega il narcotraffico al tennis? E il tennis alla Cecenia? E quindi Cecenia e cartelli della droga sarebbero accomunati da una malsana passione improvvisa per il tennis?

Battisti arrestato
L’arresto di Cesare Battisti in Bolivia, alcuni tennisti sudamericani come gli argentini Kicker e Heras implicati in giri anomali, i gemelli Ucraini Alekseenko, il gruppo dei francesi fermati la settimana scorsa a Bressuire mossi come burattini dai fili del “Maestro” un piccolo criminale di origine armena, hanno tutti lo stesso filo conduttore: potere e denaro.


Il 13 gennaio 2019 a Santa Cruz de La Sierra viene arrestato dopo 37 anni di latitanza Cesare Battisti, il terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo. La città di Santa Cruz de La Sierra, lo sanno solo gli esperti di geopolitica, è nella Bolivia ma non potrebbe essere più lontana come usi e costumi. I suoi abitanti hanno poco da spartire con le città andine che detengono il potere, diverso il “dialetto”, diverse le abitudini, gli usi e i costumi. E diverso è il modo di vedere il mondo. In questa zona centrale della Bolivia, con un clima (sia meteorologico che sociale e culturale) così diverso da La Paz, i narcotrafficanti la fanno da padrone, e molti carichi di droga diretti alle più ricche Argentina e Brasile transitano da qui, direttamente dalla Colombia. Il controllo del governo centrale boliviano è risibile qua, ecco perché Cesare Battisti si era nascosto proprio qui a Santa Cruz de La Sierra. In questa città vivono due milioni di abitanti, e l’economia locale è fortemente alimentata dal malaffare. Se il narcotraffico è l’elemento principale, anche le scommesse e tutto ciò che gira intorno qui prolifera. Non è un caso che nelle strade periferiche di questa città si siano nascosti anche diversi criminali di Singapore dediti a truccare incontri di Badminton in tutta l’Asia. E’ da qui che si gestivano i famosi tornei incriminati di Barranquilla e compagnia cantando che hanno incastrato Kicker e gli altri argentini. Dalla Colombia partivano ingenti quantitativi di droga e anche qualche dritta sul tennis che veniva messa a reddito anche per riciclare denaro. Ma i colletti bianchi che dirigono le operazioni commerciali dei cartelli della droga non sono scommettitori, investono semmai, e cosa c’è di meglio che infiltrarsi direttamente nei Provider di Scommesse? Perché essere la “punta” quando si può essere il “banco”? Ed ecco che piano piano si comprano le quote societarie di alcuni dei maggiori bookmakers del mondo. Arriviamo così a Nicolas Kicker o Patricio Heras, squalificati per match fixing. Si può escludere che a questo punto l’organizzazione criminale abbia davvero voluto poter gestire i flussi di denaro a proprio vantaggio? E cosa ci sarebbe stato di meglio se non mettere direttamente a libro paga alcuni tennisti?

Santa Cruz de La Sierra, Bolivia
In Bolivia i controlli sono relativi e i contatti francesi di Cesare Battisti, che negli anni 80 e 90 ne hanno favorito la latitanza devono pur vivere. E’ gente che da una parte fa politica, dall’altra tuttavia deve potersi finanziare e le rapine non funzionano più. E non c’è più la Madre Russia a fomentare ed aiutare economicamente i sovversivi rossi. Non ne ha più bisogno. Francesi, tedeschi, belgi, italiani, legati alla vecchia ideologia comunista ma ormai rimasti senza “patria” non sanno certo fare i trafficanti di droga, non saprebbero vivere nella strada a stretto contatto con i criminali di basso livello, possono sopravvivere nei peggiori bar di Caracas, Marsiglia o Tiraspol solo se contigui a certe lobbies di potere. E stavolta la politica non c’entra. C’entrano solo i soldi. Così finisce che gli obiettivi di ex comunisti e guerriglieri narcotrafficanti coincidano incredibilmente e si arriva a Bressuire. I tennisti europei occidentali accettano di truccare dei match, sperano di farlo per poco tempo, per finanziarsi l’attività ma nessuno gli ha spiegato che stanno entrando in un gioco più grande di loro.

