Eremin-Galimberti, un binomio da favola

Dodo Eremin sceglie la Galimberti Tennis Academy di San Marino per rilanciarsi. Ecco le parole di Edoardo e del Coach.
Da tanto tempo Dodo Eremin, attualmente 470 ATP (best ranking 292) sognava di allenarsi agli ordini dell’ex Davisman azzurro Giorgio Galimberti, prestigioso Coach che nel 2009 ha fondato la Galimberti Tennis Academy nella repubblica del Titano e segue anche gli Under per conto della Federazione. Da altrettanto tempo Giorgio Galimberti sperava di trovare l’occasione, il tempo e il modo di gestire la crescita di questo nostro talento ancora inespresso per le sue potenzialità. Margini enormi di miglioramento per Eremin, su basi tecniche e atletiche già solide.
Dodo Eremin:Da qualche settimana mi alleno alla San Marino Academy di Galimberti, ci conosciamo da tempo e ho con lui un feeling pazzesco, credo possa essere la scelta giusta. Dopo la fine del rapporto con Puci sono tornato ad allenarmi con mio papà, Igor, come ai vecchi tempi, del resto lui mi conosce meglio di tutti, però è sempre difficile allenarsi con il proprio padre, in particolare alla mia età che non è più quella di un adolescente. Qui alla Academy c’è tutto, ottimi sparring, allenatori di primo livello, e soprattutto ci sono io che ho le motivazioni di chi vuole raggiungere il proprio massimale. Mi sento convinto come poche altre volte. Girerò il circuito per una decina di settimane con Galimberti, e per il futuro è in programma una preparazione invernale importante qui a San Marino.”
E “Galimba” che dice? Lo abbiamo raggiunto telefonicamente: “Nel 2016 io seguivo il gruppo Over 18 in alcune trasferte e con Eremin, Sonego e Mager abbiamo lavorato assieme per conto della Federazione a quei tempi. Si era instaurato un bel rapporto già a quei tempi e poi per un motivo o per l’altro non ci eravamo più incontrati professionalmente. A Marzo di quest’anno ci siamo sentiti, Dodo mi ha chiesto come ero organizzato, e io ho trovato uno spazio per lui, di cui sono felicissimo perché ci credo davvero tanto in questo ragazzo. Pur continuando a seguire gli under 20 per conto della FIT siamo riusciti a trovare un accordo per cui lo seguirò in una decina di tornei, e si allenerà qui a San Marino per questo periodo fino alla fine dell’anno. Il percorso è cominciato sotto i migliori auspici: Dodo si è già stabilito qui, in una delle stanze a disposizione dei giocatori, ha familiarizzato subito con i miei collaboratori, e ha trovato un ambiente che sente proficuo. Iniziamo a lavorare in un periodo non canonico, cioè a stagione già nel vivo, tuttavia io con lui ho un rapporto profondo e lo conosco a perfezione. Ho le idee molto chiare: siamo nel vivo dei tornei, dove cercheremo di mettere più fieno in cascina per quel che concerne i punti e ottimizzando il lavoro ai fini della performance immediata. Ogni tanto faremo dei break di preparazione per lavorare su alcuni aspetti, sia tecnici che tattici ed atletici. Insomma ora serve subito brillantezza, quanta possibile. Ora Dodo sta già facendo bene, si è qualificato sia a Lisbona che a Mestre, vincendo 6 partite su 8, l’unico merito che mi riconosco è quello di avergli messo a disposizione un ambiente positivo per lui, e Edoardo è un ragazzo che ne ha bisogno. Per farti capire Eremin ha già un rapporto molto bello con la mia compagna e mio figlio Pietro. Erano giorni che mio figlio ripeteva “quando viene Dodo, quando lo vediamo?”. Il bello di Edoardo è che sa davvero farsi amare. E anche Eremin atleta si nutre di queste cose.”
Su cosa pensi di lavorare in campo?
“Sicuramente c’è da lavorare su alcuni aspetti ben chiari. Primo: una discreta mobilità in mezzo al campo è un obiettivo primario, quindi una perdita di peso a favore dell’agilità. Secondo, lavorare sulla tecnica del servizio, perché sulla potenza ci siamo già, ma dobbiamo aumentare la percentuale di prime palle e la consistenza della battuta. Diventa difficile da brekkare se ha una percentuale buona di prime. Poi il colpo successivo al servizio è determinante per un giocatore come lui: con una buona mobilità appunto dobbiamo arrivare bene sulla palla per colpirla con potenza e precisione. La sua palla corre mediamente di più degli altri giocatori, per cui siamo già un passo avanti da questo punto di vista. Sul piano tattico dobbiamo trovare ordine sulle scelte, a volte è necessario spingere, altre volte no. In realtà Dodo è abbastanza lucido sul piano tattico di suo, perde però ordine quando fa fatica atleticamente, e torniamo al discorso di stare al massimo della condizione fisica per arrivare bene con gli appoggi. Con certi accorgimenti già stiamo riuscendo a migliorare da questo punto di vista, anche se lui è un uomo di 90 kg. Per Dodo sarà importante riuscire a fare vincenti sulle palle “facili”, quando l’avversario accorcia e si tratta di chiudere il punto, oltre ovviamente a fare tanti punti diretti col servizio e col secondo colpo. Se lui diventa così “cecchino” finisce con lo snervare anche l’avversario che finisce col perdere sicurezze ed aumentare i margini di rischio. Col direttore della preparazione atletica Luca Fiore stiamo predisponendo un programma specifico per lui, con le idee molto chiare anche grazie ai fratelli Ciotti, saltatori che han partecipato alle Olimpiadi e che collaborano fattivamente con noi: per un ragazzone come Dodo è molto importante smobilizzare la caviglia e lavorare sui piedi, e chi meglio di esperti saltatori come i fratelli Ciotti? Guarda creare un contesto positivo per un ragazzo sensibile come Edoardo è davvero l’arma in più che, insieme alle competenze di ognuno, finisce per diventare un moltiplicatore di energie. Qui da noi c’è attenzione alla professionalità massima, ma non siamo schiavi del risultati, ci interessa la preparazione dei match all’interno di un gruppo di lavoro che abbia entusiasmo e positività. E poi con Dodo a Marbourg e Braunschweig nel 2016 abbiamo trovato una chimica speciale, abbiamo piacere di stare insieme dentro e fuori dal campo.”
Alessandro Zijno