Christian Garin, El Tanque De Iquique

Christian Garin: cileno, 22 anni, 136 ATP
Sviluppo Potenziale: (40% del potenziale, un vero toro, palla pesantissima, può crescere a dismisura)

Se io dovessi pensare ad un outsider per il prossimo Roland Garros e ad un protagonista di quelli a venire non potrei che riferirmi a Christian Garin, cileno con doppio passaporto (la mamma Claudia Medone è di origine italiana), dotato di un diritto così potente da spaventare anche i migliori difensori del circuito. La sua palla è lavorata così tanto in top spin da essere di difficile controllo e molto complicata da contrattaccare. Può entrare in top 100 già entro la fine dell’anno, per il futuro io non pongo limiti a questo ragazzo, decisamente da top ten se trova il modo di migliorare le prestazioni sul cemento, dove comunque ha le caratteristiche per poter far bene.
La Scheda
Christian Garin è alto 183 cm per 83 chili di peso. Non a caso è soprannominato “el tanque”, il carrarmato. Fisicamente è un toro, copre molto bene il campo, ha una spiccata propensione a spingere la palla in top con il diritto ma anche col rovescio tira delle fucilate pazzesche. Il servizio è solido e sicuro. In risposta escluso qualche raro problema attentivo, è aggressivo fin da subito. Ricordo un suo match due anni fa a Barletta dove perse da Sonego ma mi impressionò letteralmente. Lorenzo giocava 3 metri dietro la linea di fondo e solo la grande voglia di vincere e le doti da vero fighter dell’azzurro ci permisero di festeggiare il successo di Sonego 7-6 al terzo set. Da sistemare per il suo nuovo coach argentino Andres Schneiter, soprannominato “el gringo”, c’è l’aspetto mentale e proprio il biondo allenatore argentino appare l’uomo giusto: molto duro e sergente di ferro quando c’è da lavorare ma poi dissacratore al punto giusto quando l’atleta ha bisogno di un po’ di respiro sul piano psicologico. Il gioco di volo di Garin non è male anche se ultimamente non sta giocando molto il doppio e nei suoi schemi di gioco non appare fondamentale.


Le Dichiarazioni.
Dopo la conquista del challenger di Campinas in Brasile Christian era molto felice: “Sono davvero contento per questo successo, felice per me, per la mia famiglia e per il mio team. Il numero 100 è solo un numero, ed è importante ma decisamente ciò che voglio è giocare il mio miglior tennis e migliorare giorno per giorno senza pormi limiti od obiettivi. So di lavorare bene ed al massimo, per me stesso e per tutto il tennis cileno. Tutti sanno quanto sia importante per me il mio Paese e quindi vorrei fare qualcosa di importante in futuro per la Coppa Davis. In questo momento sto giocando bene e il mio diritto in particolar modo, visto che è la mia arma principale, sento che non mi tradisce ed ho le giuste sensazioni.”

La Storia

Christian Ignacio Garin Medone nasce il 30 maggio 1996 nella Ciudad de Iquique, nel golfo di Arica (nord del Chile), affacciato sull’Oceano Pacifico. La sua città è la meno piovosa del mondo (10 volte meno che in Sahara con circa 10 mm l’anno di piovosità), e l’intera zona fu meta di immigrazione italiana, precisamente ligure, e infatti la mamma Claudia Medone ha come origini la città di Chiavari. Mamma e papà Sergio andavano a giocare a tennis e portavano con loro il figliolo che ben presto al circolo dimostrò tutta la sua attitudine. A quel punto i due coniugi fecero in accordo col figlio la scelta di aumentare le ore di allenamento, cercando di gestirlo al meglio con lo studio scolastico. Diventa numero 4 al mondo da Junior vincendo il Roland Garros dei più giovani battendo in finale anche Alexander Zverev e arrivando al turno conclusivo anche in doppio in coppia con l’altro cileno Jarry. Fece poi semifinale anche agli US Open Boys. Finora in carriera da professionista ha vinto 8 Futures e 2 Challenger, tutti su terra battuta, ed è stato allenato fino a pochi mesi fa da Horacio Matta, con una parentesi all’Accademia di Rafa Nadal ed ora è seguito dal tecnico argentino Andres Schneiter, ex campione in particolare nella specialità di doppio. Lo scorso anno finì presto la stagione agonistica per preparare bene il 2018, quindi ora ha pochissimi punti in scadenza e può davvero fare il salto nella fatidica top 100, soglia psicologica per ogni tennista che voglia guadagnare bene con questo sport.
Alessandro Zijno