La Gendarmiere al Torneo di Bressuire

Bressuire
Il torneo francese, il più importante della settimana ITF si apre il 14 gennaio 2019 con la sconvolgente notizia del fermo nella prima mattinata di Jules Okala, 21, Mick Lescure, 25, Yannick Thivant, 31, e Jerome Inzerillo, 28. La parola “arresto” è impropria sebbene sia stata usata da molti media. La mattina presto Okala e Lescure sono stati avvicinati dalla Gendarmerie che in maniera apparentemente tranquilla ha chiesto ai due tennisti francesi di dare la loro disponibilità ad essere interrogati come persone informate dei fatti nell’ambito di una inchiesta. I due non erano formalmente indagati al momento, lo sono stati subito dopo aver fornito le loro versioni. Era ovviamente un cavillo legale in quanto come “indagato” nessuno è costretto ad accusarsi anche per il codice francese (come quello italiano) né è costretto a fornire indicazioni circa la ricerca della verità. La notizia tuttavia si è sparsa a macchia d’olio nel torneo, e non c’era bisogno di essere dei fini psicologi per capire che l’aria che si respirava era pesante. Tanto che sia Okala che Lescure si sono ritirati dal doppio sebbene formalmente fossero a piede libero. Infatti sono stati accompagnati in caserma con i loro avvocati solo nella mattinata di mercoledì. Lescure pare abbia fatto delle ammissioni, sebbene non ci sono conferme ufficiali se non cose che sanno tutti nel circuito cioè che il “Maestro” (un tale di nome Grigor Sargsyan) avvicinava tennisti per provare ad alterare le gare. Da fonti attendibili credo di poter dire che Okala non abbia confermato tutto questo e si sia avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli investigatori. Thivant ed Inzerillo sono stati sentiti altrove e non so molto a riguardo. Più di qualcuno trema, tennisti, organizzatori, arbitri. Chi non trema è il cartello dei bookmakers che continua a gestire gli affari (puliti, fino a prova contraria) senza che la magistratura, ordinaria e sportiva ficchi il naso. Perché se oggi arrestano Okala domani ce n’è un altro, che problema c’è?

La risposta dei Russi e dei loro nemici 

Guerriglieri Ceceni
Ma se esiste una centrale sudamericana con succursale europea, dall’altra parte del mondo esiste un universo, quello che divide il Mar Nero dal Mar Caspio, popolato da gente che storicamente ha sempre dovuto difendersi e ha sviluppato uno spirito combattivo formidabile e un forte sentimento etnico-patriottico. E’ il caso della Cecenia, al confine con la Georgia, dove passano ingenti quantitativi di Oppiacei diretti al mercato europeo con i quali si finanzia la ribellione e si cerca la separazione dalla Russia. E qui si estrinsecano le stesse dinamiche del Sudamerica: c’è una rete criminale dedita alla produzione e commercializzazione delle droghe che ha bisogno di ampliare i propri orizzonti sia per riciclare i profitti sia per diversificare gli investimenti. E il betting è una industria fiorente in tutto il pianeta, e (non è un dettaglio) poco contrastata dalle polizie di tutto il mondo. In fondo non si uccide nessuno, e grazie agli investimenti nelle scommesse si possono far vivere tantissime famiglie. Anche vicine al potere militare (polizia, investigatori) che in Russia e nelle repubbliche caucasiche detengono una influenza determinante. Ecco che Armeni, ceceni, Georgiani, con l’appoggio di qualche russo che è ben introdotto in Europa entrano in questo business e lo fanno alla lor maniera: alla grande. “Il Maestro”, quel Grigor Sargsyan è solo un rappresentante, un agente, è come se arrestassimo l’omino che ci consegna i surgelati a casa accusandolo di spaccio internazionale di pesce avariato. E anche loro a questo punto provano a “ripulirsi” comprando direttamente quote di bookmakers. Avere a libro paga poverissimi tennisti moldavi, georgiani, russi, è un gioco da ragazzi e a loro piace giocare. Chi gira i Futures sa che Antalya nella prima decade degli anni 2000 è stata un vero e proprio paradiso delle partite taroccate. Quei tennisti europei che non hanno ceduto alle lusinghe dei sudamericani, cedono ai russi più convincenti sotto tanti aspetti.

Grozny, moderna e anche ricca capitale della Cecenia
Ora, cosa fa un nuovo player che vuole entrare nel mercato? Cerca di scombinare le cose, di sparigliare. Ed è per questo che da qualche anno la lotta al crimine bettistico è così forte. Così come sono cadute le protezioni di Battisti, il che ha permesso che fosse preso con la fanfara, allo stesso modo stanno cadendo le protezioni ad alti livelli politici e sportivi per i vecchi due attori delle partite tarocche. ITF, ATP, e i governi nazionali hanno fiutato l’affare, e allora perché lasciare nelle mani di questi individui un’economia così importante? I governi, che ovviamente non sono direttamente implicati nei taroccamenti, hanno chiuso gli occhi finora, ma adesso non possono più farlo perché il giro di affari è così mastodontico che rischia di screditare l’intero mondo sportivo. Del resto il tennis non è il solo sport in cui questo succede. Proprio il fatto che nel business siano entrati narcotrafficanti e terroristi fa sì che il rischio di lasciare tutto in queste mani sia troppo grande e allora si sta dando un segnale forte ai giocatori, la figura più debole tra gli attori in scena. Riacquistare credibilità è l’obiettivo di ITF e ATP che certo non possono ammettere che i denari delle lobbies dei provider di scommesse sono troppo importanti, né posso dichiarare apertamente di sapere chi sono i padroni reali di queste aziende che vivono del betting.

Mick Lescure, l’ultimo coinvolto

La conclusione.
Ma il trucco dove starebbe? La domanda sorge spontanea: perché, se fosse vero che i provider di scommesse hanno dei tennisti a libro paga pronti a taroccare partite, denunciano proprio alcuni tennisti? La risposta potrebbe essere semplice, “perché non hanno rispettato i patti”. Perché hanno tradito e non ci sono stati. Immaginiamo questo scenario, seguitemi bene, passo dopo passo. Inventiamoci che il tennista Pippo Franco debba essere “punito” perché non ha seguito gli ordini dei book da cui prende i soldi. Cosa fa il book in questione? Lo fa beccare. In che modo? Facendo giocare centinaia di migliaia di dollari su alcuni suoi match allertando quelli della Tennis Integrity Unit. Naturalmente i denari giocati sono quelli stessi del book e di chi lo dirige, quindi in realtà il book anche se perde vince sempre. Perché i soldi non sono reali ma vengono ridati in nero al book, che ha un vantaggio duplice: punisce il tennista infedele e mette in perdita quei soldi, pagando meno tasse anche nei paradisi fiscali dove produce reddito. Facile no? La Tennis Integrity Unit ha un interesse convergente: cioè esistere. Lavorare. Come quei vigili che fanno un tot di multe per giustificare la propria presenza sulla strada. Un’altra curiosità è sul perché ci siano pochissime femmine tenniste punite per match fixing. Il perché è presto detto: le donne, purtroppo, sono più manipolabili per due motivi. Il primo è per l’annosa situazione di una sottomissione che ancora il mondo femminile ha nei confronti di quello maschile nel business. Il secondo è perché nella gran parte dei casi ci sono figure maschili a gestire le ragazze, spesso padri, allenatori, a volte manager. Sempre maschi.
La geopolitica del betting sarebbe completa se aggiungessimo gli asiatici, che sono i padroni del mondo in questo senso, ma che sono impermeabili a qualsiasi intromissione sia del crimine organizzato non locale sia delle potenze internazionali.
Aprite gli occhi ragazzi, perché queste cose nessuno ha il coraggio di scriverle. Non dimentichiamoci che il potere si avvale d tutti gli strumenti possibili per influenzare l’opinione pubblica e l’”informazione” ufficiale si presta a tutto questo.
Alessandro Zijno